20 Set 2023

Ascrea, il borgo amministrato dai giovani che cerca di rinascere rinnovandosi

Scritto da: Brunella Bonetti

Ascrea è un piccolo borgo dell'entroterra laziale con poche decine di abitanti. Come tanti luoghi simili disseminati in giro per l'Italia potrebbe sembrare destinato a una lenta morte per abbandono e spopolamento, ma non è così. Un gruppo di giovani – fra cui il più giovane sindaco del Lazio – sta dando nuova vita a questa terra preservando le tradizioni e al tempo stesso rinnovandole.

Salva nei preferiti

Rieti, Lazio - Sulla piazza del borgo di Ascrea (RI), appena 230 abitanti all’anagrafe, incastonato tra le montagne della Riserva naturale Monti Navegna e Cervia e affacciato sul lago del Turano (RI), siede una manciata di anziani vociferando di ricordi del tempo che fu, di pettegolezzi di quello che è e dei desideri di ciò che sarà.

Sono donne e uomini senza età, eredi di un patrimonio culturale e ambientale unico nel suo genere – quello di certi paesi in via di spopolamento – e custodi di una tradizione ricchissima e di una cultura ancestrale. Sono fratelli e sorelle, legati da una vita in comune trascorsa per i vicoli del borgo ascoltandone i segreti da porte e finestre e imparando una vita semplice ma ricchissima da trasmettere. Sono madri e padri di un futuro tutto da costruire, che non dipende più solo da loro, ma per il quale sono ancora disposti e disposte a sacrificarsi.

ascrea 1

A rispondere all’appello e a dialogare con loro ci sono i giovani: nati e cresciuti in quelle stesse strade, oppure altri emigrati altrove e poi ritornati. Certi ne hanno preso le veci diventando la presente amministrazione comunale, che vanta il sindaco più giovane del Lazio e un’assessora alla cultura e i membri della Proloco che portano avanti le tradizioni secolari con una ventata d’aria fresca e innovativa. E oggi sono tutti qui riuniti, a rappresentare decine di generazioni ascreane. Allora, sediamoci con loro sulla piazza di Ascrea e ascoltiamone le voci

GIOVANI E DONNE IN AMMINISTRAZIONE COMUNALE TRA CUORE E DIFFICOLTÀ

Riccardo Nini ha 26 anni ed è il sindaco più giovane del Lazio. Lisa Simonetti è il primo assessore alla cultura di Ascrea, anzi assessora. Lui nasce a Roma, cresce tra gli ulivi, i frutteti e i castagneti del Lazio, a Moricone, frequenta da pendolare il Liceo Classico Giulio Cesare di Roma e si laurea in Giurisprudenza alla Sapienza. Ma le radici, come il cuore e l’impegno sono ad Ascrea: «Mi piace definirmi orgogliosamente Sabino. Ascrea è il paese dei miei nonni e qui ho svolto l’esperienza di Volontario del Servizio Civile Nazionale, al centro visite della Riserva, sportello fiscale».

Grazie a queste esperienze comprende la vocazione per un mestiere che lo porta a interfacciarsi quotidianamente con la comunità, aiutandola. Lei, «ascreana d’origine, reatina di nascita e romana d’adozione», si laurea in Storia dell’Arte presso La Sapienza, lavora come curatrice di mostre e docente di museologia per un’importante galleria romana, porta avanti un progetto di ricerca sull’Architettura Liquida, lavora nel mondo del turismo, fondendo così la passione per l’arte e la scrittura ai viaggi e, dal 2020, è assistente personale del Maestro Pizzi Cannella. 

ascrea 2

Ascrea è un borgo che, come direbbe Pavese, “lo senti nelle ossa”, ed è qui che molti giovani restano o tornano per impegnarsi. Riccardo, dopo l’esperienza quinquennale da Presidente della Pro Loco, si ritrova con gli amici di sempre per parlare del futuro di Ascrea. Ed è così che, spontaneamente, nasce il gruppo: «Giovani anagraficamente, socialmente e politicamente diversi, ma con in comune l’amore per questo fantastico borgo. Insieme abbiamo riunito le idee e di quello che sarebbe diventato non solo il nostro programma elettorale, ma anche una vera e propria missione, un manifesto d’impegno per riscattare il paese da un buio futuro annunciato e contro cui abbiamo sempre lottato per animare la nostra comunità».

