25 Mag 2020

L’amore è un’azione. Attorniamoci di bellezza!

Scritto da: Alberto Fragasso

Alberto Fragasso, ideatore e curatore di Danzare con la tempesta, ripercorre i punti principali dei primi incontri di questo nuovo ciclo di conferenze online. Protagonisti degli appuntamenti della scorsa settimana sono stati Mauro Scardovelli, Rossana Becarelli e Anne Givaudan.

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“Un’azione concreta che porta al cambiamento”. Così consiglia Mauro Scardovelli nel suo intervento di Danzare con la Tempesta, il primo di questa seconda rassegna. L’amore per Mauro infatti è proprio un’azione che conduce a una trasformazione la quale necessita di una responsabilità individuale, non vista come un peso inesorabile sulle spalle, ma piuttosto come un potere utile all’evoluzione sociale.

È Rossana Becarelli, medico, antropologa e filosofa della scienza, incontrata nel primo intervento del primo giro della rassegna, e presidente di Humana Medicina, una delle forze generatrici di Danzare con la Tempesta, che introduce Scardovelli, giovedì 21, il quale con molta semplicità interviene con il tema della “crescita interiore come via di trasformazione del mondo”. Per lo psicoterapeuta, l’unico modo per cambiare le cose, allo stato attuale delle cose, per essere partecipi della metamorfosi nella tempesta, è quello di osservarsi dentro e guardarsi a cuore aperto , riconoscendo tutte le nostre parti più profonde.

Scardovelli ci accompagna dunque alla scoperta delle varie sub-personalità transpersonali da lui trattate nel suo prossimo libro, pubblicato con Rizzoli, dal titolo appunto “L’amore è un’azione”, per darci modo di poterle osservare e prendercene cura, mettendo in risalto il nostro teatro interiore come agente del cambiamento, un teatro i cui primi attori siamo proprio noi, insieme alla nostra anima, fonte di saggezza dalla quale parte ogni possibile forma di cura.

Accogliere ogni parte e aspetto di noi sembrerebbe fondamentale quindi per raggiungere uno stato di benessere solido, e secondo Scadovelli, la parola amorevole nei confronti di se stessi e degli altri, insieme allo sguardo attento e non giudicante, sono alcuni degli strumenti più efficaci per raggiungerlo. Questo cambiamento interiore può avere anche una conseguenza sociale, la quale può potenziarsi notevolmente prendendo atto della nostra Costituzione come strumento di consapevolezza. La nostra coscienza diventa quindi uno strumento limpido per fare attivismo politico, semplicemente stando nell’amore. Un’azione quindi senza ombra di dubbio.

A seguire, il giorno successivo, ospite del secondo incontro, è stata l’autrice Anne Givaudan, stimata e conosciuta per il suo lavoro sui registri akashici. Tra tutti gli interventi, certamente, al momento, quello della Givaudan è il più oltre l’ordinario. Tramite la sua ampia esperienza transpersonale, la terapeuta dell’anima e reporter dei mondi sottili, ci spiega cosa sono le forme pensiero e come esse possano influenzarci. Dalla sua prospettiva i nostri pensieri possono essere nutriti a tal punto da diventare vere e proprie forze che ci possono dirottare dal nostro percorso personale e transitarci verso rotte sgradevoli, dettate dalla nostra mente a tal punto talvolta da farci anche ammalare. La versione collettiva delle forme pensiero per la Givaudan sono le eggregore che contribuiscono infatti a influenzare la collettività.

Come liberarsi da queste forme pensiero tossiche è più semplice di quanto sembri, infatti, è possibile farlo attraverso un’osservazione profonda delle nostre reazioni nei confronti di ciò che ci accade. Anne Givaudan tratta questi argomenti in modo più approfondito nei suoi testi “Forme pensiero I” e “Forme Pensiero II”, pubblicati da Amrita Edizioni, un’altra delle forze generatrici di questa rassegna di conferenze online. Daniela Muggia, tanatologa, esperta di accompagnamento empatico ai fini della vita, e relatrice del terzo intervento della prima edizione della rassegna, infatti introduce la Givaudan raccontando di come si sono incontrate e cosa questo incontro ha scaturito. Interessanti infatti sono gli intrecci e le sincornicità con le quali nascono le cose.

Probabilmente tutto ciò di cui stiamo parlando in Danzare con la Tempesta, se lo raccontassimo a uno sciamano o a un popolo nativo, là dove i sistemi di cura comprendono e accolgono l’anima come parte del sistema stesso e non la separano a causa di rigidi e obsoleti paradigmi meccanicistici cartesiani, forse ci risponderebbero “Bentornati a casa!”.

I prossimi incontri saranno giovedì 28 con Marie Noelle Urech, counselor transpersonale, fondatrice del metodo CCMS (connessione corpo, mente e spirito) e direttrice del centro Viriditas, con un intervento dal titolo “Segni e sogni del corpo e della Terra”; e venerdì 29 con Giuliana Conforto, astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica, con un intervento dal titolo “Il gioco cosmico dell’uomo”. Forse una nuova medicina contempla l’uomo nel suo intreccio di relazioni con l’ambiente, la Terra e l’universo tutto? Lo scopriremo insieme questa settimana, alle 17.30, sul canale youtube e la pagina facebook di Italia Che Cambia .

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