Dai dati un’Isola sempre più anziana ma non senza futuro – INMR Sardegna #79
Parliamo di spopolamento e denatalità: i dati confermano un trend negativo ma col commento della sociologa Ester Cois proviamo a leggerli in modo diverso, senza rassegnarci. Spazio alla petizione del Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina per il boicottaggio dell’economia israeliana e alla legge regionale sul fine vita, ancora al vaglio. Chiudiamo con un focus sulla Sardegna come laboratorio naturale per la resilienza dei territori a partire dalle zone umide.

Fonti
#spopolamento
Calo record delle nascite in Sardegna: isola sempre più vecchia, “ringiovanita” dagli stranieri
#palestina
Cagliari, in Consiglio comunale arriva la petizione “Boicottare Israele”
#finevita
Medici e operatori sanitari dicono sì alla legge sul fine vita
#SACC
Alimentazione intuitiva e il diritto a esistere nei propri corpi: intervista alla nutrizionista Michela Pacifico
Il candidato, il nuovo romanzo di Maurizio Onnis sulla resistenza sarda alla speculazione energetica
Libertà di stampa: qual è il suo stato di salute nel 2025?
Non più mountain bike alla Sella del Diavolo: arriva lo stop per tutelare l’ambiente
Trascrizione della puntata
In Sardegna le culle sono sempre più vuote e l’età media continua a salire. Ne ha parlato in settimana La Nuova Sardegna riprendendo i dati Istat aggiornati al 31 dicembre 2023, secondo cui sull’isola sono nati appena 7.242 bambini: è il minimo storico, e il dato fa impressione se paragonato al 2000, quando le nuove persone nate erano quasi il doppio. Parallelamente, l’isola continua a invecchiare. L’età media è salita a 48,8 anni, con un indice di vecchiaia che sfiora il 267%: il che significa che per persona sotto i 14 anni ci sono quasi tre persone anziane. A Oristano si tocca il picco, con una media di oltre 50 anni, mentre il comune più anziano è Semestene, dove l’età media supera i 59. Il volto della Sardegna sta cambiando: scuole sempre più vuote, farmacie che superano le librerie, e piccoli paesi che rischiano lo spopolamento. L’84% dei comuni ha meno di 5.000 abitanti, e in 130 di questi non si arriva nemmeno a mille residenti. Il simbolo di questa realtà è Baradili, nell’Oristanese, con appena 80 abitanti. C’è però un segnale in controtendenza, ed è quello legato alle persone cosiddette straniere, immigrate: nel 2023 sono aumentate di oltre 1.800 unità, per un totale di poco più di 52mila residenti. La loro è una presenza rappresentano quindi al momento una linfa vitale per l’isola. Una fotografia nitida quella che ci arriva dai dati e che ci fa porre non poche domande: come mai nascono sempre meno bambini e bambine? Quanto incide nel tessuto sociale il cambiamento dei nuclei familiari? Ma c’è anche un’altra domanda alla quale abbiamo chiesto di provare a dare una risposta alla sociologa dell’Università di cagliari Ester Cois soprattutto: la società in cui viviamo oggi ci offre davvero le condizioni per conoscere, stringere relazioni, innamorarci? O forse ci troviamo in un contesto che, in qualche modo, rende tutto questo più difficile?