Certo, amministrare un Comune come Ascrea non è facile, concordano entrambi. È una sfida che ogni giorno riserva qualche sorpresa o difficoltà che mettono alla prova i giovani amministratori. «Senza la passione e la disponibilità a sacrificare gran parte del proprio tempo, non si riesce fisicamente ad andare avanti». Ma loro credono che un piano per la cultura e altri aspetti politici, sociali ed economici sia fondamentale come fattore di sviluppo per un piccolo borgo come Ascrea. «C’è un intero patrimonio storico, artistico e ambientale che deve essere ancora valorizzato e promosso, soprattutto in un periodo storico come questo, che ha portato alla riscoperta di un turismo lento e dei piccoli borghi».

ascrea 3
DONNE E ANZIANI

Il tema della donna, è più che mai attuale, purtroppo legato a terribili fatti di cronaca. Ma tante storie al femminile ci dimostrano che le donne sanno farsi spazio e mettere a frutto i propri talenti. Una di queste à Lisa, che fin da bambina coltiva l’impegno politico e l’amore per l’arte e la cultura. «Quando ho deciso di iniziare questa avventura è stato perché sentivo che era arrivato il momento di mettere a disposizione la mia esperienza per il luogo che amo di più al mondo. È nostro dovere infatti conservare, promuovere e tramandare alle future generazioni il senso profondo della nostra identità e appartenenza».

Un’identità e una appartenenza che provengono dagli anziani del paese, la cui memoria e insegnamenti sono custoditi da questi giovani, legati alla “memoria delle radici”. «Mi piace molto fermarmi ad ascoltare gli anziani raccontare la loro storia, che è la nostra. Nel mio ufficio in Comune ho due foto esposte: una mi raffigura felice con i miei nonni, l’altra è la celebre foto dei Giudici Falcone e Borsellino. Mi piace pensare che la prima rappresenti la “missione da compiere”, quella che mi hanno insegnato i miei nonni, darsi da fare per la comunità Ascreana; la seconda la tengo a “monito” per ricordare quale sia la retta via, il “modus operandi” da tenere nella mia attività di amministratrice». 

ascrea 4
LA PROLOCO AL FIANCO DELL’AMMINISTRAZIONE

A fianco del Comune ci sono i giovani e le giovani della Proloco, associazione con un direttivo di 9 membri e più di 80 soci che s’impegnano per celebrare al meglio le ricorrenze del paese e creare nuove manifestazioni per dargli un volto al passo con i tempi. Alcuni, come Andrea, il presidente, lo fanno perché sono nati nel borgo: «Sono uno dei pochi abitanti di Ascrea – dice – e ho a cuore questi luoghi magnifici». Altri, come Giorgia, vogliono «dare supporto e sostegno ai miei amici e fare attivamente qualcosa per questo paese».

C’è chi, come Fabio, il tesoriere, si sente fortunato ad aver trascorso l’infanzia a contatto con i pionieri della Proloco «che trascorrevano le loro estati organizzando sagre e feste». Ci sono anche i meno giovani che mettono a disposizione le proprie competenze, come Giuseppe, esperto fotografo, sempre pronto ad «apportare delle novità nascoste».

Ascrea è un borgo che, come direbbe Pavese, “lo senti nelle ossa”, ed è qui che molti giovani restano o tornano per impegnarsi

Per tutti, validi e determinati, è naturale provare a fare qualcosa per Ascrea. Si può sbagliare, certo, ma è fondamentale per andare avanti mantenendo sempre lo sguardo al passato. «Credo che portare avanti le tradizioni sia semplicemente rinnovare ogni anno le feste storiche e patronali di Ascrea. È giusto dargli peso rispettandole, ma anche rinnovandole», sostiene il presidente e gli fa eco Fabio: «L’importante è mantenere attiva questa associazione e così le tradizioni rimarranno immortali».

E DOMANI?

Come sarà un luogo che abbiamo a cuore e per cui ci impegniamo tra dieci anni? Cosa impareranno da noi le future generazioni? Come restare moderni senza tradire il passato? Non è facile per nessuno rispondere a simili domande. Nemmeno per gli amministratori e la Proloco di Ascrea. Ma una cosa è certa: se questi giovani continueranno così, domani Ascrea sarà una comunità viva, più smart e digitale, bella, rinnovata, accogliente e al passo con i tempi. Un paese ricco di colore. Un borgo dove venire a staccare la spina dalla vicina Capitale e anche – perché no? – dal quale non si va più via ma si torna, per restare.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Il borgo di Castel del Monte rinasce grazie alla cooperativa di comunità
Il borgo di Castel del Monte rinasce grazie alla cooperativa di comunità

Bussana Vecchia: il “villaggio degli artisti” rischia lo sfratto
Bussana Vecchia: il “villaggio degli artisti” rischia lo sfratto

Guarda che luna: la storia di Giovanni e del suo ritorno al Sud
Guarda che luna: la storia di Giovanni e del suo ritorno al Sud

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "nazionale"