5 Feb 2024

Raccolta dei rifiuti abbandonati a Samassi, dove dal 2019 ogni mercoledì i volontari puliscono le strade

Scritto da: Alessandra Ghiani

Anna Casula è portavoce di un gruppo di volontari che da anni, ogni mercoledì, ripulisce dall'immondizia strade e campagne attorno a Samassi, nel sud della Sardegna. Oggi hanno trovato anche il supporto da parte delle istituzioni, ma la loro storia nasce da una necessità individuale di farsi comunità davanti al problema dell'inquinamento ambientale.

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Sud Sardegna - Amore per l’ambiente e senso civico: dal 2019 a Samassi un gruppo di volontari e volontarie si dà appuntamento ogni mercoledì per ripulire le strade urbane e campestri dai rifiuti abbandonati. Un’iniziativa partita dal basso, in nome dell’etica e del decoro, in seguito a un appello lanciato dall’insegnante Anna Casula. Da sempre attenta alla tutela dell’ambiente, Casula ha trasformato il disappunto per l’inciviltà e per la poca cura dei beni comuni in un’iniziativa di valore. Il gruppo impegnato nella raccolta dei rifiuti, formato da alcuni volontari della prima ora e da altri che si sono avvicendati nel tempo, interviene ovunque ci sia bisogno. Uno spirito di collaborazione che dimostra come il cambiamento possa partire da ognuno di noi.

Com’è nata l’idea del gruppo per la raccolta dei rifiuti abbandonati?

Era l’estate del 2019. Mentre passeggiavo in campagna ho visto un cumulo di bottiglie che un recente incendio aveva reso visibile. Fino a poco tempo prima quella zona era coperta di sterpaglie che nascondevano anche i rifiuti. Mi è dispiaciuto molto fare quella scoperta e non volevo rimanere a guardare. Con una foto postata su Facebook ho chiesto se qualcuno volesse darmi una mano a ripulire e la risposta è stata più che positiva.

raccolta dei rifiuti
Quante persone fanno o hanno fatto parte del gruppo?

Attualmente siamo in sette. Oltre me nella raccolta dei rifiuti abbandonati ci sono Gabriella Muzzeddu, Roberta Pusceddu, Antonello Melis, Salvatore Murgia, Dolores Porta e Donatella Fratta. Ma nel tempo si sono avvicendati molti altri compaesani desiderosi di dare una mano e fare qualcosa per il paese. Ci tengo a ricordare e ringraziare anche altre due persone del posto che non vivono in Sardegna, ma che ogni volta che tornano per le vacanze ci danno una mano: Massimiliano Cocco e Annalisa Murtas, entrambi molto legati a Samassi e alla comunità.

Durante la pandemia vi siete dovuti fermare, ma questo non ha smorzato l’entusiasmo.

La raccolta dei rifiuti si è fermata solo durante il lockdown, ma appena è stato possibile uscire di nuovo abbiamo ripreso. Lavoravamo con le mascherine. Abbiamo proseguito accomunati dal desiderio di fare qualcosa di utile e anche per il piacere di stare insieme. Il volontariato ci fa stare bene e i risultati ottenuti sono molto gratificanti.

raccolta dei rifiuti
Alcuni dei volontari e delle volontarie del gruppo
Qual è stato l’intervento più significativo a tutela dell’ambiente?

È difficile dare una risposta, perché in quasi cinque anni abbiamo raccolto di tutto: plastica, vetro, ingombranti – tra cui computer, gomme per auto, elettrodomestici –, carta, abbigliamento, lattine. Una cosa incomprensibile, sia per i danni all’ambiente sia perché esiste il servizio di ritiro porta a porta e abbiamo a disposizione anche l’ecocentro comunale.

Tra gli interventi forse più complessi mi viene in mente la pulizia di un canale. Per fortuna l’acqua non è alta, ma abbiamo dovuto comunque fare attenzione a non bagnarci. Anche la discesa non è stata semplice, per non parlare poi degli incontri ravvicinati con le nutrie. In quel canale siamo dovuti intervenire addirittura due volte, perché poco tempo dopo averlo ripulito era nuovamente pieno di bustoni di spazzatura.