È arrivata in consiglio comunale a Cagliari, in settimana, la petizione promossa dal Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina per chiedere all’amministrazione un atto politico – come dichiarano – “concreto”: aderire ufficialmente al boicottaggio di aziende e istituzioni israeliane coinvolte nella sistematica violazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. Oltre un migliaio le firme raccolte per una mobilitazione nata dal basso, tra piazze, assemblee e reti sociali. Il documento è stato consegnato martedì in un momento pubblico accompagnato da un sit-in davanti al Palazzo Civico, un’iniziativa che ha richiamato decine di persone, tra attivisti, cittadine e cittadini, che hanno voluto testimoniare la propria adesione a un’istanza che mira, come hanno spiegato gli organizzatori, a “interrompere i rapporti economici e culturali con chi contribuisce alla repressione e all’occupazione”. “Non bastano più le parole – ha dichiarato il Comitato in una nota –. Le prese di posizione simboliche possono avere un valore morale, ma non scalfiscono un sistema di apartheid e colonialismo che continua ad arricchirsi anche grazie alle relazioni internazionali. Occorrono gesti netti, proprio come accadde contro il regime sudafricano negli anni Ottanta”. Tra i promotori, anche Potere al Popolo Cagliari, che ha rilanciato la proposta di estendere la campagna in tutta l’isola. Claudia Ortu, attivista parte di Potere al Popolo e del Comitato Sardo, ha sottolineato il ruolo chiave degli enti locali: “È una responsabilità politica del Comune scegliere di aderire al boicottaggio. Ma chiunque, in qualsiasi paese o città, può fare la propria parte. Il testo della petizione è disponibile: basta contattare noi o il Comitato. Comune per comune, possiamo costruire una rete che renda tutta la Sardegna una zona libera dall’apartheid israeliano”. L’azione cagliaritana si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni internazionali, in cui le pressioni dal basso chiedono a istituzioni pubbliche, università e amministrazioni locali di tagliare i legami economici, scientifici e culturali con soggetti che trarrebbero profitto dalla situazione nei territori palestinesi. Resta ora da vedere se, e come, il Comune di Cagliari deciderà di accogliere l’appello di chi, con una firma e una presenza in piazza, ha chiesto alla città di non voltarsi dall’altra parte
Parliamo ora delle legge sarda sul fine vita perché medici e operatori sanitari, dicono sì. La Commissione Sanità del Consiglio regionale ha incassato infatti il primo via libera dagli operatori del sistema sanitario sulla proposta di legge 59 sul fine vita e suicidio assistito. Per i sanitari, si tratta di un’iniziativa da condividere pur nella consapevolezza che sulla materia sarebbe necessario un intervento legislativo del Parlamento in modo da evitare una disciplina frammentata su un tema così importante. I rappresentanti degli ordini dei medici hanno “infatti dichiarato che L’iniziativa delle regioni può rappresentare uno stimolo a legiferare nei confronti del Parlamento che, a distanza di 6 anni dalla sentenza della Consulta, non si è ancora pronunciato su un tema di tale portata”. Come riporta Cagliari Today favorevoli alla proposta anche i rappresentanti provinciali dell’Ordine degli infermieri ma nel corso delle audizioni sono intervenuti i consiglieri di opposizione Corrado Meloni (FdI) e Umberto Ticca (Riformatori) e, per la maggioranza, Peppino Canu (Sinistra Futura). I primi due hanno contestato la decisione della Commissione di portare in discussione la proposta: “La legge verrà sicuramente impugnata – hanno detto Meloni e Ticca – su questa materia la competenza è dello Stato. Le regioni non possono intervenire come dimostra il caso della Toscana. Stiamo perdendo tempo”. “Nessuna perdita di tempo – ha detto invece la presidente Carla Fundoni chiudendo la seduta – vogliamo dar voce ai tanti malati che non hanno accesso alle cure. Non so se la legge verrà impugnata, in ogni caso discutere di questi temi è utile per sensibilizzare le coscienze”. Una legge che quindi anche in Sardegna divide, ma che porta finalmente la questione nel cuore del dibattito istituzionale.
