27 Set 2022

Ecco perché è fondamentale coltivare l’immaginazione, soprattutto nei bambini

Scritto da: Associazione OIA'

Al pari delle altre discipline della conoscenza, l'immaginazione ha un ruolo determinante nel plasmare le persone. Per questo è fondamentale coltivarla – ma nel modo giusto – e favorirne l'attecchimento, soprattutto nei più piccoli. Ecco alcuni spunti in proposito che arrivano dall'associazione OIA', che si occupa di educare attraverso le storie.

Salva nei preferiti

La conoscenza ti porterà da A a B, l’immaginazione ti porterà dappertutto”.
Albert Einstein

Avete ragione e vi chiediamo scusa. Iniziare un testo con una citazione celebre può essere irritante, tanto appare scontato, ma non riusciamo a trovare parole migliori per esprimere, in assoluta sintesi, ciò che andremo qui di seguito a condividere: l’importanza dell’immaginazione, in primis nei bambini e nei ragazzi.

C’era una volta un navigante genovese che attraversò il mare verso il “nuovo continente”, portando con sé con un sogno da realizzare e intenzioni ambiziose. Era il 1492, il 12 ottobre, quando Cristoforo mise piede nella terre delle Americhe. C’era un’altra volta un navigante genovese che attraversò il mare verso il “nuovo continente”, portando con sé un sogno da realizzare e l’intenzione di sostenere la creatività di un bambino. Era il 2003, il 12 ottobre, quando Julian mise piede nella terra delle Americhe.

Julian non era ammiraglio, ma fondatore dell’associazione di volontariato darearte, con la quale operò in Italia e in Brasile per dieci anni, creando un ponte di cooperazione internazionale e centinaia di progetti finalizzati a sostenere la creatività, la fantasia, il talento e l’immaginazione dei bambini e i ragazzi brasiliani in stato di difficoltà sociale. Ai bambini brasiliani che Julian e i volontari della darearte quotidianamente incontravano, mancava ciò che per un occidentale di quest’epoca è considerata primaria: alimenti, salute, casa, istruzione, famiglia.

equipe OIA
Il team di OIA’

Ma ciò che non mancava loro era un qualcosa di molto antico e prezioso: l’immaginazione. Carta appallottolata era capace di creare una finale dei mondiali di calcio, nei laboratori creativi si scoprivano talenti straordinari, nelle attività di fotografia e video i bambini delle favelas mostravano un mondo possibile all’interno di una realtà difficile da guardare e per un occidentale di quest’epoca impossibile da credere.

L’immaginazione ha da sempre sostenuto la sopravvivenza degli esseri umani, perché ha in sé, oltre la magia della fantasia, la visione capace di trovare soluzioni ad ogni sfida che si presenti e il grande potere della creazione. Un bel giorno Julian, con la sua piccola famiglia, tornò al suo “vecchio continente” sciolse definitivamente l’associazione darearte per proseguire il proprio cammino e, solo dopo diversi anni, con la sua compagna Catarina, fondarono una nuova organizzazione no profit: OIA’, con la quale tutt’ora realizzano progetti di comunicazione sociale, culturale e solidale, questa volta dedicata a tutti.

Forse fu il meraviglioso dono che ricevettero dai bambini brasiliani a dar loro la possibilità di immaginare un mondo migliore, di poter creare ingressi dove dominano solide pareti, di veder nascere limpide sorgenti nei luoghi aridi e avversi. Quei bambini avevano dimostrato che l’immaginazione è come una florida foresta pluviale – nasce spontanea, si auto sostiene ed è incredibilmente generosa – e che sono tanti i ragazzi e i bambini con una simile foresta viva in loro.

Nino nacque nella foresta di una splendida isola brasiliana e crebbe nel mezzo d’una foresta dinanzi l’oceano. Visse scalzo e nudo per tutta la sua bellissima infanzia, all’aria aperta, nel fango, sotto la pioggia e il sole, tra gli animali che la natura gli aveva presentato come primi compagni di giochi. Ancora bimbo, conobbe gli Indios e mostrò loro il gioco di come far volare un sacchetto e i piccoli Indios ricambiarono mostrando a lui come danzare mano nella mano in cerchio, cantando in lingua Tupi-guarani.

