2 Gen 2024

In Anglona per vivere il tempo in tempo nel giardino di Maria e Gianmartino

Scritto da: Lisa Ferreli

Nel territorio dell'Anglona esiste un grande giardino che due fratelli, Maria e Giovanni Martino Deiana, hanno trasformato in un luogo che accoglie. Turismo esperenziale, vita lenta, sostenibilità e chilometro zero: il fil rouge che unisce tutte le opportunità che offre l'Anglona Rural Experience, è l'idea che il tempo si possa fermare per viverlo insieme.

Salva nei preferiti

Sassari - Anglona Rural Experience è figlia di due fratelli, Maria e Giovanni Martino Deiana, e di un sogno di rinascita condivisa. Prende il nome dal territorio che li accoglie, nella regione storica sarda dell’Anglona, a Perfugas precisamente. Nel borgo di Sa Contra, dove Maria e Giovanni Martino sono nati e cresciuti, hanno deciso di vivere e costruire il loro futuro, a partire da quello che era il giardino di famiglia, oggi luogo dove potersi ricaricare, riscoprire tradizioni, costumi e ritrovare un equilibrio in sinergia con la natura circostante.

La loro è una storia di rinascita, di fratellanza che inizia col supporto dopo un brutto incidente, per poi terminare con la riscrittura di un nuovo incipit: la scelta di costruire un domani possibile, che non lasci indietro nessuno. Un giardino circoscritto in termini di spazio ma non di opportunità, che ospita viaggiatori, persone in transito o abitanti del luogo che vogliono concedersi l’occasione di pasare, riposare. Tra l’area glamping, i picnic con prodotti locali, gli incontri di ecopsicologia, yoga e tanto altro, l’Anglona Rural Experience è uno spazio di ascolto, cura e crescita, per le persone che la attraversano e per il territorio che la ospita. 

anglona rural experience sardegna
I fratelli Deiana tra i sentieri del loro giardino
Come nasce la vostra struttura?

Nasce da un sogno nel cassetto di una famiglia, la nostra. Siamo nati e cresciuti in Anglona a Sa Contra, dove abbiamo un piccolo bosco e un grande giardino. Da sempre abbiamo immaginato che sarebbe stato bello accoglierci persone e eventi. Il cambiamento radicale c’è stato quando mio fratello Gianmartino nel 2002 ha avuto un grave incidente sul lavoro. Al risveglio dal coma è seguita la riabilitazione, ha perso diverse capacità ma ne ha acquisite delle altre. Gian è una persona diversa ma c’è un aspetto che è rimasto: la sua mente imprenditoriale.

Per realizzare i suoi progetti ed essere autonomo ha però bisogno di supporto, i progetti di inserimento lavorativo esistono ma non sono abbastanza diffusi, compresi e accessibili. Così faccio la scelta di lasciare i miei sogni personali, tornare a casa e prendermi cura della situazione. Riprendiamo in mano un progetto di famiglia, io continuo a sognare di trasformare il nostro giardino in un posto comunitario ma stavolta l’idea inizia piano piano a prendere piede. Vogliamo creare un luogo dove accogliere viaggiatori, immerso nella natura e con un occhio attento al concetto di sostenibilità.

anglona rural experience sardegna
L’interno di una delle tende
Oggi il vostro è molto più di un semplice giardino. Anglona Rural Experience è un percorso ampio in cui alla vegetazione e (perfino) alle rocce locali avete accostato e integrato perfettamente tende, spazi per picnic, piccole aree di relax e incontro. Quanto del vostro sogno siete riusciti a realizzare?

Tanto. Oggi la nostra struttura accoglie in modalità glamping viaggiatori e viaggiatrici, sardi e non. Da noi il cemento non esiste: volevamo impattare al minimo l’ambiente circostante, abbiamo lasciato intatta la vegetazione che ci accoglie e creato strutture amovibili e in legno. Abbiamo realizzato tutto noi, dalle docce fatte con le canne alle tende arredate riutilizzando e dando nuova vita a oggetti dimenticati. Non abbiamo acquistato prodotti nuovi ma abbiamo soprattutto riutilizzato quello che avevamo. Una cosa che da noi manca è internet, ma è una scelta ponderata: se l’obbiettivo della struttura è riconnettersi con la natura ma ancor prima con se stessi, bisogna godersi il momento senza troppe distrazioni.

Dobbiamo ancora lavorare dal punto di vista dell’accessibilità. Certo, il bagno comune è spazioso e non essendoci cemento non ci sono scalinate, ma essendo una struttura integrata con la natura non è 100% accessibile. Questo è un nostro punto di debolezza, che ci fa però riflettere: per non essere impattanti l’investimento da fare per abbattere ogni barriera è decisamente più importante di quanto spenderemmo facendo semplicemente una colata di cemento. Sostenibilità e accessibilità richiedono budget alti, ma è un futuro che vediamo imminente.

Noi siamo natura e la riconnessione con essa ci guiderà verso il futuro nella nostra terra.

L’Anglona Rural Experience è quindi molto più che una semplice struttura ricettiva. Qual è la vostra missione?

