6 Mag 2024

Beatrice Pacchioni: il femminile cosciente è un bene comune

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Il ruolo delle donne nella società contemporanea si sta trasformando, forse oggi ancor più che in passato, ed è quindi sempre più urgente riscoprire un rapporto sano ed equilibrato con il proprio corpo e con la propria ciclicità. Beatrice Pacchioni, ostetrica e ricercatrice, da anni accompagna molte donne alla scoperta di una nuova consapevolezza interiore per vivere al meglio la relazione con se stesse e il mondo circostante.

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Cesena, Emilia-Romagna - Sono una donna e sono fiera di esserlo, ma non è sempre stato così. Aspettative, tabù, pressioni sociali e culturali hanno inciso su di me fin da bambina, facendomi chiedere alcune volte se non fosse una sfortuna essere nata femmina in un mondo maschiocentrico. Eppure, raggiunta l’età adulta, ho potuto scoprire passo dopo passo i grandi doni che il femminile porta con sé e quanto sia prezioso potersi liberare da condizionamenti e imposizioni non volute.

Se ho potuto iniziare tale processo di cambiamento è grazie a persone che lavorano fianco a fianco alle donne, per supportarle nella loro riscoperta interiore. Oggi vi parlerò di una di loro. Lei si chiama Beatrice Pacchioni ed è tante cose: donna, ostetrica, madre, specialista in Medicina Placentare, Terapeuta Mestruale, oltre che autrice di libri, ricercatrice e appassionata di archeomitologia e antropologia. Negli anni ha viaggiato in diversi continenti per studiare i mondi che ruotano intorno al femminile e unire così conoscenze popolari alle più recenti ricerche scientifiche.

Beatrice Pacchioni: il femminile cosciente è un bene comune
Primo piano di Beatrice Pacchioni
ECCO BEATRICE

La conosco per la prima volta durante il ritiro di digiuno cosciente alla fattoria dell’Autosufficienza, luogo dove porta le sue conoscenze tramite corsi e ritiri dedicati al femminile consapevole e non solo. Ma il suo percorso è stato lungo e molto particolare e me lo racconta lei stessa: «Sono stata sempre molto fiera di essere una donna. Quando ho avuto il menarca, la mia prima mestruazione, mi sono sentita come se avessi ricevuto un grande dono. Quando sono poi cresciuta ho sentito il grande desiderio di portare questa fierezza al servizio di altre donne».

Beatrice Pacchioni mi racconta di come fin da molto giovane comprendesse la delicatezza e la sacralità di fasi che alcune donne scelgono di vivere, come il parto, l’allattamento, ma anche la cura e la custodia della femminilità in ogni momento della vita. A una sensibilità innata si aggiungono poi conoscenze teoriche e pratiche tramite il corso di laurea in ostetricia e alcune esperienze in Italia e all’estero.

VIAGGIARE PER CONOSCERE

«Dopo la laurea sono partita per Londra, dove ho lavorato in un ospedale molto grande, assistendo a numerose nascite: questo mi ha sempre dato la possibilità di entrare in contatto con enormi gioie, ma anche profonde sofferenze, imparando così che tutto ciò che ha a che fare con la vita che pulsa, ha anche a che fare con una sorta di morte, di oscurità».

Beatrice Pacchioni: il femminile cosciente è un bene comune

Con il compagno Stefano Berlini – di cui vi ho parlato qui –, Beatrice vive poi in Nepal, entrando a far parte di un progetto che si prende cura delle donne vittime di violenza e non solo, ma non solo. Lavora per piccoli centri di salute, ai piedi dell’Himalaya, raggiungibili solo a piedi. Da questa esperienza ne esce arricchita, potendo assistere alle condizioni precarie in cui molte ostetriche e non solo lavorano: senza risorse economiche, farmaci, macchine e telefoni per comunicare.

