20 Dic 2024

La mia piccola città: le giovani generazioni rendono Acireale più inclusiva e sostenibile

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Tra cantieri culturali ed educazione in natura, il volto nuovo di Acireale passa dalla fantasia di bambini e ragazzi attraverso il progetto “La mia piccola città".

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Catania - Rigenerazione, inclusività, cittadinanza attiva, empowerment, sostenibilità ambientale e outdoor sono le parole chiave del progetto “La mia piccola città”, ideato e proposto dalla cooperativa sociale A Casa di Momo, un centro educativo in natura nel cuore di Acireale, in associazione con la cooperativa sociale Identità.  La mia piccola città nasce dall’esigenza di rispondere ai bisogni emergenti dei minori. Il deficit di natura, la dipendenza dalle nuove tecnologie, l’aumento del tasso di suicidio tra i 10 e i 17 anni, la presenza di situazioni di disabilità psichica o fisica o di condizioni economiche, sociali ed educative svantaggiate sono fattori che generano disparità, emarginazione e inadeguatezza.

Saranno proprio i minori a essere i beneficiari diretti del progetto attraverso il coinvolgimento di circa 30 classi delle scuole acesi, 10 minori con istituto della “messa alla prova”, delle famiglie dei minori coinvolti e delle famiglie acesi con minori, per agire nel presente e con la consapevolezza di poter essere protagonisti nel trasformare la propria città

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“La mia piccola città” è un progetto basato sull’inclusività e la sostenibilità ambientale

«Il progetto è stato ideato in funzione della sua sostenibilità futura, puntando alla creazione di modelli d’intervento innovativi a favore del benessere e dell’empowerment di minori e adolescenti attraverso un processo di lungo periodo capace di trasformare Acireale in una città accessibile, attiva, verde e inclusiva, a dimensione di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e famiglie. Guardarsi intorno e porsi domande sull’inclusività e sulla sostenibilità ambientale della città in cui si vive è uno dei fini di questo progetto. Saranno loro, da adulti, a progettare e realizzare la trasformazione di questa città o di altre città», racconta Stefania Ferrara, presidente di A Casa di Momo.

Minori e famiglie saranno dunque autori e attori di percorsi di rigenerazione urbana che favoriranno la partecipazione democratica dei più piccoli al governo del territorio e la sperimentazione di metodologie di comunicazione per avvicinarsi alle istituzioni cittadine. Il progetto La mia piccola città, della durata di un anno, è molto articolato e prevede diverse azioni, la prima parte proprio dalle scuole.

“La mia piccola città” nasce dall’esigenza di rispondere ai bisogni emergenti dei minori, per agire nel presente ed essere protagonisti nel trasformare la propria città 

LE AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO LA MIA PICCOLA CITTÀ

Le 30 classi coinvolte hanno individuato cinque aree urbane da rigenerare e progettato interventi di riqualificazione di aree verdi abbandonate, valorizzazione di percorsi naturalistici e storici, creazione di orti urbani e aree giochi realizzati con materiali di recupero, creazione di percorsi urbani e aree giochi senza barriere. Saranno selezionati solo 15 progetti attraverso procedure di democrazia partecipata.

Il Consiglio dei Ragazzi di ciascun Istituto presenterà i progetti vincitori al Comune di Acireale e si darà avvio ai cantieri creativi urbani già a partire da gennaio. Nella fase di realizzazione i ragazzi del Liceo Classico Gulli e Pennisi e dell’Istituto Industriale Ferraris diventeranno giovani direttori culturali e affiancheranno i più piccoli negli aspetti culturali storici e artistici che riguarderanno i progetti di rigenerazione. I minori con la messa alla prova, invece, che hanno preso parte a un percorso di formazione esperienziale in natura, svolgeranno il ruolo di educatori, sempre all’interno dei cantieri.

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“La mia piccola città” ha previsto anche attività di esplorazione in giro per Acireale

La seconda macro azione prevede la realizzazione di una mappa di Acireale a dimensione di bambini, ragazzi e famiglie in cui saranno segnati i punti di ritrovo, i parchi, le aree gioco, le ludoteche, le biblioteche e tutte le zone che i minori sentiranno “loro”. La mappatura è stata preceduta da attività di esplorazione. La mappa finale sarà disegnata con il supporto di un illustratore professionista per poi essere stampata e distribuita.

La terza macro azione, “Cantiere per tutti”, prevede invece una serie di eventi aperti a tutta la cittadinanza – due sabati al mese – e organizzati dalle associazioni partner al fine di avviare una riflessione sulla progettazione partecipata e la rigenerazione urbana. Domani, 21 dicembre, verrà inaugurato Vico Alliotta, la prima stradina di Acireale rigenerata dai bambini. 

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Vico Alliotta prima dell’intervento voluto dal progetto “La mia piccola città”

Ai piccoli partecipanti è stato chiesto di immaginare la strada e come si sarebbe potuto migliorarla. “Tante piante profumate di gelsomino!” o “Potremmo metterci una barca a vela”, togliere i rifiuti, aggiungere piante, realizzare una libreria, costruire vasi per metterci più verde” sono un paio delle tante proposte avanzate dai bambini. Una ceramista ha elaborato delle mattonelle a forma di pesce, canarino, onda o lapillo da applicare sulle pareti del vicolo. 

«Speriamo di dare un po’ di bellezza a questo vicolo che è già stupendo di per sé e speriamo che i residenti e le attività commerciali della zona vogliano partecipare a questo processo che magari potrà riguardare anche altri vicoli, a cascata», conclude Stefania Ferrara. E per fare in modo che il progetto possa avere continuità, “La mia piccola città” prevede pure un’attività di accompagnamento alla creazione di un’associazione di volontariato rivolta ai minori dai 14 ai 17 anni delle classi coinvolte, ai 10 minori con la messa alla prova, ai genitori, insegnanti e famiglie che darà vita a un cantiere creativo permanente di rigenerazione urbana.

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