6 Ott 2023

Sciopero climatico: si torna in piazza per il clima e contro il negazionismo

Al culmine di un periodo di resistenza inaugurato con le azioni del 15 settembre, oggi si tiene lo sciopero climatico che porterà in piazza migliaia di persone in numerose città italiane. Facciamo una panoramica delle ultime azioni portate a termine dai movimenti per la giustizia climatica e capiamo chi ci scenderà in strada oggi e perché è importante che fra quelle persone ci siamo anche noi.

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«Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica». Così Giacomo Zattini, portavoce del movimento Fridays For Future, che nei giorni scorsi si è attivato in tutta Italia per organizzare lo sciopero climatico di oggi.

COS’È SUCCESSO DURANTE QUESTA RESISTENZA CLIMATICA

La mobilitazione che da Alessandria a Taranto, da Rimini a Palermo, da Roma a Messina coinvolgerà migliaia di persone si pone in continuità con la giornata del 15 settembre, quando – come vi abbiamo raccontato quidiversi gruppi di attivismo climatico e ambientale hanno compiuto azioni in tutta Italia con un particolare focus sulla decarbonizzazione, nell’ambito di un periodo di resistenza climatica che culminerà con le manifestazioni di oggi.

resistenza climatica

Nel frattempo sta succedendo di tutto. Da un lato la repressione giudiziaria nei confronti dei tanti attivisti e delle tante attiviste, come la vicenda giudiziaria che coinvolge una ragazza e tre ragazzi di Ultima Generazione ed Extinction Rebellion che hanno protestato contro il sovrasfruttamento delle cave di marmo sulle Alpi Apuane o la repressione nei confronti su Ultima Generazione che a Torino ha bloccato il ponte Vittorio Emanuele, con le Forze dell’ordine che hanno allontanato i giornalisti e chiuso la visuale.

O ancora il vergognoso attacco mediatico sessista che ha subito Beatrice Pepe di Ultima Generazione. Senza dimenticare lo sciopero della fame che ormai da alcuni giorni stanno portando avanti Sun ed Emiliano di Extinction Rebellion, un’iniziativa messa in atto per protestare contro le politiche della regione Emilia-Romagna e per chiedere di “agire in modo concreto e radicale per contrastare la crisi climatica, la stessa di cui abbiamo sperimentato gli effetti di recente con le alluvioni e la siccità che si sono abbattute sul nostro territorio”.

BUONE NOTIZIE

Ma questi giorni di resistenza climatica hanno portato anche buone notizie. Qualche giorno fa il Tribunale di Roma ha decretato l’impunibilità per assenza di querela per tre attiviste che dopo aver imbrattato la vetrina di un punto vendita ENI sono finite sotto processo per direttissima. Oppure il suggello del sodalizio fra Fridays for Future e gli operai e le operaie della GKN, al grido di “non può esistere una transizione ecologica nella disuguaglianza sociale”.

La resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte

“Può esistere una tecnologia meno inquinante di un’altra – scrivono i Fridays –, ma non può esistere una tecnologia che di per sé renda non inquinante un sistema sociale che complessivamente lo è. E ogni singola vertenza climatica impatta sul terreno sociale, perché questa crisi è figlia della diseguaglianza da cui derivano guerre e sfruttamento. Per questo ogni data di lotta di questo autunno, a partire dal Climate Strike del 6 ottobre, è una data di convergenza. Con questo spirito andremo a Roma il 7 ottobre. Così parteciperemo alla giornata antimilitarista del 21 ottobre”.

Oggi insieme a studenti e studentesse scenderà in piazza anche il corpo docente. Infatti il SISA – Sindacato Indipendente Scuole e Ambiente ha indetto sciopero per il clima e l’ecologia per il 6 ottobre. Questo significa che tutte le persone che lavorano nel comparto della scuola possono scioperare. “È importante farsi sentire e mostrare che docenti e allievi possono collaborare anche al di fuori dell’ambiente scolastico. Sui banchi di scuola ci insegnano che abbiamo dei diritti, che nella storia le conquiste sono avvenute grazie a chi non si è arreso e non ha avuto paura di agire”.

2. BLOCCO STRADALE DA DIETRO
Blocco stradale di Ultima Generazione a Torino
PERCHÈ SCENDERE IN PIAZZA OGGI

Se potete oggi fatevi un giro nelle piazze e nelle strade della vostra città e partecipate allo sciopero climatico perché ciò per cui si manifesta riguarda da vicino tutte e tutti noi. L’invito è anche quello di seguire con attenzione il lavoro quotidiano che Fridays for Future e gli altri movimenti di avvisiamo climatico hanno svolto e svolgeranno prima e dopo gli eventi di oggi, dalle azioni di protesta ai documenti alle campagne con proposte concrete su temi come decarbonizzazione e transizione ecologica

«Continuiamo a resistere – ha osservato Ester Barel, di Fridays for Future Milano –, non lasciamoci immobilizzare dall’eco-ansia ma combattiamola definitivamente attraverso l’attivismo! Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili. È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte».

Qui tutte le informazioni per partecipare, città per città.

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