È una questione di rispetto per l’ambiente, ma c’è anche il desiderio di passeggiare in strade pulite e decorose

Chi vi aiuta per il ritiro dopo la raccolta dei rifiuti?

Alcuni operai del Comune e anche i barracelli. Sia il sindaco precedente, Enrico Pusceddu, sia la sindaca attuale, Maria Beatrice Muscas, hanno cercato di agevolare le nostre iniziative rendendo più semplice il trasporto dei rifiuti all’ecocentro. Anche perché ne raccogliamo davvero tanti e le buste sono pesanti. Per i rifiuti recuperati nel canale ci hanno dato una mano i barracelli. Si trattava soprattutto di bustoni pieni di abbigliamento. Inoltre la roba era bagnata, quindi pesava davvero tanto. Un’altra volta ci ha dato una mano un compaesano con un suo mezzo. All’inizio però ci è capitato anche di portare i rifiuti a casa e differenziarli per poi conferirli personalmente all’ecocentro.

Avete mai trovato oggetti che potevano essere ancora utilizzabili?

Sì e l’esempio lampante è l’abbigliamento che abbiamo recuperato nel canale. Non ci capacitiamo di questi comportamenti. Tra l’altro a Samassi ci sono due persone che si occupano della raccolta di abbigliamento usato per darlo poi in beneficenza, se in buone condizioni. Anche alla luce di queste attività ci è incomprensibile il comportamento di chi getta via le cose inquinando l’ambiente. Senza contare che quel che può ancora essere usato si può donare, creando un circuito virtuoso che va a beneficio della natura e del prossimo.

La cosa più inaspettata che vi è capitato di trovare?

Un sacco chiuso con dentro lo scheletro della testa di un cavallo. Ci aveva fatto molta impressione.

raccolta dei rifiuti
In questi anni non vi siete occupati solo della raccolta dei rifiuti nelle campagne.

No, ci siamo occupati anche di tutte le strade del paese. Ora, grazie al fatto che passa la macchina spazzatrice, le strade urbane sono più pulite. Però ci sono alcuni spazi in cui la macchina non può arrivare. Per la prossima missione, ad esempio, abbiamo in programma di ripulire la scalinata della chiesa parrocchiale per liberarla dalle erbacce. Non è la prima volta, ci capita anche in paese di tornare dove siamo già intervenuti.

Come ha reagito la comunità?

Quando abbiamo ripulito le strade, in tanti ci hanno ringraziato. Ci sono stati anche molti gesti di cortesia durante la raccolta dei rifiuti, come l’offrirci un caffè, una bevanda, un pezzo di torta, le pizzette. Capita anche però che si inneschino delle polemiche o che ci chiedano: “Ma chi ve lo fa fare?”

raccolta dei rifiuti
E voi cosa rispondete?

Che non ci piace voltarci dall’altra parte. È una questione di rispetto per l’ambiente, ma c’è anche il desiderio di passeggiare in strade pulite e decorose. Non possiamo arrivare dappertutto, facciamo quello che possiamo con la buona volontà. E lo facciamo con il cuore perché ci fa stare bene e per rendere un servizio utile a tutta la comunità.

Dopo l’esperienza nella raccolta dei rifiuti in campagne e paesi, un pensiero in merito alla situazione ambientale a conclusione di questa intervista.

Mi stupisco quando trovo lattine o bottiglie di birra buttate nelle aiuole. La birra non cresce nella terra, che senso ha comportarsi così? Allo stesso modo non capisco chi raccoglie gli escrementi dei propri cani e poi getta le bustine piene in giro. Non ci sono giustificazioni ovviamente, ma forse la presenza di un numero maggiore di cestini, soprattutto in alcune strade, non guasterebbe.

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