La Sardegna, ancora una volta, grazie ai suoi ampi bacini di aree umide di Importanza internazionale , si conferma un laboratorio naturale di rilevanza strategica per sperimentare soluzioni tecnologiche basate sulla natura di adattamento ai cambiamenti climatici nelle zone umide. Il tutto, è stato portato avanti con l’obiettivo di rafforzare la resilienza dei territori, tutelare la biodiversità e promuovere un modello di gestione integrata delle zone umide in chiave climatica e sostenibile. Quello che è accaduto è infatti che una ventina di ricercatori dall’Università di Valencia (Uveg), di Malaga (Uma), dall’Istituto greco per le Wetlands Ekby e da Tour Du Valat, oltre che dalla Fondazione Medsea di Cagliari, coordinatore dell’incontro e partner di progetto, si sono riuniti tra Cagliari e Terralba per testare quelle che sono alcune delle soluzioni sotto la lente della ricerca. L’iniziativa rientra nel progetto europeo Wetland4Change, che punta a validare e promuovere soluzioni trasferibili fondate sulla conservazione e il ripristino delle zone umide. Obiettivo: favorire l’adattamento e la mitigazione degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici, come le alluvioni, e contribuire alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, come la CO₂. Per supportare la raccolta e la condivisione dei dati ambientali, la Fondazione Medsea ha presentato per la prima volta al pubblico la nuova paratoia intelligente: un sistema automatizzato appena installato che migliora il monitoraggio e la gestione delle acque. Le infrastrutture, attivate da sensori, sono in grado di reagire automaticamente in caso di anomalie nella laguna, come eccessi di salinità o innalzamenti improvvisi del livello idrico. Un passo avanti verso una gestione più intelligente e sostenibile delle zone umide, dove natura e tecnologia collaborano per proteggere il futuro dell’isola.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme
Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con un’intervista della nostra Lisa Ferreli a Michela Pacifico, biologa e nutrizionista. In un’epoca in cui ancora troppo spesso diete prescrittive e stereotipi di bellezza dominano il discorso pubblico, abbiamo pensato di parlare di nutrizione a partire dal concetto (e dalla pratica) di alimentazione intuitiva. Un’alimentazione autogestita, un cambio di prospettiva che è anche una messa in discussione delle logiche dello stigma sul peso e promuove un rapporto più naturale e sostenibile con il cibo. Un’intervista che guarda anche all’importanza di essere comunità, vi leggo un pezzo delle dichiarazioni di Michela Pacifico prima di passare alla pubblicazione di martedì: “dobbiamo cercare di far passare un messaggio più legato alla salute che all’estetica, un lavoro che andrebbe fatto a 360 gradi, anche a partire dalle persone più piccole. Ciò che serve però è anche ricreare quell’intorno alla famiglia che permette alle persone di prendersi cura. Attorno a una famiglia con figli – perché il futuro che vogliamo passa per l’educazione che diamo ai bambini di oggi – creare una rete di supporto che da il tempo di fare la spesa, di cucinare, di educare al benessere, può creare cambiamento. E anche comunicare il più possibile, per il benessere personale e per il benessere del pianeta”.
Martedì spazio alla recensione a cura della nostra Sara Brughitta del libro “il candidato”, nuovo romanzo di Maurizio Onnis. Si tratta di un romanzo che svela le molte sfaccettature di una Sardegna viva e complessa, attraversata da interessi contrapposti e da un profondo desiderio di riscatto collettivo. Sindaco di Villanovaforru e voce della nostra redazione, Maurizio Onnis nel suo nuovo libro affronta uno dei temi più attuali e trasversali nell’Isola: la transizione energetica trasformata però in speculazione. Un processo che, se da un lato rappresenta un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile, dall’altro rischia di essere fagocitato dalla logica della speculazione, compromettendo identità, paesaggi e comunità locali. Attraverso testimonianze di cittadini, agricoltori, politici e manifestanti, “Il Candidato” dipinge un quadro di una terra fragile, spesso dimenticata dalle istituzioni, che si trova a dover scegliere tra sfruttamento e sopravvivenza. Ma che non smette di lottare. Vi consigliamo di leggere la recensione e poi anche di acquistare il libro, anche perché i diritti delle vendite del libro verranno devoluti all’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus.
Mercoledì abbiamo invece pubblicato una riflessione sul presente e sul futuro del giornalismo e dell’informazione, pilastri di un sistema democratico che si trovano però fra crisi profonde, minacce spesso silenziose e una crescente pressione su chi sceglie di informare. Secondo i dati del Committee to Protect Journalists, il 2024 si è rivelato l’anno più letale per i giornalisti dall’inizio degli anni ’90, con 113 vittime confermate e molte altre ancora da identificare. Le zone di conflitto come Gaza sono il volto più crudele di questa realtà, ma anche in Europa, e in Italia e in Sardegna, la libertà di stampa subisce attacchi che minacciano il diritto di raccontare la verità. L’Isola come scrive bene Matteo Cardia purtroppo, non fa eccezione: tra crisi economiche, concentrazione editoriale e precariato professionale, il panorama giornalistico isolano si trova a dover affrontare un futuro incerto. Un articolo da leggere, un tema su cui riflettere. Lo trovate sempre su www.sardegnachecambia.org
Giovedì infine abbiamo parlato di una novità: dopo anni di battaglie e segnalazioni, arriva una decisione importante per quanto riguarda la tutela della Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia: il transito di biciclette, anche a pedalata assistita, sarà vietato in tutta l’area, fatta eccezione per percorsi specifici e alcune zone autorizzate. L’obiettivo? Proteggere un ecosistema fragile e di grande valore, messo sotto pressione soprattutto dall’uso intensivo e spesso incontrollato di mountain bike. Le evidenze tecniche dimostrano un preoccupante degrado: erosione del suolo, danni alla copertura vegetale e creazione di percorsi abusivi che compromettono l’equilibrio naturale. La nuova normativa, avviata dalla Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, rappresenta un passo deciso per salvaguardare questo patrimonio naturale. Non si tratta di un divieto totale, ma di una regolamentazione volta a conciliare fruizione e tutela, preservando il paesaggio e la biodiversità di un luogo di grande importanza comunitaria.
