27 Nov 2024

La Capra Selvatica, il progetto di cucina con piante spontanee di un giovane botanico

Dalla carne a base di fiori alla riscoperta delle proprietà curative, le piante spontanee offrono infinite possibilità di alimentazione e di vita in armonia con la natura. Emanuele Cavaiolo le sta scoprendo e diffondendo.

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Salerno, Campania - Deforestazione, allevamenti intensivi, sfruttamento del terreno: sono solo alcune delle cause legate all’attività umana che alterano gli ecosistemi. In un mondo in cui la sostenibilità ambientale e l’attenzione alla biodiversità divengono elementi centrali, Emanuele Cavaiolo – dai più conosciuti come La Capra Selvatica – si distingue ed emerge come un esempio straordinario di passione per la natura e di innovazione. Botanico e agronomo originario di Capaccio Paestum, Emanuele ha trasformato il suo amore per la botanica e l’anti-specismo in una missione: con i suoi corsi insegna alle persone a riconoscere le piante spontanee e il loro uso nella vita quotidiana .

Il suo soprannome evocativo ricorda la libertà e la connessione con l’ambiente selvatico: «Il progetto de La Capra Selvatica è nato un po’ per caso, dopo la mia laurea. Ho cominciato con un corso di riconoscimento delle piante spontanee e da allora non ho mai più smesso», ricorda il giovane agronomo.

la capra selvatica

Emanuele descrive come il potere del selvatico e della natura lo abbiano spinto a credere in sé: «Devo ringraziare gli uomini e le donne che hanno creduto in me e nel mio dono. Quando io stesso non credevo nelle mie capacità, la natura mi ha fatto scoprire e riscoprire». Andiamo dunque insieme a lui alla scoperta del percorso compiuto e del valore delle sue iniziative, con uno sguardo al foraging – cioè la ricerca di erbe selvatiche a scopi alimentari –, alla cucina sostenibile e alla consapevolezza ambientale.

AGRICOLTURA NATURALE

L’agricoltura naturale è un approccio conservativo alla coltivazione: essa si basa sulla limitazione dell’interazione tra l’umano e le altre forme di vita presente nell’agro ecosistema. Questo metodo punta a produrre cibo in modo più sostenibile, senza l’uso di sostanze dannose e riducendo al minimo o azzerando l’intervento umano sul suolo e sull’ambiente, valorizzando cio che è già presente in natura. «È importante ricordare quotidianamente che il nostro pianeta è limitato. Non basta ridurre l’inquinamento o lo sfruttamento del suolo e degli animali, i nostri ambienti, i nostri deserti urbani, hanno bisogno di verde», continua La Capra Selvatica.

Brucare è un atto politico!

Emanuele presenta la botanica come la regina delle scienze: «Ancor prima degli organismi animali, sono state le piante a dare all’uomo nutrimento, sia allo spirito che al corpo». La cultura delle piante selvatiche, profondamente radicata nelle tradizioni di molte comunità, oggi viene riscoperta come una risorsa preziosa non solo per la medicina, ma anche per l’alimentazione. Le piante selvatiche sono specie vegetali che crescono spontaneamente e la loro presenza contribuisce a preservare la biodiversità e a valorizzare gli ecosistemi naturali favorendo un ritorno alle origini.

Negli ultimi anni grazie al foraging, la cultura delle piante selvatiche sta vivendo una rinascita e questa riscoperta rappresenta un’opportunità per una vita più sana e consapevole, ma anche un modo per sostenere un modello di sviluppo ecologico e rispettoso della natura. «La Capra Selvatica vuole essere da guida nel recupero di una serie di conoscenze che negli ultimi secoli abbiamo abbandonato. Questa rottura, avvenuta in seguito all’industrializzazione e alla globalizzazione, ha causato e continua a causare problemi alla nostra società e alla nostra salute». Il neocolonialismo ha causato la perdita culturale delle generazioni passate con conseguente depauperamento culturale e perdita d’identità.

la capra selvatica
FLORMEAT

In Italia e nel Cilento le terre incolte permettono ancora la raccolta di piante selvatiche: parafrasando Michael Pollan, La Capra Selvatica afferma che “brucare è un atto politico”. «Con il selvatico ho ritrovato me stesso, inconsapevolmente la natura mi ha permesso di rigenerarmi e di distaccarmi dalla giungla di cemento e dalla società sempre più rinchiusa in gabbia», afferma Emanuele Cavaiolo. Uno dei progetti che ha permesso a La Capra Selvatica di farsi conoscere è stata la Flormeat, letteralmente una carne di fiori, un prodotto alimentare completamente vegetale ottenuto dai fiori dell’albero di Giuda, una pianta tipica del territorio di Paestum.

«L’idea è nata in maniera del tutto casuale: attraverso alcune lavorazioni dei fiori è venuto su un impasto violaceo con una consistenza simile a quella della carne. Miscelando nell’impasto acqua, sale e spezie ho dato vita a questo prodotto completamente vegetale», racconta Emanuele. Priva di additivi artificiali, la Flormeat è una sperimentazione culinaria a tutti gli effetti, adatta a tutti i tipi di palato.

«Con questo prodotto abbiamo aggiunto un tassello nel mondo della gastronomia vegetale. Il più grande riconoscimento è da parte di chi mi segue e vede nella Flormeat un prodotto che unisce la tradizione del territorio, con l’innovazione. Mi piacerebbe che Paestum, il mio paese, venisse riconosciuto nel mondo grazie alla mia carne vegetale – carne, dal greco κείρω, significa tagliare».

la capra selvatica

LA CAPRA SELVATICA E I SUOI SOGNI

Emanuele Cavaiolo, in arte La Capra Selvatica, coniuga la biologia con l’etica vegana antispecista, traducendo quotidianamente le proprie idee in progetti e pratiche innovative. Un’agricoltura senza sfruttamento animale è possibile e con essa una convivenza in armonia tra umano e natura attraverso scelte alimentari e di vita che rispettino la biodiversità del pianeta. «Il mio sogno è istituire una clinica all’interno della quale tutti i problemi umani possano essere risolti a contatto unicamente con la natura. La medicina dovrebbe essere profondamente interconnessa con la natura, infatti è da quest’ultima che dovrebbe prendere ispirazione per quanto concerne lo sviluppo di terapie per il benessere umano».

«Questo legame si basa sulla consapevolezza che alcune sostanze naturali presenti nelle piante hanno proprietà curative», continua La Capra Selvatica. «Molti dei farmaci moderni derivano da composti vegetali. Inoltre passeggiare nei boschi e vivere in ambienti naturali favorisce il benessere psicologico e riduce lo stress». La valorizzazione e il rispetto della natura non sono solo un atto di responsabilità ambientale, ma una necessità.

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