29 Set 2022

La storia di Roberta, da Genova alla val Borbera: “La mia nuova vita circondata dalla lavanda”

Scritto da: Valentina D'Amora

Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di Roberta Bottaro, nata e cresciuta a Mignanego, nell’entroterra di Genova, e da poco trasferita a Cantalupo Ligure, in val Borbera, dove ha aperto la sua azienda agricola che produce lavanda per uso alimentare e foraggio. Qui, oltre a gestire un b&b, riesce a coniugare a tutto questo anche il suo amore per i cani e per l’addestramento cinofilo.

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Alessandria - Coltivazione della lavanda, addestramento cani e accoglienza turistica. Questi sono i tre assi della nuova vita di Roberta, che da circa un paio d’anni ha scelto di trasferirsi in val Borbera: «Questa valle, oltre che selvaggia e bellissima, è anche strategica perché si trova a poco più di un’ora di strada sia da Milano che da Torino, oltre che da Genova», sottolinea.

E l’ha scoperta un po’ per caso. Alla ricerca di un luogo adatto non solo a creare una struttura ricettiva, ma anche a portare avanti le sue attività cinofile legate alla ricerca di persone, esplosivi e veleni, Roberta trova dei terreni in vendita sopra a Cantalupo Ligure. Si innamora subito del silenzio e dell’incantevole vista da cui si gode e a ottobre 2019 li compra.

«Ho costruito il b&b e le relative strutture in bioedilizia e imbastito la coltivazione di lavanda. E poi è arrivato il Covid, con le restrizioni e le chiusure». Così l’azienda agricola Saint Hubert, con la sua pet friendly farm, apre ufficialmente i battenti a luglio 2021. «E, per non farci mancare niente, poco dopo è arrivata anche la peste suina – sorride – ma si tiene duro». Ora lei vive qui insieme ai suoi cani, alle sue “ragazze”, diciotto caprette che tengono puliti i terreni, e si gode i suoi 5000 metri quadri di campi di lavanda, il cui profumo avvolge il visitatore sin dalla strada sterrata che si percorre lasciando la via principale.

«Ho scelto la lavanda perché è una pianta autonoma e piuttosto resistente», racconta. Con i 26 quintali di fiori che raccoglie all’anno, Roberta realizza prodotti naturali a scopo alimentare e non, come lo sciroppo e la gelatina da abbinare ai formaggi, i repellenti anti-insetti per cani e gatti e le candele vegane artigianali a base di lavanda e olio di neem.

lavanda 1
Campi di lavanda
LA STORIA

Sopra la testa Roberta porta tanti cappelli diversi: quello di formatrice, di psicologa, di etologa e anche di criminologa. «Mi appassiona tutto ciò che riguarda il comportamento sia umano che animale», mi ha detto più volte quando sono andata a trovarla. Professionista cinofila dal 2007, in questi anni ha avuto occasione di insegnare in diversi paesi d’Europa e negli Stati Uniti, consolidando ulteriormente le sue competenze. Dopo la laurea in psicologia, Roberta sente l’esigenza di approfondire lo studio della cognizione animale.

Nel 2010 fa un’intensa esperienza in Namibia, in un centro di recupero fauna selvatica fondato da due medici olandesi, il Naankuse Wildlife Sanctuary. Lì ogni volontario porta avanti una serie di compiti quotidiani, dalla pulizia dei recinti alla preparazione dei pasti, passando per il controllo delle recinzioni elettrificate. «È senza dubbio una bella scuola che ti fa capire se l’interazione con gli animali effettivamente ti piace oppure no», mi spiega.

La mia priorità è sempre quella di dare all’animale una scelta, qualunque cosa facciamo insieme

Al suo rientro, decide di frequentare un master in criminologia a Genova e parallelamente continua a nutrire interesse nell’approccio etologico, sempre seguendo come filo conduttore i cani. Oltre alle persone, nel tempo la ricerca cinofila si amplia anche ai telefoni cellulari in carcere e ai bocconi avvelenati in città e nei boschi.

E ora è proprio questa la sua professione principale: «Nel mio lavoro voglio costruire un ponte tra la scienza e la pratica: il mio obiettivo è insegnare a fare affidamento sulla conoscenza, per applicarla a scenari pratici. La mia priorità è sempre quella di dare all’animale una scelta, qualunque cosa facciamo insieme».

SAINT HUBERT E IL PROGETTO LIFEWOLFALPS EU

L’azienda agricola fa parte del circuito di ambasciatori e ambasciatrici del progetto Life Wolf Alps Eu (ve ne abbiamo parlato qui), portando avanti la sfida della coesistenza tra l’uomo e il lupo: fornisce supporto ai pastori dagli attacchi del lupo, realizza un monitoraggio costante della sua popolazione con fototrappole e si dedica a combattere il bracconaggio, impiegando la propria unità cinofila per la ricerca di bocconi avvelenati.

Roberta saint hubert
Roberta e le sue caprette

«Oltre a tutto questo c’è l’idea di mettere a sistema le competenze degli altri steward del territorio, organizzando laboratori di educazione ambientale, incontri di dog trekking o appuntamenti per insegnare ai bikers come comportarsi, per esempio, se incontrano un cane da guardianìa lungo il sentiero o ancora per parlare dei tanti e vari lavori del cane».

Roberta mi racconta tante, tantissime cose e starei ore ad ascoltarla. Al momento di salutarci, dopo aver dato un’occhiata allo scaffale dedicato al bookcrossing nella sala colazioni, faccio due chiacchiere con i suoi genitori, anche loro da poco “cittadini valborberini”. Dagli occhi di tutti e tre emerge un bagliore che trasuda una certezza: nonostante la fatica e le preoccupazioni quotidiane, decisamente sì, ne è valsa la pena.

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