13 Lug 2017

Disastro climatico in Antartide: si stacca un iceberg gigantesco

Scritto da: Greenpeace

Un enorme iceberg di quasi seimila chilometri quadrati (più grande della Liguria e due volte il Lussemburgo) si è staccato dalla costa orientale della penisola antartica. A dare la notizia sono stati i ricercatori che monitoravano il fenomeno dal 2014. Il distacco dell'iceberg Larsen C, atteso da tempo, è l'ennesimo, gigantesco, segnale dell'impatto dei cambiamenti climatici sul nostro Pianeta.

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ice-antarctica“Lo scioglimento dei ghiacci in Antartide è stato sempre riconosciuto come un ammonimento a tutto il Pianeta sui pericoli dei cambiamenti climatici. Il collasso di questa calotta di ghiaccio, il terzo registrato in questa regione negli ultimi anni, è verosimilmente un altro segnale dell’impatto globale del clima che cambia”. Così Paul Johnston, capo della Science Unit di Greenpeace International, commenta la notizia relativa al distacco dell’iceberg Larsen C dalla penisola Antartica.

 
“Non si può dire con certezza se i cambiamenti climatici abbiano giocato il ruolo più importante nel distacco di Larsen C, ma considerando le rotture relativamente recenti di altri pezzi di ghiacciai, e l’importante contributo che in questi casi le acque più calde hanno dato all’erosione di ghiacci nella Penisola Antartica, sembra più che possibile che le attività umane siano un fattore”, continua Johnston.

 
Secondo Greenpeace siamo ancora in tempo per evitare le più disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici, ma occorre agire rapidamente. Le decisioni prese oggi da governi e aziende incideranno sulla sicurezza e il benessere futuri di miliardi di persone. Oggi l’imperativo è quello di implementare l’Accordo di Parigi, accelerando la transizione verso il 100 per cento di energie rinnovabili e lasciando sottoterra i combustibili fossili.

 

“È beffardo come questo accada a poche settimane dalla decisione di Trump di far uscire il suo Paese dall’Accordo di Parigi. Trump ha isolato gli Stati Uniti, lasciandoli andare alla deriva da soli, mentre il resto del mondo proseguirà con gli impegni presi, cogliendo le opportunità che regalano le energie rinnovabili e l’economia a basse emissioni”, conclude Johnston.

 

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