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
- Il primo appuntamento che vi suggeriamo si terrà questo pomeriggio in modalità virtuale, si tratta di una call su un tema che merita non poca attenzione: l’Einstein Telescope. Si tratta di un’infrastruttura scientifica internazionale che potrebbe arrivare in Sardegna ma, cosa comporterebbe davvero per l’isola e per chi ci vive e lavora, anche in altri settori? La community globale di Nodi ha organizzato questo incontro online in cui il tema verrà affrontato insieme a esperti dell’INFN e della Regione Sardegna, che ci aggiorneranno sullo stato della candidatura e apriranno il dialogo sul tema. Si terrà come dicevamo oggi a partire dalle 15 e per chi volesse accedervi, lasciamo il link per la call all’interno della pubblicazione della rassegna su www.sardegnachecambia.org , nella parte dedicata alle fonti (questo il link: https://zoom.us/meeting/register/bcsXzm2hSA22iq-mT4AboQ)
- Vi suggeriamo anche che nell’ambito del ciclo Libri e idee per cambiare, martedì 27 maggio alle ore 18 il Polo Bibliotecario di via Falzarego a cagliari ospita l’autrice e designer Irene Ivoi, che presenterà il suo libro La cerniera. L’incontro, dedicato al tema del consumo responsabile e alla “spinta gentile” come leva di cambiamento, approccio mira a orientare le scelte quotidiane verso la sostenibilità senza imporre obblighi o divieti, ma agendo su bias cognitivi e abitudini, rendendo le decisioni più semplici e desiderabili. Ci saranno anche altri appuntamenti sparsi nell’Isola sempre con l’autrice Irene Ivoi, e si terranno a Sassari mercoledì 28 e a Oristano giovedì 29 maggio. Non perdeteveli
- Il MAN di Nuoro dedica una grande mostra monografica a Giovanni Pintori, figura chiave del graphic design del Novecento, nato a Tresnuraghes e formatosi artisticamente in Sardegna prima di affermarsi a livello internazionale. In collaborazione con il m.a.x. museo di Chiasso, l’esposizione ricostruisce il percorso creativo e professionale dell’artista attraverso oltre 300 opere tra manifesti, bozzetti, disegni, dipinti e materiali d’archivio.Pintori fu l’autore della celebre immagine coordinata della Olivetti, simbolo dell’industria italiana nel mondo. Con uno stile essenziale, poetico e visionario, ha saputo sintetizzare design, comunicazione e funzione, ricevendo premi prestigiosi e partecipando a mostre in sedi come il MoMA di New York e il Louvre di Parigi. La mostra, arricchita dal patrimonio donato e concesso in comodato dalla famiglia al museo, rende omaggio a un talento che ha saputo trasformare la grafica pubblicitaria in arte, esaltando l’oggetto attraverso luce, colore, ritmo e ironia.
- Questo fine settimana torna anche monumenti aperti, la storica manifestazione coordinata dall’associazione Imago Mundi nata nel 1997, che contribuisce a far conoscere i territori e le loro bellezze storiche, artistiche, architettoniche e ambientali. Musei e luoghi della cultura di ogni genere aperti e gratuiti quindi, e il dove ve lo diciamo subito ma preparate carta e penna perché stavolta sono dodici i comuni in programma durante il fine settimana del 24 e 25 maggio: Assemini, Bosa, Carloforte, Chiaramonti (solo domenica 25), Cuglieri, Ittiri, Monteleone Rocca Doria, Nuxis, Ossi, Selargius, Simala, Sini e Stintino. Tutte realtà custodi di meraviglie che le raccontano, e che ci raccontano. Non perdete l’occasione di visitarle
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