Rinnovabili in Sardegna: a che punto è la notte?
Tra impianti promossi, bocciati e uno nel limbo, una sintesi della situazione sarda per quanto riguarda il tema delle rinnovabili, dalla penna di Maurizio Onnis.
La notte – si potrebbe semplicemente rispondere – non è ancora finita e l’alba appare lontana. Questa è la situazione delle rinnovabili in Sardegna, per la quale non si intravede ancora alcuna schiarita. Per capire dove siamo è opportuno tornare al motore di tutta la vicenda: il MASE, ovvero il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, deputato a emanare i provvedimenti che consentono o negano la costruzione di impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili.
Il ministero non sta con le mani in mano. Ha passato l’estate a esaminare progetti di diverso tipo e impattanti su diverse regioni, dedicandosi molto al Meridione d’Italia, con una menzione speciale per la Puglia, davvero martoriata dalle richieste, e allentando la presa sulla Sardegna che in primavera invece era stata al centro della sua attenzione. I sardi non sono comunque mai usciti dall’orizzonte dei funzionari romani, che diligentemente appongono il sigillo – “positivo” o “negativo” – sulle domande delle grandi aziende del comparto elettrico. Il bilancio al momento è il seguente, a far data da inizio dicembre 2024, cioè dall’approvazione della legge regionale sarda numero 20 sulle aree idonee all’installazione di pannelli fotovoltaici e pale eoliche.

Rinnovabili, un bilancio nell’incertezza legislativa
Se si eccettua l’impianto “Abbila” di Ulassai e Perdasdefogu, il ministero ha approvato esclusivamente – l’elenco completo dei progetti bocciati e approvati è riportato in fondo all’articolo – progetti di natura foto o agrivoltaica, per un totale di circa 313 MW, cui bisogna aggiungere altri 50 MW di accumuli. Mentre ha bocciato tutti i progetti riguardanti l’eolico. Sono decisioni importanti, che lasceranno traccia nei tribunali – ai quali farà ricorso chi si è visto negare l’autorizzazione – e sul territorio, che dovrà accogliere vaste distese di pannelli al silicio. E questo nell’incertezza legislativa, sempre in corso.
Ricordiamo infatti che la legge numero 5 di “moratoria”, emanata dalla Regione Sardegna lo scorso luglio, è stata impugnata dal Governo italiano e poi bocciata dalla Corte costituzionale. Egualmente, la legge RAS numero 20 sulle aree idonee è stata impugnata dal Governo ed è in attesa di giudizio davanti alla Consulta. Infine, più importante di tutto, pochi mesi fa il decreto Pichetto Fratin sulle quote produttive assegnate a ciascuna regione e sui criteri di autorizzazione e dislocazione degli impianti è stato rimandato al mittente dal Tar del Lazio, che ne ha ordinato la riscrittura.
Un simile contesto impedisce di fare previsioni sensate sul futuro
Oggi quindi non sappiamo bene a che legge appigliarci. Meglio, non siamo affatto sicuri della certezza della norma, quale che sia. È ovvio che un simile contesto impedisce di fare previsioni sensate sul futuro. Impedisce di farle alla Regione Sardegna, ai Comuni sul cui territorio ricadono gli effetti delle decisioni del MASE e ai comitati, in mobilitazione permanente e pronti a farsi sentire se davvero si aprisse la strada alla speculazione energetica più sfrenata. E poi, c’è Terna.
L’attività del ministero infatti è solo lo sfogo ultimo della massa, molto più grande, di progetti che premono sulla nostra isola. A monte del MASE lavora Terna, che riceve le richieste di connessione alla rete da parte delle aziende investitrici. Ebbene, ad ora Terna gestisce per la Sardegna 211 pratiche per eolico a terra, 455 pratiche per agri-fotovoltaico e 28 pratiche per eolico a mare. Complessivamente 695 progetti: se accolti tutti, porterebbero a una potenza installata di 50,14 GW. Più altri 23,8 GW di batterie d’accumulo. Resta ancora da domandarsi se si abbia un’idea chiara di cosa questo significherebbe per tutti noi. A seguire, l’elenco dei progetti promossi e bocciati in Sardegna per impianti di produzione di energia da rinnovabili.
Quali sono i progetti bocciati dal MASE?
I progetti bocciati di impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili sono questi. Il progetto di un impianto agro-fotovoltaico denominato “Green and Blue Domo Spanedda”, della potenza di 75,12 MW, e delle relative opere di connessione alla RTN, da realizzarsi nel Comune di Sassari (SS). L’impianto eolico “Su Sassittu” con potenza in immissione 90 MW, da realizzarsi nei Comuni di Chiaramonti (SS), Ploaghe (SS) e Codrongianos (SS). Il Progetto di impianto agrivoltaico denominato “AgriMarmida”, di potenza pari a 64,561 MW, e delle relative opere di connessione alla RTN, da realizzarsi nel Comune di Guspini.

