5 Giu 2023

Tomica e le vie segrete della Sibilla: l’alpinismo come chiave per raccontare la montagna

Scritto da: Paolo Piacentini

Un documentario che utilizza l'alpinismo come chiave di lettura per esplorare, conoscere e imparare a proteggere uno dei paesaggi montani più affascinanti e misteriosi del nostro paese: i Monti Sibillini. In particolare si parla della via Tomica, la più difficile del comprensorio, attraverso le immagini, i racconti e le testimonianze di chi la conosce e la percorre da decenni contribuendo anche a preservare questo ecosistema sempre più minacciato dall'antropizzazione.

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Marche - “Queste sono montagne che sono state meta di pellegrinaggio per negromanti, sono veramente posti magici”.

“I Sibillini escludono l’alpinismo competitivo e ti inducono all’alpinismo riflessivo cioè alla ricerca”.

Sono queste le parole con cui viene presentato Tomica e le vie segrete della Sibilla, il documentario sulla storia alpinistica dei Monti Sibillini, a partire dalla prima ripetizione in libera della loro via più difficile: Tomica, appunto. Il film del regista perugino Andrea Frenguelli sarà presentato in anteprima nazionale il 13 giugno a Perugia e riporta alla luce un importante pezzo di storia del Parco Nazionale, con la produzione del PostModernissimo – primo cinema di comunità in Italia – e con il contributo del Centro di cinematografia e cineteca del CAI – Club Alpino Italiano, a quasi sette anni dal terremoto che ha colpito duramente questi territori. 

Proprio a causa del sisma, alcune vie sul Pizzo del Diavolo hanno subito dei crolli rendendo difficile la pratica alpinistica, mentre la rocciosa parete nord-est è rimasta sempre intatta e ha continuato a rappresentare una sfida per gli alpinisti umbri e marchigiani. Prendendo spunto dalla prima ripetizione in libera della via Tomica, affacciata sui laghi di Pilato, il film segue le mosse di Gabriele Antonielli, giovane alpinista cresciuto nel mito del percorso leggendario e inviolato: i tentativi, le salite sui sentieri, le notti in bivacco, fino alla catartica liberazione della via Tomica sul Gran Gendarme del 13 settembre 2020. 

Un filo rosso si intreccia con le storie dei vecchi e dei nuovi protagonisti di queste montagne, da sempre portatrici di un’aura di mistero e in costante, per quanto spesso tragico, cambiamento. Oltre a Gabriele, tra i protagonisti del film anche Alberico Alesi e Antonio Palermi, figure storiche dell’esplorazione sibillina e tra i pionieri dell’alpinismo ascolano moderno. 

Il film si racconta anche attraverso il prezioso archivio di Paola Gigliotti, apritrice di vie invernali sui Sibillini negli anni ‘70 e ‘80, scrittrice e fotografa, che in oltre vent’anni di alpinismo ha raccolto documenti, fotografie, scritti e leggende, preservando una memoria ai più sconosciuta. Nel documentario ci sono anche Samuele Mazzolini, accademico del CAI e Istruttore Nazionale di Arrampicata Libera, e Carlo Baccarelli, precursore dell’arrampicata sportiva in Umbria e fondatore della più antica palestra di arrampicata di Perugia – la Tacche e Svasi Climbing Club –, ma soprattutto chiodatore di Tomica insieme ad Antonio Gialletti e Michele Belia.

Il film media tra diverse forme di racconto documentario: a un materiale di archivio crudo e sporco, realizzato durante i primi tentativi, si accompagna una ricostruzione cinematografica dell’intero percorso, a partire dal lungo avvicinamento alla parete. Un’occasione per sperimentare una fotografia curata del gesto arrampicatorio miscelata in montaggio ai momenti reali e fisici della salita, fino all’arrivo in vetta.

Un documentario necessario per aiutare le comunità dell’Appennino a guardare con occhi nuovi al valore intrinseco della “spina dorsale” della nostra Penisola

A cementare questi istanti di pura azione, una serie di interviste arricchite da scene in azione dei personaggi sopracitati: archivi, palestre, falesie, selvaggi passi dell’Appennino fotografati e ripresi con attenzione cinematografica, esaltati da un montaggio con un grande lavoro di ricerca di immagini dagli anni ‘50 ad oggi. Questo film è l’occasione di narrare, per immagini, un’ assoluta peculiarità della cultura di montagna: quella letteraria ed editoriale.

Tomica e le vie segrete della Sibilla lega insieme le prime pionieristiche pubblicazioni degli anni ’20 con l’esplosione della pubblicistica di settore degli anni ‘70 come La rivista della montagna o Alp, celebrando l’evoluzione editoriale come strumento fondamentale della ricerca alpinistica. Restituisce inoltre una meritata dignità alpinistica ai Monti Sibillini, in un periodo storico e sociale in cui la montagna – soprattutto l’Appennino Centrale “da ricostruire” – viene sempre di più interpretata all’interno di una visione utilitaristica e antropocentrica, tra luna park, grandi infrastrutture ed eventi ben poco sostenibili.  

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Un documentario necessario per aiutare le comunità dell’Appennino a guardare con occhi nuovi al valore intrinseco della “spina dorsale” della nostra Penisola. Una riscoperta della montagna che trova il suo fascino nell’essere selvaggia e custode di limiti che non bisogna superare a ogni costo. L’alpinismo è uno sport selettivo e deve rimanere tale, a chi non ha gli strumenti tecnici per esercitare questa affascinante disciplina la montagna offre la dimensione, altrettanto gratificante, dell’escursionismo. 

I documentari sull’alpinismo riservano da sempre tante emozioni e per merito delle straordinarie persone che stanno animando la rinascita delle “ terre mutate” quest’ultima opera saprà risvegliare tra le comunità locali e gli appassionati della montagna un rinnovato amore verso le inviolate vette dei Sibillini.  

L’anteprima nazionale di Tomica e le vie segrete della Sibilla si terrà martedì 13 giugno alle ore 21.30 presso il Cinema all’Aperto dei Giardini del Frontone, Borgo XX giugno, Perugia (PG).

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