
Gruppi criminali sardi, assalti ai portavalori e vecchi stereotipi: le parole di Roberto Saviano riaccendono il dibattito sul presunto legame tra banditismo storico e criminalità organizzata.
Gruppi criminali sardi, assalti ai portavalori e vecchi stereotipi: le parole di Roberto Saviano riaccendono il dibattito sul presunto legame tra banditismo storico e criminalità organizzata.
Il Carnevale di Ovodda ha riacceso polemiche sull’uso di animali. La questione si intreccia con un dibattito ben più ampio sull’identità sarda prima, e sul colonialismo culturale poi.
Il nazionalismo è un’invenzione moderna? Dalle monarchie europee alle lotte anticoloniali, continuiamo a esplorare la nascita delle nazioni e il loro legame con l’identità. E in Sardegna, quando abbiamo iniziato a immaginarci come un popolo?
Il nazionalismo è dato per scontato: un popolo, una terra, una storia. Ma quando nasce l’idea di nazione? E cosa accade quando incontra realtà come la Sardegna, dove l’identità locale si intreccia e a volte si scontra con quella italiana?
Il nazionalismo italiano è un processo storico e politico in cui si radica l’identità italiana e cioè la percezione di essere italiani, anche in Sardegna.
L’impatto culturale dei mega-progetti per la produzione di energia rinnovabile sull’Isola va ben oltre il semplice danno “estetico” al paesaggio. L’alterazione imposta del territorio implica un danno al senso identitario e si caratterizza come un conflitto di autorità. Ce ne parla la nostra archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas.
Il cambiamento climatico odierno, causato principalmente dalle attività umane, si distingue per la sua rapidità rispetto ai cicli naturali del passato preistorico. In Sardegna l’aumento delle temperature e delle precipitazioni irregolari minaccia la conservazione del patrimonio archeologico, accelerando fenomeno come l’erosione e intensificando i danni da incendi boschivi. La paleoclimatologia offre preziose informazioni per comprendere queste dinamiche e proteggere il patrimonio culturale in un contesto di rapidi cambiamenti ambientali. Ce ne parla Sara Demurtas Corona, archeologa e divulgatrice.
Nel tardo Mesolitico piccoli gruppi di nomadi giungevano in Sardegna. Tuttavia non si stabilirono mai permanentemente sull’isola. Questo mese la nostra archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas racconta come durante il Neolitico, intorno al 5700 a.C., la situazione cambiò radicalmente. Nuove popolazioni provenienti da altre terre portarono con sé conoscenze avanzate di agricoltura e allevamento, introdussero piante e animali domestici, navigando con ingegno e coraggio, e fondarono i primi insediamenti stabili. Così si segna l’inizio di una nuova era per la Sardegna.
C’è una forma di ingiustizia climatica che si lega ai grandi progetti di energia rinnovabile in Sardegna. Nonostante la Valutazione di Impatto Ambientale, le lotte di comitati e amministratori e l’intervento delle Soprintendenze, il cosiddetto “assalto eolico”
e fotovoltaico continua a generare controversie e dubbi anche in merito al danno al patrimonio culturale.
Da dove provenivano? E quando vi approdarono per la prima volta? Queste sono alcune delle grandi domande a cui l’archeologia preistorica della Sardegna cerca di rispondere. A parlarci oggi del tema è Sara Corona Demurtas, archeologa e divulgatrice sarda, attraverso un viaggio nel tempo che ripercorre le principali tappe dell’essere umano.
Autorappresentazioni, offerte votive, simboli di riti collettivi. Anche questo mese proseguiamo la collaborazione con l’archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas, stavolta con un approfondimento che prova a definire meglio la finalità dei bronzetti nella civiltà nuragica.
Insieme all’archeologa Sara Corona Demurtas approfondiamo una notizia che da tempo viene condivisa dai principali media isolani, in merito a un presunto legame tra Israele e la Sardegna. A convalidare il rapporto sarebbero i risultati degli scavi nel sito di El Ahwat, i quali reperti rivelerebbero un insediamento costruito e abitato da popoli nuragici, gli Shardana. Alcune interpretazioni sono però state accolte con scetticismo fuori da Israele.
La morte del paziente in attesa di suicidio assistito in Emilia-Romagna fa saltare la sentenza del Tar. Intanto in Sardegna arriva una nuova proposta di legge per il fine vita.
Il 18 maggio 2025 a Forlì si terrà un convegno nazionale aperto al pubblico per approfondire modelli abitativi alternativi e resilienti, dal cohousing agli ecovillaggi. Un’occasione unica per chi desidera immaginare – o realizzare – un altro modo di abitare.
A seguito della sentenza del TAR Lazio il Decreto Aree idonee va riscritto e le Regioni perdono ampi margini di manovra nelle scelte delle aree in cui posizionare gli impianti.
Il progetto educativo Strade Maestre prevede un anno scolastico “on the road”, con gli insegnanti che diventano anche guide escursionistiche. Ci siamo fatti raccontare questa esperienza da due persone che l’hanno vissuta, una studentessa e un docente.
A Genova c’è un’associazione che fa conoscere la vita delle api e il loro prezioso ruolo: Sara Leone e Angelo Parodi raccontano un altro modo di vivere a persone di tutte le età.
Riprendono i colloqui Russia-Ucraina, ma senza i protagonisti principali. In Italia si blocca il cinema e si riaccende il conflitto su rinnovabili e territorio.
Parliamo del salvataggio di 16 migranti a largo di Teulada e di politiche (e non) migratorie nell’Isola con Hassan Laoudini, responsabile immigrazione della Cgil di Cagliari. Parliamo poi braccio di ferro tra Demanio e Regione sui beni pubblici statali, dei nuovi centri di quartiere a Cagliari dell’aumento delle spiagge a numero chiuso contro l’overtourism.
Prima in Catalogna, adesso vicino Siviglia. Due incendi in zone industriali mettono a rischio la salute pubblica e la sicurezza.