25 Settembre 2025 | Tempo lettura: 7 minuti

Sardegna, mare e foci dei fiumi: 4 campioni segnalano inquinamento oltre i limiti di legge

Il monitoraggio 2025 di Goletta Verde evidenzia che lungo le coste sarde 4 campioni su 29 non rispettano i limiti di legge, segnalando la presenza di inquinamento soprattutto in prossimità delle foci dei fiumi.

Autore: Lisa Ferreli
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In breve

Goletta Verde 2025 segnala 4 punti critici lungo le coste della Sardegna, soprattutto in foce di fiumi.

  • Sono stati monitorati 29 punti complessivi, di cui 6 in foce di fiumi e 23 in mare.
  • In totale 4 campioni sono risultati oltre i limiti di legge: 2 “fortemente inquinati” (Cardedu e Villaputzu) e 2 “inquinati” (Alghero e Quartu Sant’Elena).
  • Il bilancio è migliore rispetto al 2024, quando i campioni critici erano 6.
  • Le foci fluviali si confermano le aree più problematiche dal punto di vista dell’inquinamento.
  • Alcuni segnali positivi emergono da punti storicamente critici, come la foce del rio Coghinas, tornata entro i limiti dopo anni di allerta.
  • Il monitoraggio è stato realizzato grazie all’impegno di volontarie e volontari di Legambiente, con il supporto scientifico dell’Università di Cagliari.
  • Dalla ricerca emerge la necessità di migliorare il sistema di depurazione per proteggere cittadini e cittadine ed ecosistemi naturali.

La fotografia scattata lungo le coste sarde da Goletta Verde, la missione contro illegalità, cementificazione, fonti fossili, mala depurazione e rifiuti con cui Legambiente da 39 anni monitora lo stato di salute di mare e coste, restituisce un quadro di luci e ombre.

Se da un lato infatti i punti critici nell’Isola diminuiscono rispetto al 2024, dall’altro emergono nuove aree problematiche, soprattutto in prossimità delle foci fluviali. Cardedu e Villaputzu sono sede di registrazione dei due punti più preoccupanti ma l’inquinamento emerge anche ad Alghero e Quartu Sant’Elena.

In un insieme di 29 campioni esaminati da Goletta Verde lungo le coste sarde, 6 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 23 a mare. Ad effettuare i campionamenti in Sardegna sono stati volontarie e volontari di Legambiente tra il 25 giugno e il 16 luglio 2025, periodo durante il quale in totale sono 4 i campioni risultati fuori dai limiti di legge.

Dalle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio due punti sono stati giudicati “Fortemente inquinati” e due sono i campioni che hanno invece avuto il giudizio di “Inquinato”.

Se la matematica non è un’opinione, quattro è sicuramente meglio di sei (ovvero il numero di campioni “negativi” registrati nel 2024) e rappresenta inoltre con altrettanta certezza una percentuale piccola della totalità dei campionamenti. Ma come evidenzia anche Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde, quello che emerge è anche che “le foci dei fiumi evidenziano ancora una volta la scarsa efficienza del sistema di depurazione, e bisogna lavorare perché queste situazioni migliorino, per tutelare i cittadini e le cittadine e gli ecosistemi naturali”.

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Foto di Legambiente Sardegna

Inquinamento: i punti registrati da Goletta Verde

Ad essere “Fortemente inquinati” sono la spiaggia fronte foce rio Pardu Pelau, in località Spiaggia di Foddini nel comune di Cardedu (Ogliastra) e la spiaggia fronte fiume Flumendosa, in località Porto Corallo a Villaputzu (Città Metropolitana di Cagliari). 

In entrambi i punti i fiumi non sfociavano al momento del campionamento, pertanto il prelievo è stato effettuato in mare in corrispondenza della fine del fiume, ma quello che è interessante notare è che – secondo lo storico di Goletta Verde – i prelievi effettuati in questi due punti non hanno mai presentato negatività.

I campioni risultati “Inquinati” alle analisi microbiologiche sono invece quelli di Alghero (Città Metropolitana di Sassari) in località San Giovanni, la foce del corso d’acqua presso via Garibaldi, e Quartu Sant’Elena (Città Metropolitana di Cagliari) presso la foce del Rio Foxi. In entrambi i punti – anche questi storicamente fuori dai limiti – i campioni sono stati prelevati in foce.

Lecito domandarsi anche come avvenga il monitoraggio di Goletta Verde. I campioni per le analisi microbiologiche – come spiega Legambiente sul proprio sito – sono prelevati in barattoli sterili e conservati fino al momento dell’analisi, che avviene entro le 24 ore dal prelievo.

Per quanto riguarda i parametri, questi ultimi sono microbiologici e indicano quindi l’eventuale presenza e la concentrazione di microrganismi indicatori di contaminazione fecale, in particolare enterococchi intestinali e escherichia coli. Non proprio ospiti innocui: in alte concentrazioni l’ingestione può causare infezioni e disturbi gastrointestinali.