«Entrare in contatto con questo femminile abbandonato, ma al tempo stesso dotato di una grandissima consapevolezza mi ha fatto inizialmente molto arrabbiare. Una volta superata la rabbia, ho compreso che il contatto quotidiano con la morte stava trasformando la mia percezione della vita». Le esperienze all’estero poi continuano con Vanuatu, nell’Oceano Pacifico meridionale, ma anche Singapore, Sidney, Tibet; a ogni nuovo piccolo mondo conosciuto Beatrice tocca con mano quanto la consapevolezza che per prendersi cura della maternità e delle donne in generale, richieda un’attenzione all’intera comunità.

Cammino con altre donne verso un percorso di sorellanza per raccontare la bellezza e la benedizione della ciclicità

LA FIEREZZA NASCE, CRESCE E TRASFORMA

Ma come essere donne consapevoli oggi? Secondo Beatrice Pacchioni il femminile è una vera e propria “chiamata alla vita” e la fierezza giunge solo quando ci si rende conto che, in quanto donne, si è dotate di una saggezza e una sapienza di fondo innate. «Il corpo di noi donne, il cuore, la mente sanno che quello che avviene mese dopo mese dentro di noi è un miracolo, una vera e propria danza. La ciclicità rappresenta una spinta all’attività, alla creatività. Grazie al sanguinamento e quindi all’ovulazione, abbiamo l’opportunità di vivere nel nostro corpo diverse fasi che ci permettono di “tornare a casa”, dentro noi stesse, sanguinare e darci la possibilità di nutrire un nuovo ciclo».

Tale fierezza e danza non sono però scontate, in particolar modo per chi di noi vive la ciclicità mestruale come un tabù, un problema, una maledizione. Beatrice da qualche anno tiene corsi e percorsi individuali e di gruppo per accompagnare le donne a vivere il loro corpo, la loro ciclicità, con fierezza e cura. «Il mio intento è quello di supportare le donne a riportare al cuore la consapevolezza che la nostra ciclicità è un dono grande e solo riconoscendolo possiamo farlo fioriere».

Beatrice Pacchioni: il femminile cosciente è un bene comune

Nel parlarmi delle tante donne che in questi anni ha accompagnato alla scoperta di loro stesse, Beatrice Pacchioni mi parla del concetto di continuum, rapportato al mondo femminile: «Una donna nasce come bambina per essere amata e per creare un terreno molto fertile alla sua concezione dell’essere donna. La spirale dei cicli mestruali che la porteranno poi verso la morte le insegnano a stare nella consapevolezza del proprio corpo e nella danza delle stagioni, nella comprensione, nella danza tra la vita e la morte, ma anche nella sorellanza e nell’incarnazione degli archetipi femminili, come quello di figlia, adolescente, sorella di sangue, amante, madre, allevatrice.

Quindi in un concetto di continuum in cui si comprende profondamente il proprio potere che, come donna, è in grado di creare. Ad ogni ovulazione ci è stata donata la possibilità biofisica, biochimica, attraverso il nostro corpo di poter creare e manifestare qualcosa di più o meno grande nel mondo. Perché siamo fertili e siamo donne creatrici e oltre che creative.

CORSI PER NUOVE CONSAPEVOLEZZE

Beatrice porta le sue conoscenze e sensibilità nelle attività che propone come ostetrica ed esperta di femminile cosciente. «Da qualche anno ho concretizzato il mio desiderio di proporre una nuova medicina della salute, mettendo al centro di tutto la cura di sé e delle altre persone». Il corso di Femminile Cosciente tenuto da Beatrice Pacchioni – la prossima edizione a maggio –, è rivolto a tutte le donne e tratterà i temi che ruotano intorno alla ciclicità femminile, esplorando la ginecologia ancestrale, gli strumenti e le erbe adatte a ogni fase del ciclo, ma anche le conoscenze più popolari e antiche raccolte nei suoi viaggi, unite a scoperte scientifiche moderne.

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