25 Ago 2020

Al Giffoni Film Festival “Ragazzi irresponsabili”, il docufilm sui Fridays For Future

Scritto da: Redazione

Sarà presentato in anteprima al più importante festival di cinema per ragazzi del mondo il docufilm sul Movimento Fridays For Future promosso da Italia Che Cambia e Terra Nuova Edizioni. L’appuntamento è previsto per il 28 agosto all’interno della Masterclass Giffoni Impact. Abbiamo intervistato l’autore, e nostro collaboratore, Ezio Maisto.

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Sarà presentato in anteprima alla 50esima edizione del Giffoni Film Festival il docufilm su Fridays For Future, il movimento ambientalista studentesco ispirato dalla protesta di Greta Thunberg. Per la prima volta, dunque, il più importante festival di cinema per ragazzi del mondo – che quest’anno si svolge lungo un lasso di tempo più esteso in ottemperanza alle normative anti-Covid – ospiterà un progetto promosso da Italia Che Cambia e Terra Nuova Edizioni. L’appuntamento con “Ragazzi irresponsabili” (questo il titolo del film) è previsto per il 28 agosto all’interno della Masterclass Giffoni Impact, alla quale sarà presente anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Abbiamo intervistato l’autore (e nostro collaboratore) Ezio Maisto.

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Ciao Ezio, com’è nata l’idea del film?

Da un episodio molto casuale. Alla fine del 2018 la redazione di Italia Che Cambia mi affidò un articolo su Aran, un ragazzino di 16 anni che aveva salvato un fiume incontaminato nel Friuli dalla costruzione di una centrale idroelettrica. Quando lo intervistai lui mi parlò di Greta Thunberg, che all’epoca non era ancora famosa, e di come la sua protesta l’avesse spronato ad attivarsi. Alla mia domanda su quale sarebbe stato il prossimo passo, mi rispose che lui e una sua compagna d’istituto, Marianna, avrebbero organizzato il primo sciopero mondiale del 15 marzo 2019 a Udine. Mi è sembrato subito interessante documentare lo straordinario innalzamento del livello di attenzione dei ragazzi verso i temi ambientali seguito alla diffusione del messaggio e dell’immagine di Greta.

Come sei passato dall’idea alla realizzazione?

È stato fondamentale il supporto di Italia Che Cambia, a cui ho parlato immediatamente del progetto. Terra Nuova Edizioni si è aggiunta dopo. Una volta ottenuto l’appoggio di Baburka, una cooperativa di produzione indipendente romana, abbiamo organizzato due crowdfunding per recuperare i fondi necessari. Il primo – su Ulule – ci ha consentito di raccogliere il minimo indispensabile per sopperire alle prime spese per le riprese. Il secondo – attraverso Infinity Lab, il primo laboratorio italiano permanente sulla piattaforma Produzioni dal Basso, creato da Infinity, nato per essere l’incubatore di nuove storie e di idee – è stato un successo e ci ha consentito di ottenere un’altra parte di finanziamento e una distribuzione. Banca Etica ha poi contribuito per la parte che mancava, ma alla fine sono stati fondamentali i 250 sostenitori che hanno donato per il film durante i crowdfunding.

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Il regista Ezio Maisto con David, uno dei protagonisti

Chi sono i protagonisti e come sono stati scelti?

Una delle protagoniste è proprio Marianna di Udine, 18 anni, figlia di un netturbino, che ho scelto perché mi è sembrata incarnare perfettamente il ruolo della ribelle della porta accanto. Poi c’è David della Val di Susa, che ho scelto perché a soli 14 anni è diventato uno degli attivisti più conosciuti in Italia, al punto da rappresentare spesso il nostro Paese nelle azioni del movimento all’estero. E infine Alessandro di Milano, 26 anni, che ho scelto perché – insieme alla 16enne concittadina Miriam – è stato il primo giovane ad aver seguito l’esempio di Greta e ad essere sceso in piazza in Italia. Tra i protagonisti c’è poi anche un’adulta: si tratta di Monica di Napoli, co-fondatrice di Teachers For Future, che ha spinto la sua scuola, prima in Italia, a dichiarare l’emergenza climatica. Attorno a loro, però, ci sono diversi altri giovani attivisti, e in più la filmaker Sarah Marder, Marco Bertaglia di Extinction Rebellion e il climatologo Luca Mercalli.

Come definiresti nel complesso questa esperienza?

La fase delle riprese è stata certamente molto divertente. La fase di post produzione è stata invece più difficile, con le scadenze che incombevano, il budget finito e la quarantena che ci impediva di lavorare.

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A proposito, è vero che anche il Covid alla fine è diventato co-protagonista del film?

Esatto. La pandemia è stata, ed è tuttora, un evento così epocale che doveva necessariamente trovare posto in un film che parla del rapporto malato che l’uomo e le sue attività hanno con la natura. Sebbene questa scelta ci abbia costretti a girare nuove scene a fine quarantena e a cambiare lo stile del racconto, sono molto contento di averla fatta.

Girare questo film ti ha permesso di conoscere da vicino alcuni degli attivisti italiani di FFF. Cosa puoi dirci di loro in base alla tua esperienza?

A dispetto dei luoghi comuni, l’Italia è piena di giovani che non vivono solo di selfie sui social, che hanno girato l’obiettivo del loro smartphone sulla realtà e hanno scelto di viverla a fondo anche nelle sue contraddizioni, per modificarla e creare le condizioni perché possano viverla anche le generazioni future.

Un episodio particolare del film?

Il giorno in cui ho iniziato le riprese in Lombardia sono andato a Bellagio, sul lago di Como, dove vive la madre di Alessandro. Durante l’intervista, lei si lamenta del fatto che il figlio non sia mai andato a parlare con la Fondazione Rockefeller, che ha sede proprio a Bellagio. Non sapeva che, esattamente nello stesso momento, David era proprio lì a parlare del Movimento a un gruppo di esperti e attivisti da varie parti del mondo.

Chi dovrebbe vederlo?

La versione TV del film, che è più breve, secondo me dovrebbe essere vista da tutti coloro che, a prescindere dall’età, hanno una certa consapevolezza di ciò che ci attende nei prossimi anni a causa dell’emergenza climatica e della crisi ecologica, ma non hanno ancora sentito l’urgenza di cambiare il proprio stile di vita o trovato le modalità giuste per attivarsi nelle proprie comunità. La versione cinematografica, che è più lunga e completa, è più adatta a chi si è già attivato in una delle tante forme possibili.

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Dove sarà possibile vedere “Ragazzi irresponsabili”?

Dopo l’anteprima del film a Giffoni, faremo ancora qualche piccolo aggiustamento sul suono e le musiche, dopodiché la versione breve sarà disponibile su Infinity, la piattaforma di video streaming on demand del Gruppo Mediaset, che la inserirà nel proprio catalogo in autunno. La versione cinematografica, che sarà pronta fra un paio di mesi, non ha ancora una distribuzione e quindi potrà essere vista solo ai festival. Stiamo però lavorando affinché si possa vedere anche al cinema. Per sapere quando sarà proiettato nelle varie città basta seguirci sulla pagina Facebook del film, che abbiamo appena creato.

Lo farai vedere a Greta, ispiratrice del movimento che racconti?

Non ci avevo pensato, ma è una buona idea. Grazie.

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