Ieri sono stati diffusi i risultati delle elezioni presidenziali da parte del comitato elettorale venezuelano, che ha decretato la vittoria di Maduro, sebbene di pochi punti percentuali. Ma non tutti sono convinti che le elezioni si siano svolte regolarmente. Parliamo anche della situazione in Medio oriente, con la tensione che sale al confine fra Israele e Libano, delle olimpiadi di Parigi, che si stanno distinguendo per l’attenzione alla sostenibilità, di una importante vittoria per gli aborigeni australiani e degli incendio che stanno devastando la California.
Dopo il ritiro di Biden si sta facendo strada la figura di Kamala Harris, che cresce anche nei sondaggi cercando di trovare il suo spazio mediatico e nell’immaginario popolare. Intanto in Uk il nuovo premier Keir Starmer sta applicando quello che Politico definisce un radicalismo silenzioso in materia ambientale. Parliamo anche della situazione a Gaza e di Netanyahu che è volato negli States e dell’arresto del fondatore di Sea Shepherd Paul Watson.
Pronti a un frullato di notizie? Anche se INMR rallenta per il periodo estivo il mondo ahinoi non fa lo stesso, e quindi ci tocca correre un po’. Iniziamo ovviamente con la notizia del ritiro di Biden, per passare alle proteste antigovernative in Bangladesh represse nel sangue, alla durissima sentenza contro 5 attivisti climatici nel Regno Unito, al via al Von der Leyen bis del Parlamento Europeo, e ancora di libero arbitrio e di parecchie altre cose.
C’è stato un attentato all’ex presidente Usa Donald Trump, che è stato ferito con un colpo di arma da fuoco all’orecchio destro, un colpo che per pochissimi centimetri non è stato letale. Capiamo cosa sappiamo e cosa succede adesso. Parliamo anche del vertice NATO di Washington che è stato sulle prime pagine dei giornali per tanti tanti motivi, dall’Ucraina, alla Cina, alle ennesime gaffes di Biden alle smorfie di Meloni, del tremendo attacco israeliano al sud della striscia di Gaza, in un’area di sicurezza dove erano stati fatti convogliare gli sfollati e infine della vittoria di alcune tribù indigene in Colombia in un progetto legato ai crediti di carbonio.
Abbiamo già parlato dell’elezione del nuovo Presidente iraniano. Oggi però vi do un punto di vista particolare, quello di Samira Ardalani, attivista dei giovani iraniani residenti in Italia che ci racconta cosa potrà realisticamente fare Pezeshkian, e anche come stanno vivendo questa elezione gli attivisti per i diritti in Iran. Parliamo anche di siccità in Grecia e in Italia e di Israele, con una inchiesta di Haaretz che svela un retroscena che sta mettendo in imbarazzo il governo Netanyahu, prima di chiudere parlando di altri animali e annunciando una nuova collaborazione.
Dopo che l’estrema destra di Le Pen aveva trionfato al primo turno, ai ballottaggi il risultato è clamorosamente ribaltato e a vincere è la coalizione ci sinistra, che ottiene il maggior numero di seggi in parlamento davanti al partito di Macron. Le Pen e Bardella arrivano addirittura terzi in un voto su cui ha influito l’affluenza altissima e una specie di accordo di desistenza fra sinistra e Macron. Ma che succede adesso? Parliamo anche dell’elezione del nuovo presidente dell’Iran, che è un riformista per la prima volta da molti anni, cercando di capire se questo potrà cambiare qualcosa, delle prime mosse di Keur Starmer da premier britannico del nuovo fascicolo aperto su Chico Forti che sembrerebbe aver tramato ai danni di Travaglio e Lucarelli dal carcere e infine di inquinanti eterni, i PFAS.
I laburisti hanno vinto in maniera schiacciante le elezioni e Keir Starmer sarà il nuovo premier del Regno unito. Ma chi è il nuovo premier? Quali politiche possiamo aspettarci in campo economico, ambientale, e su brexit? E quali altre cose ci dicono queste elezioni? Parliamo anche di siccità in Italia, di alluvioni in India e Bangladesh, del M5S che entrerà a far parte del gruppo di sinistra, in Europa, di diritti animali e infine di una bella storia che arriva dalla Sardegna che Cambia.