Crediamo che ogni bambino e ragazzo abbia il diritto di coltivare liberamente la propria immaginazione

Ma arrivò anche per lui quel giorno di viaggiare, con i suoi genitori, verso il “vecchio continente” e così conobbe la diversa realtà di quest’altro mondo. Scorre l’età come un fiume in piena e oggi, con i suoi 14 anni, Nino ha mantenuto viva e florida la sua foresta personale, dove si possono trovare personaggi buffi e improbabili, fantomatici supereroi, gatti minacciosi e un’infinità di creazioni basate sulle proprie esperienze personali vissute, perché ciò che vive e accade nel suo quotidiano può divenire un racconto, una storia a disegni.

Storie a disegni è proprio il titolo del progetto creato da Nino, affinché sia rivolto e dedicato a tutti i ragazzi e bambini, e l’associazione OIA’ sostiene questa iniziativa già parte del programma associativo dal 2021, perché l’immaginazione ha necessità di nutrimento, di fiducia, di spazio, di tempo e, sopra ogni cosa, di libertà, per crescere e svilupparsi.

Fin dalla sua più tenera età è sempre stata un’avventura accompagnare Nino nelle sue creazioni e vedere come riesca rapidamente a rielaborare e dare un senso ironico alle situazioni del suo quotidiano. E a proposito di disegni, tra i suoi innumerevoli personaggi di fantasia, ci piacerebbe farvi conoscere quelli che potrebbero essere definiti i “buoni”: una, per eccellenza, è Fina Super-Sayan, che sconfigge ogni avversario con i pop-corn. È stato ispirato dell’amabile signora Fina, di 86 anni, che in Galizia (Spagna) fu la sua provvisoria nonna adottiva.

E Sergio-Man e Wonder-Nunzia, due supereroi indomabili e coraggiosi. Sono una simpatica versione dei nostri amici, nonché fondatori dell’associazione LAIF: Sergio e Nunzia, insieme ad altri volontari, si adoperano generosamente da diversi anni al sostegno delle famiglie che hanno scelto il percorso di istruzione parentale. E poi c’è Super-Ciuffo, un fantomatico super ragazzo che probabilmente nasce da Nino con il compito di accompagnarlo nel processo dell’adolescenza, quando tutto il corpo vive una fase di incontrollabile trasformazione così, anche questo ingenuo alter-ego, non può gestire lo scompiglio dei capelli, che gli sono indipendenti.

Tifiamo divertiti per le sventure e le vittorie dei personaggi di Nino. Crediamo che ogni bambino e ragazzo abbia il diritto di coltivare liberamente la propria immaginazione, con ogni mezzo possibile che gli sia adatto, che sia lo sport, la musica, la scienza, la poesia, la tecnologia, ogni arte possibile e tutto ciò che qui non ricordiamo di menzionare. L’immaginazione non è un settore separato dalla “disciplina della conoscenza”, come la matematica, perché da sempre contribuisce alla creazione di ogni manifestazione umana.

Così come in ogni incontro da noi – Julian e Catarina – vissuto con i bambini e ragazzi, grazie prima alla darearte e ora a OIA’, mai abbiamo mostrato a loro il mondo come noi lo vediamo, perché è troppo importante ascoltarli. Ma ascoltarli davvero. E così scoprire quanto sia magico e stupefacente il potere della loro fantasia, del loro immaginario, e assistere incantati al cambiamento della cruda realtà, del mondo intorno o dell’universo intero.

immaginazione

Ogni bambino o ragazzo ha in sé le infinite possibilità che non sono ancora accadute, un’immensità di idee che nessuno ha mai messo in pratica, tutto il nuovo che verrà. Ma esiste un “però”: l’immaginario ha difficoltà di svilupparsi se coltivato artificialmente. Che meraviglioso vivere sarebbe se ogni individuo adulto, qualsiasi sia il ruolo che assume nei confronti di un fanciullo, fosse evocato come sostenitore dell’immaginazione.

Che bello sarebbe se si manifestasse come guida, un accompagnatore verso l’ingresso del portale che conduce al personale e individuale sviluppo del bambino, un guardiano che fornisce attrezzature, ingredienti o esperienze che sempre gli vengono esplicitamente richieste dal bambino, perché nessuno può decidere né quando e né quanto si svilupperà l’immaginario di un giovane individuo.

L’associazione no profit OIA’, sotto richiesta esplicita di Nino, lo sostiene attraverso una raccolta fondi finalizzata a donargli l’attrezzatura necessaria a dare continuità ai suoi sogni e per continuare ad alimentare la sua immaginazione.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Cosa faresti se finissi su un’isola deserta? Esperimento di filosofia a scuola
Cosa faresti se finissi su un’isola deserta? Esperimento di filosofia a scuola

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda
Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

Cosa pensano (e provano) gli e le adolescenti?
Cosa pensano (e provano) gli e le adolescenti?

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "nazionale"