20 Feb 2023

Festa Internazionale della Pedagogia Viva: l’educazione può essere un percorso entusiasmante

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Paolo Mai e Barbara Riccardi guideranno la terza edizione della Festa Internazionale della Pedagogia Viva, che si svolgerà il prossimo 25 febbraio e che vedrà confrontarsi psicologi, docenti, genitori, neuroscienziati e neuropsichiatri, ma anche giovani studenti e artisti. Il focus della Festa sarà l’adolescenza e i modi per salvaguardare ed evidenziare la sua bellezza e le sue potenzialità.

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L’Accademia della Pedagogia Viva è un luogo di crescita, benessere e formazione permanente, immaginato per chiunque voglia educare con consapevolezza, gioia ed efficacia. È stata progettata dopo anni di esperienza e ricerca appassionata per fornire strumenti, approcci e strategie all’avanguardia dettate dai tanti approcci virtuosi del passato e dalle nuove discipline che stanno aprendo moderne e preziose possibilità. 

L’Accademia della Pedagogia Viva nasce dalla convinzione che non esiste un modello pedagogico migliore degli altri e che la ricchezza non risiede nei metodi chiusi, ma nelle persone, negli approcci che dialogano, si contaminano e si arricchiscono insieme. Nasce dalla voglia di non rassegnarsi al sistema culturale e al sistema educativo imposto dall’alto, dalla convinzione che la conoscenza regali pace e libertà e dalla certezza che si può fare dell’educazione un processo gioioso ed entusiasmante.

padagogia viva

Sull’onda di queste riflessioni è giunta alla terza edizione la Festa Internazionale della Pedagogia Viva, di cui Italia che Cambia è media partner, quest’anno dedicata all’adolescenza da celebrare e potenziare. Questa terza edizione, che si svolgerà il prossimo 25 febbraio online, coinvolgerà psicologi, docenti, genitori, neuroscienziati e neuropsichiatri, ma anche giovani studenti e artisti. Sì, perché l’arte – e nel caso specifico la musica – può essere un linguaggio comune, un dialogo tra generazione e intergenerazionale. 

Tra gli ospiti Thomas Torelli, Federico Tonioni, Amir Issaa, Rafael Bisquerra, David Bueno, Gabriella Fracassi oltre a numerosi esperti del settore. L’evento sarà un momento di scambio e confronto di buone pratiche, soprattutto dopo la pandemia che ha contribuito a disorientare gli adulti, ma anche gli adolescenti, privandoli del contatto umano e relazionale. 

«Il 25 febbraio sarà soprattutto per noi adulti un momento importante. Nessuno ci insegna a essere genitori o insegnanti, non esiste un manuale, ma esperienze che ci permettono di avere delle radici forti e capacità per essere costruttivi. Grazie ai vari professionisti e alle varie esperienze sarà una palestra di vita che ci permetterà di assumerci la responsabilità, ma anche di coccolare la parte bambina di noi e che abbiamo abbandonato, per metterci in gioco insieme agli adolescenti e favorire una crescita circolare. Perché se stiamo bene noi stanno bene i ragazzi», afferma Barbara Riccardi, maestra e pedagogista.

La pedagogia viva è un’opportunità per poter attingere a saperi da tante fonti così ricche, perché i ragazzi meritano adulti curiosi e sereni

Insieme a lei, a guidare un viaggio tra neuroscienze, pedagogia, biologia e psicologia ci sarà Paolo Mai, delegato italiano della RIEEB – la rete internazionale educazione emozionale e benessere –, coordinatore pedagogico dell’Accademia della Pedagogia Viva, cofondatore de l’Asilo nel Bosco e autore di libri.

Spesso si parla degli adolescenti solo per soffermarsi sui disagi e i comportamenti meno gradevoli agli occhi degli adulti, mentre cercano di costruirsi una propria identità, facendo qualcosa di diverso rispetto ai propri genitori e agli adulti in genere. Se il genitore è capace di ascoltare i bisogni del proprio figlio adolescente, con un atteggiamento amichevole ma allo stesso stesso tempo direttivo, trasmette loro una sensazione di sicurezza che contribuisce a evidenziare la loro bellezza e le loro potenzialità che vanno salvaguardate. 

«È necessario far emergere la loro bellezza e noi, mondo adulto, dobbiamo essere capaci di metterci in gioco, costruire il loro percorso di crescita globale, abituarli all’imprevisto con le famose soft skills: progettazione, capacità di relazionarsi, autonomia, problem solving. Grazie a questa nostra capacità di metterci a nudo nella costruzione di una relazione, attraverso il dialogo, vogliamo cercare di non essere adulti fragili e insicuri, ma un buon esempio, come scultori che riescono a tirare fuori il meglio», continua Barbara Riccardi. 

Perché dunque partecipare all’evento del 25 febbraio? Perché è un’opportunità per poter attingere a saperi da tante fonti così ricche, perché i ragazzi meritano adulti curiosi e sereni e la conoscenza libera da tanti pensieri. Perché si può dare benessere ai propri figli o studenti e attivare una meravigliosa rivoluzione gentile planetaria. In più si conosceranno le specificità del cervello adolescente per un sano accompagnamento emotivo, le strategie di prevenzione del disagio e strumenti per promuovere il benessere, buone pratiche didattiche, la sintesi di diverse ricerche e una sana bussola pedagogica.


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