Ancora, l’impianto agrivoltaico denominato “Villasor”, della potenza complessiva di 72 MW e sistema di accumulo BESS di 26,36 MW, e relative opere di connessione alla RTN da realizzarsi nel Comune di Villasor, nella Provincia del Sud Sardegna. L’impianto eolico costituito da 9 aerogeneratori, con potenza di picco di 57,6 MWp e opere di connessione alla RTN, da realizzarsi in località “Ballarianu”, nei Comuni di Erula e Tula, in Provincia di Sassari. L’impianto agrivoltaico di potenza pari a 83,19 MW e 21 MW di accumulo, da realizzare nel Comune di Noragugume (NU), e delle relative opere di connessione alla RTN.
Sempre tra i bocciati anche l’impianto agrivoltaico della potenza di 29 MW e relative opere di connessione alla RTN, da realizzarsi nel Comune di Bessude (SS), in località “Monte Cheia”. L’impianto eolico denominato “Truncu Reale” della potenza di 64 MW, con sistema di accumulo da 36 MW e opere di connessione alla RTN, da realizzarsi nel Comune di Sassari. L’impianto eolico denominato “Su Murdegu”, costituito da 7 aerogeneratori per una potenza complessiva di 42 MW, da realizzarsi nel Comune di Villanovafranca (VS) in località Murdegu, e delle relative opere di connessione ricadenti anche nei Comuni di Furtei (VS), Villamar (VS) e Sanluri (VS).
Nel Comune di Sassari, anche l’agrivoltaico per la produzione di energia da fonte solare da realizzarsi denominato “Nurra 2”, della potenza nominale di 41,1684 MWp. L’impianto fotovoltaico denominato “FV UTA” di potenza pari a 98,55 MWp, da realizzarsi nel Comune di Uta (CA), e l’impianto eolico denominato “Sa Fiurida”, costituito da 5 aerogeneratori, ciascuno di potenza pari a 6,3 MW per complessivi 31,5 MW, da realizzarsi nei Comuni di Erula e Tula (SS). Ancora, l’impianto fotovoltaico, denominato “Gonnos-Mar”, da 34,49 MW, nel Comune di Gonnosfanadiga (SU) e l’agrivoltaico costituito da mandorleto superintensivo, foraggere annuali, sistema di accumulo e impianto fotovoltaico, da 56,55 MW, nei Comuni di Carbonia e Gonnesa (SU).
Ci sono infine anche l’impianto fotovoltaico con una potenza di 110 MW, da realizzarsi in area industriale e in area SIN nel Comune di Portoscuso (SU), con annesso impianto per la produzione di idrogeno verde. L’impianto agrivoltaico di potenza pari a 25,633 MW, da realizzarsi nel Comune di Ittiri (SS). L’impianto fotovoltaico denominato “Ardara”, della potenza di 29.51 MW, da realizzarsi nel Comune di Ardara (SS) e l’impianto agrivoltaico denominato “Guspini”, della potenza di 64,40 MW, da realizzarsi nel Comune di Guspini (SU).

Ecco i progetti promossi dal MASE
I progetti promossi dal ministero per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sono invece i seguenti, a partire dal progetto di un impianto fotovoltaico su pensilina sito nel Comune di Villacidro (SU), per una potenza totale di 51 MW.C’è poi anche l’impianto agrivoltaico denominato “Codrongianos” e relative opere di connessione alla RTN, della potenza di 18,0 MW, da realizzarsi nei Comune di Codrongianos (SS). L’impianto agrivoltaico per la produzione di energia elettrica, per una potenza complessiva pari a 20 MW, integrato con un sistema di accumulo BESS con potenza nominale di 18 MW, denominato “Busia” da realizzarsi nel Comune di Sassari (SS).
L’impianto agrivoltaico da 20 MW per la produzione di energia elettrica, integrato con un sistema BESS, denominato “Unali” e da realizzarsi nel Comune di Sassari (SS). L’agrivoltaico denominato “Fattoria Solare Soliu”,da 59,148 MW, integrato da un sistema di accumulo pari a 12,5 MW, da realizzarsi nei Comuni di Solarussa e Zerfaliu (OR) e l’impianto agrivoltaico denominato “Fattoria Solare Tramatza”, della potenza di 55,932 MW, più sistema di accumulo pari a 12,5 MWP, da realizzarsi nei Comuni di Tramatza, Siamaggiore, Solarussa e Zeddiani (OR).
Sempre tra i promossi anche l’impianto agrivoltaico denominato “Fattoria Solare Siamaggiore 1”, della potenza di 34,315 MW, integrato con sistema di accumulo di 7,5 MW, da realizzarsi nei Comuni di Siamaggiore e Solarussa (SU). L’impianto agrivoltaico “Energia dell’Olio Sardo”, di potenza pari a 52,557 MWp, sito in Pabillonis (SU). E vi è infine un progetto per un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili giudicato in parte positivamente e in parte negativamente. Eccolo: l’impianto eolico denominato “Abbila”, composto da n. 8 turbine da 5,6 MW ciascuno, per una potenza complessiva di 44,8 MW, da realizzarsi nei Comuni di Ulassai e Perdasdefogu, in provincia di Nuoro.










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