11 Lug 2023

Marco: “Prima facevo l’architetto e ora gestisco la foresteria di famiglia in Valle Maira”

Scritto da: Lorena Di Maria

Visaisa è una taverna e foresteria rustica e familiare che sorge a Saretto, l’ultima borgata della Val Maira. A gestirla è il giovane Marco Zilioli: dopo aver lavorato in città come architetto ha deciso di ritornare alle origini e rilevare l’attività di famiglia che era destinata a essere venduta. Così, racconta, “oggi siamo un team giovane. Si lavora tanto ma con il sorriso”.

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Cuneo - Ci sono luoghi che più di altri sanno di casa. Luoghi dove, anche se ci si capita di passaggio, è sempre possibile trovare un piatto caldo ad accoglierci. Di questi posti uno è senza dubbio la Taverna e Foresteria Visaisa, progetto a conduzione familiare nella borgata di Saretto, in alta Val Maira. La sua è la storia di una famiglia, di un progetto di vita e dell’amore incondizionato per la montagna.

A gestire la taverna e foresteria Visaisa oggi è Marco Zilioli: di anni ne ha appena trenta e la borgata Saretto la conosce bene perché è il luogo dove è cresciuto con la sua famiglia. Per diversi anni però dalla montagna si era allontanato per costruirsi un futuro in città: qui ha scelto gli studi di architettura e, una volta laureato, ha intrapreso la strada da architetto. «Dai 18 ai 24 anni non volevo tornare a Saretto, stavo vivendo un momento di gioventù che non incontrava le caratteristiche di un luogo isolato come può essere la montagna».

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Marco e la Taverna e Foresteria Visaisa

Ma la montagna sa sempre accogliere chi è pronto a ritornare da lei. E così è stato: «Dopo l’università ho provato a capire se la professione di architetto potesse piacermi. Ma a stare davanti al computer tutto il giorno le soddisfazioni non erano poi così tante. In quel periodo sono venuto a sapere che la casa di famiglia – dove era già stata avviata un’attività ricettiva e di ristorazione dai miei genitori – stava per essere venduta. Mi è venuto un colpo. È a quel punto che mi son detto: “No non vendiamo, voglio provare a gestirla io“».

UNA TAVERNA E FORESTERIA IN PIETRA

Saretto è l’ultima frazione della Val Maira, nel Comune di Acceglio. La casa in pietra che oggi ospita la locanda Visaisa è una casa di inizio del 1800 ristrutturata negli anni ’70 dai genitori di Marco, da sempre legati alla montagna. Dapprima la hanno trasformata in un luogo conviviale destinato ai giovani e solo successivamente, negli anni ‘90 hanno dato vita a un bar, al ristorante e a qualche camera per ospitare i viaggiatori.

«Per me il ritorno alla montagna è stato abbastanza naturale, sapevo che prima o poi ci sarebbe stato un rientro. A Torino ho lavorato in un ristorante e quell’esperienza mi ha fatto capire che il mondo della ristorazione poteva essere una possibilità. Credo che a un certo punto ci sia il bisogno di ascoltarsi e capire se ti piace la vita che stai vivendo. In città non avevo gli obiettivi che ho qua: della montagna amo l’aria pulita, non impazzire per trovare un parcheggio o non pagare così tanto una melanzana coltivata in modo naturale».

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Maria Pia che ogni mattina prepara le ravioles. Foto di Alice Perotti
LA TAVERNA, UN LUOGO CHE ACCOGLIE

Così come l’incantevole lago Visaisa incastonato tra le Alpi Cozie, da cui la struttura prende il nome, la locanda vive in simbiosi con la valle che la ospita. Per questo sulla sua tavola si trovano piatti tradizionali arricchiti da erbe spontanee e frutti che la natura offre, oppure realizzati con le farine locali del mulino di Dronero, il cui impasto viene cotto nel forno a legna diventando una pizza che si può gustare tutte le sere.

«Siamo orgogliosi di quello che portiamo in tavola: dal tagliere, ai primi, alla piemontese merenda sinoira. Oggi siamo un team affiatato: mi piace circondarmi di persone giovani che lavorano con me. Anche se il lavoro è faticoso sappiamo anche trovare i momenti per divertirci. Si lavora tanto ma con il sorriso».

UN TEAM GIOVANE

Le giornate alla locanda Visaisa, specialmente nel periodo di alta stagione, sono spesso in movimento. La mattina, quando Marco inizia a organizzare la sala, trova sempre in cucina mamma Maria Pia, impegnata a preparare le ravioles, piatto tipico locale. «Lei è la nostra “boss” – racconta sorridendo – e non si ferma mai». In cucina a occuparsi della preparazione dei piatti è Marco, cuoco appassionato, affiancato da Risha. «Insieme a loro è divertente inventare nuovi piatti, ragionando su quali erbe spontanee e prodotti locali portare in tavola».

Credo che a un certo punto bisogni ascoltarsi e capire se ti piace la vita che stai vivendo. In città non avevo gli obiettivi che ho qua

A occuparsi delle camere è poi Juan, mentre Ilaria aiuta con le prenotazioni e fa l’oste. A supportare il progetto è anche Benedetto, fratello di Marco: «Grazie alle sue competenze come ingegnere impiantistico ci aiuta nelle fasi di progettazione e ristrutturazione degli spazi».

“IN VAL MAIRA? CERCHIAMO DI COLLABORARE”

Alla locanda sia i piatti che le bevande rimangono fedeli al territorio: ogni anno viene presentata una nuova carta dei vini piemontesi, liguri e francesi, oltre che birre artigianali della valle, cocktails e digestivi prodotti localmente. «Spesso conosciamo di persona i nostri produttori e questo crea un legame ancora più forte con i prodotti che proponiamo. Abbiamo anche buone relazioni con le altre realtà, cerchiamo di collaborare. Quando c’è bisogno ci chiamiamo per passarci le prenotazioni, oppure ci preoccupiamo di consigliare ai visitatori l’attività ricettiva che possono visitare alla tappa successiva. Chi viene a visitare la Val Maira può trovare molte attività, dalla bassa all’alta valle: per questo possiamo considerarci una” valle itinerante”».

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Il team di Visaisa. Foto di Fred Cigno

La borgata di Saretto è incastonata in un crocevia di sentieri dove fare trekking, escursioni e tracciati per la mountain bike, alla scoperta di questa valle occitana. Per rendere la borgata e la locanda più attrattiva anche per un pubblico giovane, Marco e il suo team organizzano alcuni eventi dal vivo per portare la musica folkloristica e occitana fino a Saretto.

«Noi non siamo qua per fare business o per diventare ricchi, ma per dare un certo tipo di servizio alla montagna. Se penso alla mia valle, mi piacerebbe non fosse considerata esclusivamente con finalità turistiche perché se andasse in crisi il turismo, se ne andrebbero via anche le persone. È capitato in passato che alcuni ospiti mi dicessero: “Mi piacerebbe trasferirmi ma qui non saprei cosa fare”. Ecco, a me piacerebbe rivivere la situazione degli anni ’80 che mi raccontavano i miei genitori, quando in montagna viveva più gente. Vorrei che i giovani avessero la possibilità di rimanere o trasferirsi qua e vivere la valle anche con altri lavori».

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