12 Dic 2016

Aranciamoci: italiani e migranti insieme contro il caporalato

Scritto da: Elena Risi

Adottare a distanza un albero di agrumi per creando occupazione in campo agricolo. È questa la proposta del progetto “Aranciamoci” ideato per contrastare il caporalato offrendo opportunità di lavoro, formazione e svago ai ragazzi della tendopoli di San Ferdinando e del paese di Rosarno, in Calabria.

Salva nei preferiti

Avreste mai detto che un’adozione a distanza può contribuire alla lotta contro il caporalato? Ebbene sì, se le adozioni in questione riguardano alberi di arancio, mandarino e limone.

 

L’idea fa parte del progetto “Aranciamoci” dell’Associazione di promozione sociale “Greenland” a Rosarno, nata per offrire opportunità di lavoro regolare e svago ai ragazzi che lavorano come braccianti nella vicina tendopoli di San Ferdinando. Al momento lavorano quattro extracomunitari con contratto fisso e cinquanta stagionali impiegati tra la raccolta, lo stoccaggio e il confezionamento degli agrumi.

raccolta

Come funziona il progetto? A tutte le persone che aderiscono viene inviato il certificato di adozione e la foto del “proprio” albero di agrumi. In questo modo viene assicurata durante l’anno la spedizione di 60 chili di arance e mandarini (35 nel caso dei limoni) che è possibile cadenzare in un massimo di tre tranche, di un frutto unico o di casse assortite. Da pochissimo è stata introdotta anche la possibilità di effettuare delle co-adozioni che permettono di dividere in un massimo di tre quote ciascun albero di arancio o mandarino.

 

Attualmente il progetto “Aranciamoci” si sviluppa su un terreno di 20 mila ettari coltivati ad agrumi e dispone di 10 mila alberi, ma l’obiettivo è quello di ingrandire il campo d’azione acquisendo nuovi terreni in comodato d’uso o terre abbandonate.

Raccolta arance

Oltre a dare lavoro regolare ai braccianti che troppo spesso in queste zone diventano vittime di sfruttamento e lavoro nero, l’Associazione Greenland favorisce l’istruzione e l’avviamento al lavoro dei migranti attraverso gli introiti derivati dalla vendita degli agrumi.

 

Ma non si vive di solo lavoro, per questo il progetto Aranciamoci contribuisce anche al sostegno della squadra di calcio Koa Bosco messa su dal parroco di Rosarno. E per i sostenitori interessati a visitare questa splendida realtà c’è anche l’opportunità di incontrare i produttori attraverso l’organizzazione di un soggiorno di turismo solidale che da dicembre a marzo permette di godere di giornate di svago e vacanza, di raccogliere insieme le arance e di visitare la bellissima costa che si snoda tra Nicotera Marina e San Ferdinando.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Gramigna: dall’agricoltura sociale all’energia rinnovabile, i progetti che trasformano Benevento
Gramigna: dall’agricoltura sociale all’energia rinnovabile, i progetti che trasformano Benevento

Ezen: un esperimento di coltivazione in acquaponica, riciclo e inclusione sociale
Ezen: un esperimento di coltivazione in acquaponica, riciclo e inclusione sociale

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione
Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Da Gaza riviera del Medio Oriente al piano di “pace” in Ucraina, ecco cosa succede – #1042

|

Italia, Sardegna e il paradosso del nazionalismo: chi siamo quando diciamo “noi”?

|

Per resistere all’intelligenza artificiale dobbiamo abbandonare un’idea competitiva di società

|

Terra dei fuochi: Strasburgo condanna l’Italia per violazione del diritto alla vita

|

L’educazione affettiva affidata alle parrocchie: per le associazioni è un “insulto alla laicità”

|

Casa Lussu, il luogo dove il tempo si tesse tra creatività, sostenibilità, memoria e resistenza

|

L’inquinamento atmosferico è causa di 1 morte su 4 nel mondo

|

In Svizzera un referendum ha bocciato una proposta rivoluzionaria in campo ambientale

string(9) "nazionale"