Ottava puntata della rassegna ligure e apriamo parlando di Giovanni Toti, il presidente della regione Liguria, il quale non si vuole dimettere e la regione è in stallo. Facciamo il punto sulla situazione, ricordando altri casi di presidenti di regioni italiane coinvolti negli ultimi anni in processi. A opporsi alla situazione di stallo della regione è stato qualche giorno fa anche un corteo a Genova, in cui i manifestanti hanno appeso striscioni per protestare contro l’attuale situazione politica regionale e non solo.
Ma parliamo anche di raccolta differenziata in Liguria, attraverso i dati pubblicati sullo scorso anno, da cui emergono criticità e punte di successo per alcuni comuni e parliamo di turismo che arranca, con proposto da Liguria che Cambia e di spiagge inquinate, guarda caso tutte vicino a torrenti e libere e della loro denuncia.
Ieri la Corte Suprema Usa ha stabilito che Trump gode di una parziale immunità per i reati di cui è accusato. Una decisione che spiana ulteriormente la strada all’ex Presidente, mentre quello attuale, Biden, sembra intenzionato a non farsi da parte, complicando le cose anche in ottica Congresso. Parliamo anche di che cos’è l’allerta Charli lanciata nelle basi Nato, dei suicidi fra i Navy SEAL Usa, di un grave attentato suicida in Nigeria, del Tribunale Supremo spagnolo che ha negato l’amnistia a Carles Puigdemont e infine delle elezioni alle porte nel Regno Unito.
Puntata molto elettorale. Partiamo con le elezioni legislative francesi che hanno sancito la vittoria, attesa del Rassemblement National di Le Pen, che però potrebbe non conquistare, al secondo turno, la maggioranza assoluta in parlamento. Parliamo anche delle alluvioni in Valle d’Aosta e Piemonte, delle elezioni in Iran per eleggere il nuovo presidente dopo la morte di Raisi, di libero arbitrio e infine del dibattito negli Usa su sostituire o meno Joe Biden.
Il dibattito tv fra Trump e Biden è stato disastroso per l’attuale Presidente democratico e diverse voci interne ai dem iniziano a chiedere, ancora non ufficialmente ma ufficiosamente, che si ritiri dalla corsa presidenziale. Ieri è stata anche la giornata delle nomine dei vertici Ue, che hanno confermato Von der Leyen, Costa e Kallas nei ruoli di vertice, ma anche diverse spaccature in seno all’Unione. Parliamo anche della legge approdata in Parlamento che prevede il carcere per chi blocca il traffico per protesta e dei patti digitali, accordi fra famiglie per un corretto utilizzo dei device digitali da parte dei più giovani (e non solo).
Julian Assange è un uomo libero ed è già uscito dal carcere e rientrato in Australia. Lo so, nemmeno io volevo crederci, ma è proprio così. Parliamo anche dei ballottaggi nelle principali città italiane che hanno premiato il centrosinistra, che ha eletto sindaci e sindache in tutti e 6 i capoluoghi di regione in ballo. Anche in questo caso però pesa sul giudizio la forte astensione, e forse ha pesato anche l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata. Torniamo anche a parlare dell’attentato islamista in Daghestan, degli Usa che aprono una nuova unità nel Pacifico, di immigrazione, lavoro e demografia nel Nordest e infine di un’interessante sinergia in difesa dei primati in Amazzonia.
Con le elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue ancora fresche è il momento di chiederci: che succede adesso? Che Europa ci aspetta nei prossimi 5 anni? Sarà un’Unione attenta alle tematiche climatiche e ambientali oppure no? E ai diritti degli altri animali? Vorrà la pace o fomenterà la guerra? E ancora, il crollo della partecipazione elettorale che cosa ci dice e come si motiva? Ne parliamo con Aldo Giannuli, politologo e saggista, Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, Dario Tamburrano, “padre” delle comunità energetiche, Gianluca Felicetti, Presidente Lav, Ugo Biggeri, co-fondatore di Banca Etica e Giovanni Mori, attivista di Fridays for Future.
