4 Ott 2023

La storia di Cesare: anche nelle difficoltà, la felicità dipende da noi

Scritto da: Angela Giannandrea

La storia di Cesare è la storia di un bambino, della sua mamma Valentina e della loro famiglia. È la storia di persone che poste davanti a una delle difficoltà più ardue che il destino si può inventare non solo hanno trovato la forza di andare avanti, ma hanno anche trasformato una sorte avversa in energia positiva e in un esempio per le altre persone che si trovano in situazioni simili. Perché «la felicità è una scelta che dipende da noi, dalla prospettiva da cui scegliamo di osservare il mondo».

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Pordenone, Friuli Venezia Giulia - La storia di Cesare è lo specchio di un’Italia, quella bella, che ha come protagonista una storia familiare e di vita in cui gli eventi spiacevoli, il dolore e gli ostacoli non scompaiono per magia, anzi, sono sempre lì. Si sentono talmente comodi che non hanno intenzione di andar via, ma nonostante tutto tra le crepe si sceglie di intravedere sempre una luce che profuma di positività, belle occasioni, incontri umani di valore, un futuro pregno di progetti costruttivi e di percorsi in salita anche difficili, ma carichi di vita intensa e significativa.

Vedere la luce anche nei momenti cupi, poco piacevoli, è una scelta. Come mi racconta Valentina Mastroianni, la mamma di Cesare. Loro hanno scelto la felicità e hanno deciso di raccontarsi e mostrare attraverso i social come rinnovano coraggiosamente ogni giorno la decisione di essere felici, anche quando verrebbe voglia di mollare. «Ho deciso di raccontare la nostra storia – dice Valentina – per essere d’aiuto ad altre famiglie. Per far sentire meno solo chi deve affrontare sfide simili alle nostre».

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«C’è un gran lavoro dietro – chiosa Valentina – per far sì che si veda solo il bello, per far in modo che non si tolga spazio alle cose positive che si riescono a fare. Non è così facile come può sembrare, ma niente è impossibile». Dalle difficoltà e dal dolore di questa esperienza sono state realizzate due iniziative importanti a cui ne sono seguite e ne seguiranno altre ancora. Ma andiamo con ordine.

Com’è iniziata la storia di Cesare?

Quando Cesare si è ammalato di tumore a soli 18 mesi ed è diventato cieco. Ci siamo sentiti persi. Avremmo voluto sapere che qualcuno con problemi simili ai nostri ce la stava facendo e così abbiamo cominciato a raccontare il nostro viaggio. Ci sono tante persone che ci seguono e per tante di loro siamo diventati energia, un esempio di positività. Cerco di raccontare quasi esclusivamente cose belle.

Come tutti, anch’io avrei motivi per lamentarmi, ma preferisco mostrare ciò che funziona bene, quello che si riesce a fare di bello nonostante le mille difficoltà. Preferisco far vedere che scegliamo la felicità piuttosto che lamentarci di ciò che non va e di quello che non abbiamo. Se si vuole si può, questo è il nostro motto. E vale per la scuola, a livello burocratico, per la vita in ospedale e per tanto altro.

la storia di cesare
Valentina, come è nata l’idea di raccogliere fondi per l’assistenza domiciliare pediatrica oncologica di Pordenone?

La raccolta fondi è nata in un periodo in cui ci avevano comunicato che non si sapeva quanto tempo restava da vivere a Cesare e avevamo il desiderio di realizzare cose belle in sua presenza. Una mia amica artista, Erica Fresch, mi aveva raccontato di voler realizzare un quadro che raffigurasse Cesare, di metterlo all’asta e di utilizzare i fondi ricavati per fare un viaggio di famiglia insieme a lui, per regalarci un momento di relax e condivisione solo tra di noi. Io però ho deciso di destinare quella raccolta fondi all’assistenza domiciliare pediatrica oncologica di Pordenone.

È un sevizio pazzesco perché permette un’assistenza molto utile e di supporto alle famiglie sia per le cure palliative sia per tutto ciò che riguarda la routine di un bambino, malato oncologico, come il cambio cerotto, il cambio cvc, i prelievi o semplicemente una visita medica a casa se non sta bene. È un’equipe composta da infermieri, pediatri e anche una psicologa. È un sevizio che purtroppo manca in tantissime città ed è invece indispensabile. Il quadro è stato messo all’asta e a maggio scorso, in una settimana, abbiamo raccolto 120mila euro per questo reparto!

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Come l’iniziativa “La stanza dell’ascolto” ?

Il progetto “La stanza dell’ascolto” è nato perché il sindaco, qualche mese fa, mi ha contattata e mi ha chiesto se ci fosse un progetto a cui mi sarebbe piaciuto lavorare che lui e l’amministrazione comunale del mio paese avrebbero potuto sostenere. A quel punto ho condiviso il mio desiderio di aiutare quelle famiglie che attraverso un viaggio di vita come il nostro hanno vivamente bisogno di un valido e costante supporto psicologico, che oggi è quasi del tutto assente.

Per esempio per me e Cesare, quando andiamo in ospedale a Pordenone, c’è un piccolo sostegno psicologico, ma non basta per aiutare una mamma e un bambino a superare momenti critici. Il sindaco mi ha parlato dell’iniziativa che da qualche anno l’amministrazione sta portando avanti con il Rotary Club di Conegliano. Lo scopo era quello di garantire la presenza di una psicologa una volta a settimana. Una bellissima idea che però non permetteva di farsi carico di un percorso personale gratuito. A quel punto ho pensato che sarebbe stato utile sostenere questo progetto per garantire un supporto concreto e a lungo termine.

Preferisco far vedere che scegliamo la felicità piuttosto che lamentarci di ciò che non va e di quello che non abbiamo

La stanza dell’ascolto ha quindi la finalità di sostenere più persone possibile, di incrementare il numero delle sedute e delle giornate dedicate al servizio di sostegno psicologico e il numero dei professionisti. L’idea è: più fondi riusciamo a raccogliere, più facile sarà raggiungere il nostro obiettivo. Ho una serie di persone che mi seguono, che mi sostengono e che hanno molta fiducia in me. Per ogni evento, qui a Conegliano stiamo proponendo questa raccolta fondi sia sui social che in presenza. In questo momento abbiamo raggiunto i 70mila euro, un risultato incredibile!

Ci sono altri progetti in cantiere?

Di progetti e cose da fare ce ne sono tanti, l’importante che Cesare stia bene e che io abbia il tempo e le energie per aiutare gli altri. Inoltre è uscito il nostro primo libro, La Storia di Cesare. A tutto c’è un perché: al tumore di Cesare, al dolore e alle difficoltà. Questo e molto altro viene raccontato tra le pagine, che regalano delle belle lezioni di vita, dei validi spunti di riflessione, delle perle di consapevolezza. La felicità è una scelta che dipende da noi, dalla prospettiva da cui scegliamo di osservare il mondo, dagli strumenti che decidiamo di utilizzare per interpretarlo e da come scegliamo di vivere ciò che ci accade.

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