Con Spiaggia Per Tutti 5 lidi diventano accessibili: il cambiamento culturale ha inizio
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Roma, Lazio - Le spiagge, tradizionalmente considerate luoghi di svago e relax, si trovano ogni anno, durante la stagione estiva, al centro di un dibattito cruciale riguardante l’accessibilità e il diritto di tutti a fruire degli spazi pubblici. L’accesso alle spiagge non è solo una questione di infrastrutture, ma riflette una più ampia necessità di inclusione sociale e rispetto dei diritti umani.
A questo proposito, vi voglio accompagnare a conoscere meglio Beach For All, una realtà laziale che mira a rendere le spiagge accessibili a tutti, evidenziando le difficoltà ancora presenti e l’importanza di considerare questi spazi come beni comuni, dove ogni persona, indipendentemente dalla propria mobilità, possa avere il diritto di sentirsi accolta e libera di divertirsi. Ho intervistato Maddalena Manili, referente del progetto Accessibility On The Seaside (AcOnSea).
Com’è nata la “Spiaggia Per Tutti”?
L’idea è nata a fine 2022 dalla scelta di partecipare a una manifestazione di interesse edita dalla Regione Lazio relativamente al Progetto sul turismo accessibile “Accessibility on the Seaside – AcOnSea”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per le persone con disabilità e dalla Regione Lazio – Agenzia per il turismo. L’obiettivo del progetto era quello di implementare il turismo accessibile per le persone con esigenze specifiche, per aprire le porte a nuove nicchie di mercato, per quanto riguarda sia le attività ricettive che il mercato del lavoro per l’inserimento delle persone con esigenze specifiche.
Il progetto prevedeva la realizzazione di cinque spiagge accessibili lungo il litorale laziale; precisamente sono stati coinvolti i Comuni di Fiumicino, Ladispoli, Pomezia, Ardea e Santa Marinella. Tutte le spiagge sono state inaugurate il 7 agosto 2024 e sono state realizzate secondo i principi dello Universal Design, una nuova filosofia di costruzione degli edifici e dei prodotti che insegna a costruire tenendo presenti le esigenze di tutti e non solo delle persone normodotate.
Un po’ per incoscienza e un po’ per metterci in gioco, abbiamo iniziato questo percorso sull’accessibilità delle spiagge, muovendoci nei meandri del demanio marittimo, delle norme della Capitaneria di Porto e delle barriere fisiche, culturali e mentali che avvolgono il mondo delle persone con esigenze specifiche. Per noi che ci occupiamo da tempo di disabilità, questa è stata l’opportunità che stavamo aspettando per divulgare il nostro concetto di stare diversamente insieme, mettere in contatto le diverse realtà del mondo e farle coesistere in un contesto vacanziero.
Quali sono i servizi proposti?
Tutte le spiagge realizzate offrono ombrelloni, lettini alti 50 centimetri, poltrone da regista, sdraie, bagni di dimensioni extra larghe per muoversi comodamente all’interno e docce temporizzate per un minore spreco idrico, sedie job per fare il bagno al mare e sedie sand&sea per andare sulla sabbia.
Un servizio di accoglienza gentile e cordiale, supporto agli operatori e agli accompagnatori nella soddisfazione dei bisogni dei nostri ospiti è garantito. È stato creato un servizio navetta da alcuni punti delle città coinvolte nel progetto, per la spiaggia per tutti e ritorno, con parcheggi dedicati situati in prossimità della spiaggia. I servizi sono completamente gratuiti e anche l’ingresso è gratuito.
Che impatto ha avuto sulla cittadinanza?
La cittadinanza ha risposto in maniera positiva all’iniziativa, con molti stranieri, dato che noi di Fiumicino abbiamo l’aeroporto vicino, ma soprattutto turisti dalla Capitale, da Formello, da Monterotondo, dalla vicina Ostia e tantissimi residenti, famiglie con bambini, sia con esigenze specifiche che non.
Cosa direste a chi vuole rendere il proprio stabilimento accessibile a tutti?
Direi di iniziare subito questo percorso, perché è lungo e costoso, ma conviene a tutti: agli avventori, ai proprietari e al mercato del turismo. E, come in tutte le cose, si inizia a piccoli passi: oggi qualche passerella in più, domani una job e via dicendo. Si ampliano i confini fisici e culturali e diventa educativo, soprattutto quando il lido è frequentato da famiglie con bambini piccoli che vengono abituati all’esistenza di famiglie diverse dalla loro, ma dove c’è comunque tanto amore. Consiglierei vivamente di rifarsi al concetto dell’universal design, che dà le indicazioni giuste anche su come realizzare una spiaggia o uno stabilimento adatto a tutti, e non semplicemente adattato per una minoranza di persone.
Novità per il futuro?
Con la realizzazione di queste cinque spiagge libere abbiamo solo iniziato, infatti non sono ancora completamente accessibili. Non abbiamo tabelloni e totem a diffusione sonora o tavole in braille, ma contiamo di implementare queste spiagge con tutto ciò che serve per essere vissute anche dalle persone non vedenti e dalle persone non udenti. Vogliamo installare altri spogliatoi con sollevatori e una pedana elettrica che arriva fin dentro il mare, pedane con corrimano, il palo sonoro e quant’altro serve per rendere la spiaggia e il mare un’esperienza degna di essere vissuta nella piena libertà di tutte le persone.
Io ho operato su mandato dell’Associazione Insieme con i Disabili ODV da sempre presente sul territorio di Fiumicino e che si occupa di tutte le problematiche legate al mondo delle persone con esigenze specifiche, dall’inclusione alla piena autodeterminazione. I soci sono tutti genitori o familiari di persone che presentano diverse tipologie di disabilità di grado più o meno grave e da circa un’anno ha inaugurato il primo vero Centro Diurno del territorio, completamente autofinanziato. Quest’anno è stata posta la prima pietra per la costruzione del Dopo di Noi e continua a occuparsi del Durante Noi con attività sia ludico ricreative che di formazione professionale. E poi in vacanza, da quest’anno sulla Spiaggia per Tutti.
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