Redazione
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22 Giugno 2024
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Ieri è stata approvata, fra le polemiche la legge sull’autonomia differenziata, cavallo di battaglia della lega che però secondo i suoi detrattori potrebbe aumentare le diseguaglianze nel nostro paese. Ma è davvero così? Cerchiamo di capirlo. Parliamo anche della morte di un lavoratore indiano a Latina, abbandonato dai superiori dopo un incidente probabilmente perché irregolare, dell’inchiesta di FanPage sui giovani attivisti meloniani, che più che a Meloni si ispirano al Duce, e della raccolta firme di Lav per togliere gli animali dai circhi.
È in corso il G7 in Puglia, voluto fortemente da Meloni che ha portato al centro del dibattito il suo Piano Mattei, ma che è stata messa alle strette sul tema dell’aborto. Si è parlato anche di Ucraina (anzi, si è subito giunti a un accordo sull’utilizzo degli asset russi congelati per finanziare gli armamenti), si parlerà di clima, ma sottotraccia serpeggia una domanda (perlomeno in me) sul senso di questi incontri. Parliamone. Parliamo anche del caso Donno e della rissa / aggressione in Parlamento, del probabile ritorno di Cingolani nella veste di Commissario europeo, del Papa che continua a parlare di frociaggine, di Johnson e Johnson che patteggia in un processo legato ad alcuni prodotti accusati di essere cancerogeni, di caccia alla balena in Islanda e infine di Festival antimafia in Calabria e di notizie dalla Sardegna che Cambia.
Con i risultati definitivi delle europee in cassaforte, possiamo fare qualche considerazione ulteriore. Innanzitutto: chi sono i 76 candidati e candidate italiani eletti? Chi ha preso più voti, quali sono i profili più interessanti? E ancora: c’è stata davvero questa ondata nera, o forse no? E quanto influisce la fama mediatica (anche su Internet) sull’elezione di qualcuno? Parliamo anche della condanna di Hunter Biden, figlio del presidente Joe, negli Usa e di Hamas che ha accettato una proposta di tregua delle Nazioni unite.
Si sono concluse le elezioni europee e abbiamo i risultati quasi definitivi, perlomeno per quanto riguarda le liste – ci sarà da aspettare un po’ per sapere dei candidati. E allora vediamo come è andata, come sarà composto questo nuovo parlamento europeo ma anche i vari terremoti politici che queste elezioni hanno portato a livello nazionale in parecchi dei 27 stati membri. Parliamo anche brevemente delle altre elezioni, in Piemonte e in diversi comuni italiani, dove però lo spoglio inizierà oggi.
Puntata molto elettorale. In India l’attuale premier Narendra Modi sembra essere destinato a continuare a governare per altri 5 anni, dato che gli exit poll gli attribuiscono una vittoria molto molto ampia. Intanto si avvicinano le europee e molti di voi si staranno ancora chiedendo: voto? E chi voto? Facciamo qualche ragionamento. Intanto in Sudafrica per la prima volta dopo la fine dell’apartheid l’African National Congress, il partito che fu di Nelson Mandela, non ha la maggioranza in parlamento. Parliamo anche della proposta di cessate il fuoco avanzata da Biden venerdì e delle reazioni che ha provocato e di chi sarà la prossima presidente del Messico, perché di certo sarà una donna.
L’8 e 9 giugno si vota per rinnovare il parlamento europeo. Visto che abbiamo notato una certa confusione nell’aria, sia su chi votare, sia anche sul “se” votare, ecco a voi una vera e propria guida alle Elezioni europee. Il senso ovviamente non è dirvi chi votare o chi non votare, ma fornire gli strumenti e qualche ragionamento per capire se e chi votare e come esprimere un voto consapevole.
Redazione
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1 Giugno 2024
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Ieri un elicottero che trasportava diversi politici e funzionari iraniani fra cui il Presidente Ebrahim Raisi ha avuto un incidente ancora non del tutto chiaro e ha dovuto fare un brusco e difficile atterraggio. Raisi e tutti i membri dell’equipaggio sono stati trovati morti dopo lunghe ricerche. Cerchiamo di capire che succede. Parliamo anche dell’Overshoot day italiano, il giorno in cui nel nostro paese si sono consumate le risorse che si riescono a rigenerare in un anno, e della straordinaria storia di come un paesino dell’Ecuador ha affrontato la siccità.