Donare ai viaggiatori un momento di riconnessione con la natura. Piscina, area relax, yoga, la possibilità di dormire in mezzo alla vegetazione ascoltandone ogni suono ma non solo. Offriamo diverse esperienze a chi sceglie di vivere il nostro giardino, come quelle legate all’ecopsicologia. Qua in Anglona nei nostri 10 ettari di macchia mediterranea portiamo avanti attività di conoscenza e crescita personale. L’ecopsicologia è infatti incontro tra ecologia e psicologia, e guarda alla natura come mezzo per ritrovarsi.

La disconnessione con gli ambienti naturali spesso crea malesseri difficili da circoscrivere in quanto tali, a volte anche una semplice passeggiata permette di riprendere benessere interiore avendo cura della propria salite mentale. Insieme con uno psicologo portiamo avanti nel giardino attività di gruppo ma anche giochi in natura con i bambini. Lo facciamo allo scopo di trarre benefici dal contatto diretto con l’ambiente naturale incontaminato e la vegetazione che caratterizzano i nostri luoghi. Come diciamo spesso, noi siamo natura e la riconnessione con essa ci guiderà verso il futuro nella nostra terra.

anglona
Una delle tende dall’esterno
Il vostro è un progetto che guarda all’introspezione, al benessere individuale ma anche a quello collettivo, nel senso più ampio del termine. Le esperienze che offrite riguardano anche la conoscenza del territorio circostante.

Sì, l’obiettivo è vivere un’esperienza di connessione in natura, scoprendo anche il territorio dell’Anglona, ricchissimo di biodiversità e cultura. Collaboriamo con una guida escursionistica per quanto riguarda i beni archeologici che ci circondano, operiamo in sinergia con altri operatori locali quasi affinché ci sia una compartecipazione alla causa. Wine tour nelle cantine locali, visite al museo archeologico e guide tra i panorami del territorio. Il fil rouge è sempre vivere la natura e la vacanza molto lentamente.

Tra le varie esperienze, quella del picnic in giardino è poi quella che permette di conoscere i prodotti locali. Non abbiamo una cucina quindi organizziamo degustazioni in collaborazione con i piccoli produttori dell’Anglona. Da noi non si trovano bacon e uova a colazione ma pabassinos con noci, dolce sardo e pane carasau. Tendiamo a optare per il km0, dalle marmellate locali e alla ricotta fatta dalla sera prima.

anglona rural experience sardegna
Uno dei picnic organizzati nel giardino
Zero internet e connessione con la natura anche attraverso il cibo. Possiamo dire che da voi il tempo si ferma.

Sì, è quello che vogliamo, che chi visita il nostro glamping riesca a fermare il tempo. Da noi ognuno sta con se stesso, il giardino è un luogo per rigenerarsi e il successo di ogni esperienza, è dato dal tempo che gli dedichi. Il benessere dato dalla natura si unisce all’impegno nel fare ciò che si vuole. Quando i viaggiatori ci lasciano dicendoci “mi sono proprio riposato e rigenerato”, per noi è il massimo della soddisfazione. Crediamo sia importante riprendere in mano il tempo perché abbiamo provato sulla nostra pelle cosa significa vivere senza goderne appieno.

Per quasi 10 anni insieme a mio marito (importante alleato in questo progetto insieme anche a un altro fratello, Francesco) prima come dipendenti poi con una nostra agenzia di comunicazione abbiamo sì collezionato grandi soddisfazioni personali, ma a un certo punto ci siamo resi conto del fatto che avevamo più tempo per noi. Nel momento in cui ho iniziato a mettere in agenda una cena con il mio compagno, persona con cui vivo, ho capito che il modo in cui stavo vivendo il tempo non andava più bene. Ecco, quello che vogliamo è che le persone recuperino il tempo e il suo valore.

In conclusione, quale valore volete aggiungere al territorio con la vostra struttura?

Vogliamo proporre qua in Anglona un’idea di turismo responsabile, far capire che nel nostro territorio si può anche vivere di turismo ma non per forza legato al mare o ancora peggio alla fruizione veloce e effimera dei luoghi. Possiamo vivere di autenticità, valorizzando e non stravolgendo le bellezze che abbiamo, entrando in contatto con diverse culture e offrendo la possibilità di aprire la mente anche a chi non ha la possibilità di fare grandi viaggi. Ci sentiamo in dovere nei confronti delle nuove generazioni di assecondare libertà e curiosità.

Qua abbiamo creato un futuro possibile, anche per me e Gian. Lui qui ha i suoi ruoli, lavoriamo insieme e anche questo è favorire il benessere psicofisico della persona. Avere obbiettivi è importante, non sentirsi mai persi o soli. Detto in maniera molto chiara, gli impegni, il lavoro che abbiamo creato in sinergia con la natura, hanno permesso a noi per primi di farci forza vivendo il tempo in tempo e ritrovando serenità. Da noi la destinazione viene messa in secondo piano, il protagonista è l’individuo.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Cristofero Costanzo: “Tra mandorle e ulivi ho scommesso sull’agricampeggio in Sicilia”
Cristofero Costanzo: “Tra mandorle e ulivi ho scommesso sull’agricampeggio in Sicilia”

Parchi italiani, 15 giorni di cammino per attraversarli e conoscerli
Parchi italiani, 15 giorni di cammino per attraversarli e conoscerli

Tempo di turismo, tra narrazioni, stereotipi e realtà: intervista a Federica Marrocu
Tempo di turismo, tra narrazioni, stereotipi e realtà: intervista a Federica Marrocu

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(8) "sardegna"