11 Ott 2022

Cascina Biblioteca: alle porte di Milano campi e prati ospitano una vera cooperativa di comunità

Scritto da: Valentina Bertoli

Non è facile descrivere Cascina Biblioteca: una impresa cooperativa ma anche una comunità; un luogo dell'hinterland di una grande metropoli ma anche una culla di ruralità. Ci proviamo portandovi virtualmente a fare quattro passi fra i suoi campi e le sue stanze, che accolgono innumerevoli iniziative di inclusione, educazione e buone pratiche.

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Milano, Lombardia - Cascina Biblioteca sorge in una striscia di terra intoccata tra il quartiere di Lambrate e Segrate. All’orizzonte l’ospedale San Raffaele, tutto intorno la città. Eppure, dopo la prima curva di via Casoria, ci si dimentica già dei dintorni e si entra in un’altra atmosfera, viva e popolata, dove la campagna è ancora presente.

Abituati come siamo all’idea di Milano come metropoli e a tutti gli stereotipi – più o meno veri! – che questa si porta dietro, trovare dei luoghi che continuano a far vivere l’anima rurale e la centenaria vocazione agricola del territorio milanese è una scoperta preziosa. Cascina Biblioteca è riuscita a conservare questa impronta evolvendosi nel tempo. La nostra guida è Elena Romano, responsabile della comunicazione per la cooperativa, a cui è affidato il compito – per nulla semplice – di raccontare passato e presente di questa realtà dinamica, delle sue varie anime e numerose attività.

«La cascina – racconta Elena – fu fondata nel tredicesimo secolo per volontà dei monaci presenti all’epoca in tutto il milanese ed è stata per secoli un centro agricolo innovativo nato su terreni bonificati e trasformati in campi fertili grazie all’utilizzo di tecniche di coltivazione avanzate, come il sistema delle marcite. Nel dopoguerra, la cascina viene acquistata dal Comune di Milano e destinata – a partire dagli anni ’80 – a essere sede di diversi enti del Terzo Settore: inizialmente solo ANFFAS; dal 1995 si unisce Viridalia, cooperativa che lavora su progetti di inclusione lavorativa e successivamente Il Fontanile, cooperativa dedicata ai servizi alla persona».

cascina biblioteca 1

Capiamo ben presto che Cascina Biblioteca si scopre camminando e soprattutto che i diversi progetti della cooperativa non si limitano allo spazio fisico della cascina, ma sono attivi in altri quartieri di Milano e fuori città. Accompagnati da Elena, ci spostiamo dalla corte per visitare gli altri spazi della cascina e nel frattempo le chiediamo una bussola per orientarci tra le diverse attività della cooperativa.

Arrivando in Cascina Biblioteca si ha subito l’impressione di una realtà composita, dove convivono diversi servizi e dove gravitano moltissime persone, utenti, lavoratori e volontari. Qual è il filo conduttore che unisce tutte le attività della cooperativa, qui in cascina e negli altri spazi che gestite?

Declinate in forme e modalità diverse, tutte le attività della cooperativa sono accomunate dall’obiettivo di valorizzare le capacità delle persone con disabilità e fragilità e facilitarne l’inclusione sociale, lavorativa e il percorso verso l’indipendenza. Si va dai servizi di residenza (comunità socio-sanitarie per persone con disabilità; esperimenti di co-housing sociale e micro-comunità) alle attività di tempo libero per persone con disabilità e a quelle di inserimento lavorativo. Per esempio, nel nostro servizio di manutenzione del verde, storica attività della cooperativa, più del 50% degli assunti è rappresentato da persone con disabilità o svantaggiate ai sensi di legge, che lavorano per clienti pubblici e privati.

cascina biblioteca 1

Sempre in quest’ottica di accoglienza e valorizzazione delle persone con diversi tipi di fragilità, opera lo Sportello di Accoglienza Sociale, che si propone come momento di incontro e di informazione gestito da assistenti sociali, educatori, psicologi e tutor e gli Spazi WEMI di Via Rizzoli e Via Ornato (rispettivamente Municipio 3 e 9 ), oltre al Centro Diurno Disabili, al Centro Diurno Disabili Autismo, al Centro Educativo Diurno Minori Mixitè, al Centro Socio-Educativo e al Servizio di Formazione Autonomia.

Il contesto in cui ci troviamo – anche se vicinissimo alla città – è quello di una antica grangia lombarda, la Grangia di San Gregorio, circondata da 38 ettari di campi. Ci raccontavi che tanta della vita della cascina si svolge ovviamente all’aria aperta. Quali sono le attività che propone Cascina Biblioteca?

