18 Mag 2022

MigrArt, sette anni di migrazioni raccontate da un collettivo artistico

L'arte come medium per parlare di migrazioni, raccontare storie personali di vita, aumentare la sensibilità e diffondere una cultura dell'empatia. Un antico hospitale sulle rotte dei viandanti è la location che ospiterà il primo atto di MigrArt, un percorso artistico di narrazione delle migrazioni.

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Udine, Friuli Venezia Giulia - Viviamo in un’epoca caratterizzata da grandi migrazioni, eventi che quasi sempre si portano dietro storie di vita tragiche e dolorose, oltre a intervenire – spesso modificandoli –, sui delicati equilibri sociali dei paesi di origine e di quelli di destinazione delle rotte migratorie.

Tutto ciò avviene spesso a causa delle guerre – lo stiamo vedendo in questi mesi in Ucraina, ma anche nelle altre decine di paesi in cui ci sono dei conflitti attivi –, ma non solo. Ad esempio, sono sempre di più i migranti climatici, ovvero coloro che devono lasciare le loro terre d’origine a cause degli effetti dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale.

Ciò che possiamo e dobbiamo fare noi, oltre a modificare il nostro stile di vita in modo da mitigare le cause che stanno all’origine delle migrazioni, è creare un terreno accogliente e plasmare la società in modo che questi eventi, spesso presentati come vere e proprie crisi umanitarie, siano un’occasione di crescita e non di scontro e tensione sociale.

Un modo per raggiungere questo obiettivo è comunicare attraverso il linguaggio universale dell’arte. È proprio ciò che vuole fare il progetto MigrArt – L’arte come incontro, lanciato dal collettivo artistico Menti Libere, che da dieci anni opera in Friuli promuovendo il rispetto ambientale e l’inclusione sociale attraverso progetti di carattere socio-culturale.

migrart

LA MOSTRA

Uno di essi è Va tutto a rotoli, una mostra curata da Eva Comuzzi, che presenterà sette rotoli di carta lunghi trenta metri ciascuno, sui quali il collettivo Menti Libere, assieme all’artista Tommaso Sandri, ha raccolto disegni di migranti incontrati lungo le principali rotte dell’emigrazione europea ed extraeuropea dal 2015 a oggi.

La mostra è il primo appuntamento del progetto MigrArt, che vedrà l’associazione Menti Libere impegnata nell’organizzazione di rassegne e residenze d’arte, grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e in collaborazione molti partner del territorio regionale. L’artista in mostra affronta il delicato tema delle migrazioni a partire dai metodi narrativi con cui le approcciamo, cimentandosi in un utilizzo pratico e simbolico dei rotoli.

Anche la scelta della location che ospiterà le opere non è casuale: l’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme di Majano (UD) – magnificamente restaurato di recente –, una struttura risalente alla fine XII secolo nata per ospitare pellegrini e viandanti. Proprio lì sarà possibile essere partecipi di un viaggio interattivo che, accompagnato da video, materiale d’archivio e reinterpretazioni contemporanee dei rotoli, porterà i visitatori all’interno delle storie degli emigrati e dei luoghi da cui provengono e che hanno incontrato nei mesi di cammino dall’Asia, all’Africa passando per l’Europa.

«I sette rotoli in mostra, trasudanti storie e emozioni, sogni e paure – ha spiegato Tommaso Sandri –, rappresentano un’egalitaria narrazione dei lati intimi e personali delle epopee migratorie che caratterizzano il nostro tempo. Ognuno di loro è una raccolta di testimonianze dirette e universalmente fruibili. Un inno alla multiculturalità insita in ognuno di noi».

L’artista in mostra affronta il delicato tema delle migrazioni a partire dai metodi narrativi con cui le approcciamo

IL PROGETTO MIGRART

Il progetto di viaggio MigrArt è nato nel 2015 da un’idea del collettivo Menti Libere, che ha deciso di intraprendere la rotta balcanica, a ritroso. A fine di quell’anno Tommaso Sandri, Alessandro Sandri e Paolo Tavani sono partiti dal Friuli, da sempre crocevia di popoli, giungendo al confine turco-siriano in tre mesi. Durante il viaggio, il rotolo di carta dei pennarelli colorati sono stati il mezzo di comunicazione fra i tre uomini e le persone incontrate, oltre che un immediato kit di sollievo in quelle situazioni drammatiche, per i grandi e i piccoli.

Negli anni seguenti, Tommaso Sandri ha “esportato” il format del rotolo intraprendendo altri viaggi dal Sud Italia a Calais e più di una volta in Bosnia, con la Carovana Artistica di Udine. L’ultimo progetto è datato 2020, con un viaggio che l’ha portato in Mali, da anni sconvolto da un conflitto interno velato da interessi globali.

INAUGURAZIONE

Sette lunghi anni di storie raccolte lungo le principali rotte migratorie europee sono quindi le protagoniste di “Va tutto a rotoli”. L’esposizione sarà inaugurata domenica 22 maggio alle 18 nella splendida cornice dell’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano e rimarrà aperta fino al 5 giugno, visitabile di sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Per informazioni e prenotazioni di visite guidate è possibile contattare Menti Libere attraverso i suoi canali social Facebook, Instagram o sul sito.

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