10 Ott 2022

La nuova vita di Chiara Franzoni, da macellaia a counselor vegana

Scritto da: Francesca Nicastro

La vita di Chiara Franzoni è cambiata in maniera radicale, prendendo inaspettatamente una strada luminosa dopo un periodo di buio e sofferenza. Un nuovo lavoro, una scelta alimentare responsabile, uno sguardo introspettivo e profondo che le ha aperto gli occhi. E soprattutto la consapevolezza del fatto che bisogna accettare ciò che il fato ha in serbo per noi, senza farsi condizionare da falsi miti e stereotipi sociali.

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Un cambiamento più radicale del suo è difficile immaginarselo: da co-proprietaria di una macelleria – per oltre quindici anni dietro un bancone a preparare cotolette impanate, roastbeef e vitello tonnato tra gli afrori di carni macellate – a counselor relazionale, per di più vegana, vocata ad aiutare le persone a “sbocciare”, come è successo a lei.

Segno che nella vita se incontriamo le persone e le risposte giuste ai nostri tarli interiori possono avvenire grandi trasformazioni, dentro e fuori di noi. Chiara Franzoni, 53 anni, ha appena dato alle stampe il libro in cui racconta la sua storiaLa strada per il tuo cambiamento. Ritrova la felicità che meriti, autoprodotto ed edito da Amazon.

«Il messaggio che desidero proporre è proprio questo: cambiare in meglio si può, sempre e a qualunque età. Se stiamo male dove siamo, come siamo, con chi siamo, possiamo scegliere di invertire la direzione: tutto inizia dalla decisione di mettere fine alle proprie sofferenze». Chiara di sofferenze ne ha avute parecchie e le ha attraversate. Oggi è una donna diversa, consapevole, sempre in cammino – «perché guai a pensare di essere arrivati!» – ma con una serenità e una sicurezza interiore che mai aveva sperimentato prima. 

chiara franzoni
L’INCONTRO CON IL MAESTRO

Ma quale è stato il punto di svolta nella sua vita? «Ce n’è stato più di uno in realtà», racconta. Il più importante però è stato l’incontro con la sua guida spirituale, il maestro Marco Ferrini. «Ero nel pieno di una profonda depressione dovuta al fatto di non riuscire ad avere figli. Avevo tutto ciò che potevo desiderare: un’attività economica molto redditizia gestita insieme a mio marito e ai suoi genitori, una bella casa e la possibilità di praticare varie attività sportive, ma i figli non arrivavano e io mi sentivo una fallita. Dopo un aborto spontaneo, ebbi un crollo psicologico. Dissi a mio marito che avrei voluto incontrare questo maestro».

L’incontro avvenne il 15 agosto 2009, a ferragosto, l’unico giorno dell’estate in cui da tradizione l’attività di Chiara rimaneva chiusa. Lei e suo marito andarono in provincia di Pisa, dove vive il maestro Ferrini. «Lui ci accolse nella sua casa e ci chiese: “Cosa posso fare per voi?”. Io ero talmente depressa che risposi a malapena. Dopo avergli raccontato come mi sentivo, mi diede una risposta che lì per lì non compresi del tutto; uscii dall’incontro abbastanza confusa e perplessa».

Poi in auto, nel viaggio verso casa, mentre ascoltava la registrazione di una sua conferenza in cui raccontava la storia del saggio Nachiketa, narrata nella Kata Upanishad, ecco la realizzazione improvvisa, come un lampo: «Dissi a mio marito: “Ma io non desidero affatto avere figli, non li ho mai desiderati in verità”. Mi fu chiaro, in quel momento, che la mia sofferenza era causata da un condizionamento sociale».

Nei mesi e negli anni successivi Chiara ha avuto altri segnali dalla vita che non sarebbe mai diventata madre: non era la sua strada. «Non è stata una comprensione lineare e ho comunque sofferto», racconta. «Perché si soffre sempre (e solo!) quando non si accetta quello che la vita, generosamente, ha in mente per noi. Si stava comunque preparando un’altra svolta importante: cambiare lavoro, vita, luogo di residenza, amici…».

farfalla strada
LA SVOLTA ALIMENTARE

Nel 2011 Chiara cominciò a studiare le scienze tradizionali dell’India nell’ambito dell’Università Popolare degli Studi Indovedici – Centro Studi Bhaktivedanta, fondata appunto dal maestro Ferrini: «Mi alzavo alle 5.30 per studiare e meditare prima di andare a lavorare in macelleria. Il lavoro mi piaceva. Lo avevo scelto nel 1997 lasciando un impiego di responsabilità di un’azienda termoidraulica. Mi piaceva il rapporto con i clienti, amavo preparare i cibi, stare alla cassa, interagire con le persone».

Ad un certo punto però, nei suoi studi mattutini, Chiara incontrò le dieci regole d’oro dello yoga, tra cui la prima: ahimsa, nonviolenza. «In diverse conferenze avevo già sentito il maestro parlare delle sofferenze degli animali nei macelli. Qualcosa cominciò a “lavorare” dentro di me. Finché una sera, a tavola, accadde che il solito prosciutto che avevo sempre gustato mi face improvvisamente ribrezzo. Quasi contemporaneamente, anche mio marito iniziò a sviluppare la stessa consapevolezza. Da quel giorno per noi iniziò un bel calvario: eravamo diventati due macellai vegetariani».

Non fu essere affatto semplice: «Di lì a poco cominciai a somatizzare. Mi venne una periartrite molto invalidante alla spalla destra, mi sentivo morire dal male. Qualche mese dopo, a mio marito venne un’ernia al disco che lo bloccò a letto. Per la prima volta dovemmo chiudere la macelleria per quindici giorni di fila. Non sapevamo come fare per gestire in modo indolore per tutti il cambio di attività e fu così che ne parlammo con il maestro Ferrini. Lui ci rispose: “State tranquilli: se il vostro desiderio è sincero, la Provvidenza vi aiuterà”. Di lì a qualche mese, si presentò a casa nostra un acquirente dell’attività».

Si soffre sempre (e solo!) quando non si accetta quello che la vita, generosamente, ha in mente per noi

IL COUNSELING

La cessione della macelleria segnò un altro punto di svolta nella vita di Chiara. Per lei iniziò un periodo molto creativo in cui cominciò a realizzare gioielli di bigiotteria. Di lì a poco affittò un negozio a Riva del Garda e creò la sua attività. Intanto, continuava ad approfondire gli studi in filosofia e psicologia dello yoga per lo sviluppo delle risorse umane. A seguito di altre vicissitudini, raccontate nel suo libro, nel 2016 iniziò la scuola di counseling e nel 2019, con il marito, si trasferì a vivere a Peccioli, in Toscana, vicino alla Scuola fondata dal maestro Ferrini, in cui tutt’ora presta servizio come tutor nel dipartimento di Counseling.

La pandemia da Coronavirus le ha portato un nuovo dono: il desiderio di scrivere un libro per raccontare la sua storia di trasformazione con l’intento di aiutare chi vuole intraprendere un percorso di rinascita interiore e di riconoscimento della propria vocazione più autentica. Oggi condivide i benefici che ha maturato con tante persone attraverso l’attività di counseling, di facilitatrice alla mediazione e al dialogo tramite la CNV (comunicazione nonviolenta) e con conferenze in giro per l’Italia.

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