Nel 2017 è nato il nostro progetto agricolo e nel 2019 abbiamo ricevuto la certificazione biologica per i prodotti che coltiviamo, gli stessi che si possono trovare nella bottega solidale Insalata Matta, proprio all’ingresso della cascina, e che vengono utilizzati nel ristorante dell’agriturismo di Cascina Nibai (di proprietà della cooperativa dal 2020 ndr) a Cernusco Sul Naviglio. I campi vengono coltivati da molti lavoratori fragili e spesso abbiamo ospitato ragazzi per l’alternanza scuola-lavoro.

Abbiamo anche uno spazio dedicato agli orti condivisi assegnati a circa sessanta famiglie che ricambiano poi facendo qui volontariato. In fondo agli orti, c’è il nostro apiario didattico e la cascina ospita anche diversi animali per le attività di fattoria didattica e il maneggio, dove si svolgono anche attività di ippoterapia.

Le famiglie trovano qui attività ricreative per i bambini e nel frattempo possono dedicare il tempo libero all’orto o passare dalla Ciclofficina

Sappiamo che da sempre proponete attività educative e ricreative anche per i bambini e da poco avete aperto Hygge, un progetto di outdoor education dedicato alla fascia 3-6 anni. Ci puoi raccontare qualcosa?

Sì, il servizio è attivo dal 12 settembre. È proprio l’inizio! Però le attività con i bambini/e e la collaborazione con le scuole sono qualcosa che portiamo avanti da molto tempo. Cascina Biblioteca propone corsi di teatro, danza e circo all’interno della Piccola Accademia delle Arti nonché campus estivi, laboratori e progetti di educazione ambientale (come Inclusivi per Natura, vincitore del bando EduCare) per i più piccoli. Parlando sempre di educazione all’ambiente e al territorio, ricordo anche i percorsi storico-naturalistici per l’esplorazione del territorio o l’attività di recupero delle marcite che stiamo realizzando in collaborazione con il Politecnico di Milano ed altri importanti partner.

La cooperativa Cascina Biblioteca è una realtà consolidata, ma in costante movimento. Da quanto ci hai raccontato, accanto ai servizi storici per persone con disabilità e fragilità, nuove idee emergono e vengono concretizzate. Quante persone collaborano a questo grandissimo progetto e qual è il rapporto con il territorio?

Siamo circa 200 dipendenti e collaboratori e 150 volontari. I rapporti con il territorio sono da sempre intensi e molto buoni. Collaboriamo con il Comune di Milano – proprietario della cascina e dei terreni – e con il contiguo Municipio 3, soprattutto. Ospitiamo eventi, concerti e rassegne. Abbiamo un servizio di ristorazione e bar solidale adibito all’interno di un vecchio vagone di un treno che è stato abbandonato qui. Manteniamo anche i contatti con diverse aziende per iniziative di volontariato aziendale. Diciamo che lo spirito imprenditoriale di Cascina Biblioteca è molto forte. Anzi, lo spazio (soprattutto interno) non ci basta mai per tutte le iniziative!

cascina biblioteca 2
Le idee qui non mancano e neanche la capacità e le competenze per realizzarle, questo lo abbiamo capito subito. Vista da fuori, la cooperativa Cascina Biblioteca (e gli altri soggetti che convivono nella cascina, come il Consorzio SIR – gestore del centro di formazione professionale e della trattoria solidale ndr) appare come un ecosistema dove tutte le attività – anche quelle all’apparenza più lontane tra loro – sono in relazione e si alimentano reciprocamente. Come d’altronde era un tempo il sistema della cascina o della grangia. È davvero così?

Per certi versi, è vero. Nonostante i progetti e i servizi siano davvero numerosi e diversificati, ci sono molti punti di incontro. Come dicevo, un esempio semplice è quello dei prodotti che coltiviamo, utilizzati poi nell’agriturismo della Cascina Nibai, ma anche per la nostra mensa dei dipendenti. Le famiglie trovano qui attività ricreative per i bambini e nel frattempo possono dedicare il tempo libero all’orto o passare dalla Ciclofficina. Le persone con fragilità hanno la possibilità di formarsi, entrare nel mondo del lavoro o semplicemente trascorrere del tempo in comunità ed essere accolti ed ascoltati. Per esempio, nel bar e nella trattoria solidale molti di loro hanno l’opportunità di fare tirocini e lavorare.

Quali saranno i prossimi passi?

La gestione di San Gregorio Vecchio, una cascina che si trova nei dintorni e che è stata data in concessione dal Comune di Milano alla cooperativa per i prossimi quarant’anni, ma che dovrà essere completamente ristrutturata.

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