Secondo la legenda, facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia, i giudizi si esprimono indicando come “Inquinato” il superamento dei limiti “base” di sicurezza, mentre con “Fortemente inquinato” l’acqua è giudicata altamente contaminata in quanto – nel caso di Cardedu – i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati.

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Inquinamento acque – immagine di repertorio Canva

“I dati del monitoraggio di Goletta Verde di quest’anno – commenta Valentina Basciu, direttrice di Legambiente Sardegna – evidenziano fattori positivi come la riduzione del numero di punti critici e alcuni miglioramenti importanti come la foce del rio Coghinas che per anni è stata una sorvegliata speciale a causa dei risultati di inquinamento ben oltre i limiti di legge. Ci restituiscono però anche delle inaspettate nuove entrate tra i punti oltre i limiti di legge: la spiaggia fronte foce rio Pardu Pelau e la spiaggia fronte fiume Flumendosa”.

“Questo quadro – prosegue sempre Basciu – evidenzia la precarietà del sistema di depurazione, anche tenendo conto che quest’anno Goletta Verde ha campionato le nostre coste in piena stagione balneare e quindi con un carico antropico più massiccio confrontato con gli anni passati. Da sottolineare che, come accade quasi sempre, i punti oltre ai limiti di legge sono foci dei fiumi o in stretta prossimità di queste”.

Il monitoraggio indica il luogo, non l’origine (o eventuali colpevoli), ma allo stesso tempo fotografa una realtà e chiede responsabilità condivise – dalla politica alle amministrazioni locali, fino alle comunità tutte – affinché non resti un semplice dossier annuale, ma diventi l’occasione per interventi concreti e duraturi.

Gli esiti per quanto riguarda l’inquinamento delle acque non sono in maggioranza così infausti.

Il focus sui punti campionati “entro i limiti”

Quest’anno si è consolidata la preziosa collaborazione tra l’Università di Cagliari e il Circolo Legambiente, nel segno dell’ambientalismo scientifico. Gli studenti del corso di Ingegneria Ambientale hanno infatti partecipato attivamente alla campagna Goletta Verde sia attraverso una campagna straordinaria di campionamento delle acque sia conducendo analisi sulle proprietà chimico-fisiche delle acque nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura (DICAAR). E gli esiti per quanto riguarda l’inquinamento delle acque (come anticipato) non sono in maggioranza così infausti.

Nella Città Metropolitana di Cagliari sono entro i limiti gli altri quattro prelievi effettuati presso la spiaggia Calamosca, la foce del Rio Chia a Domus De Maria, in Via Maiorca a Quartu Sant’Elena e alla spiaggia di Solanas, fronte foce rio, nel comune di Sinnai.

Anche nella Città Metropolitana di Sassari entro i limiti sono gli altri due punti effettuati ad Alghero, ai Bastioni Cristoforo Colombo presso Torre Sulis e in spiaggia Fertilia vicino al sbocco stagno Calich. Mentre a Sorso – a Platamona – e alla Foce del rio (Cuggiani) Coghinas a Valledoria, quest’anno i valori registrati sono positivi dopo anni di criticità.

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Immagine di repertorio Canva

Il monitoraggio prosegue nella provincia Gallura Nord-Est Sardegna, dove entro i limiti risultano la spiaggia fronte stagno Li Cucutti a Budoni, Nuova Cala Sabina a Golfo Aranci, la spiaggia di via Tramontana a Olbia, Cala D’Ambra a San Teodoro, Rena Bianca a Santa Teresa di Gallura e ancora, la spiaggia Isola Rossa a Trinità d’Agultu.

Entro i limiti anche Torre dei Corsari (Medio Campidano), la foce del fiume Cedrino e la foce Sos Palones, rispettivamente a Orosei e Posada (Nuoro), la spiaggia centrale Santa Maria Navarrese a Baunei (Ogliastra) e – nel Sulcis Iglesiente – la foce del Riu Mannu a Fluminimaggiore e Sa Punta de s’Aliga a Portoscuso.

Le Sentinelle del Sinis, campo di volontariato attivato in collaborazione con il Comune di Cabras e l’Area Marina Protetta dell’Isola di Mal di ventre, hanno invece accompagnato il monitoraggio in alcuni punti tecnici della provincia di Oristano. Si tratta dello sbocco a mare ad Arborea, località S’Ena Arrubia, la foce del fiume Temo a Bosa, la spiaggia San Giovanni, di S’Archittu a Cuglieri e la foce del fiume Tirso, a Oristano.

Anche in questo caso, tutti i valori si sono rivelati entro i limiti. Sono dati, quelli di Goletta Verde, che non decretano però promossi e bocciati: raccontano un sistema che alterna passi avanti e ricadute. Un mare che migliora a piccoli passi, ma che chiede attenzione e cura costante.