La storia di Silvio e Rosaria, che a 50 anni hanno cambiato vita trasferendosi a Montalbano Elicona
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Messina - In tanti sognano di cambiare vita, lasciare il posto in cui vivono per andare altrove e ricominciare una nuova quotidianità, ma in pochi riescono a mollare tutto senza farsi prendere dall’ansia e dalle esitazioni. È successo a Silvio e Rosaria, che nel 2025 hanno deciso di lasciare Catania e il lavoro di sempre li ha coinvolti per andare alla ricerca di un posto tranquillo in montagna dove realizzare progetti che sin da giovani avevano sempre immaginato. Nel giro di pochissimo tempo, aiutati da qualche coincidenza, si sono ritrovati a Montalbano Elicona, un borgo di duemila anime incastonato tra i monti Nebrodi.
«Non sapevamo dell’esistenza di questo luogo, tra l’altro premiato come uno dei borghi più belli d’Italia. Pensavamo fosse legato alla famosa serie e quindi dislocato altrove. Subito siamo rimasti folgorati dalla bellezza, dalla storia, dalle tradizioni e dalla gente di questo paese e abbiamo deciso di trasferirci qui e trovare un modo per mantenerci economicamente», racconta Silvio.

Accolti dalla comunità locale, era stata avanzata la possibilità, poi svanita, di gestire dei locali del Comune di Montalbano Elicona e metterli in funzione: un’esperienza che sebbene mancata ha permesso a Silvio e Rosaria di inserirsi nel territorio, creare rapporti e amicizie e immaginare davvero una nuova vita. Certo, non tutti sarebbero disposti a fare un salto nel vuoto come è stato per loro. Secondo ciò che emerge dall’analisi condotta dalla società di recruiting Hays Italia e dalla piattaforma digitale per il benessere mentale e centro medico autorizzato Serenis, su un campione di quasi mille persone, per il 49% il cambio vita rimane un sogno nel cassetto, mentre l’8% lo realizzerà entro un anno.
Sono tante le perplessità legate al voltare pagina, anche se il desiderio è molto forte. Per qualcuno, ad esempio, l’età è un deterrente e superata “una certa” è meglio lasciare ai giovani alcune esperienze. Nel 2015 Silvio e Rosaria avevano superato i cinquant’anni e a dispetto dei figli, contrari alla loro scelta, non si sono fermati davanti a nessun impedimento, mentale né fisico.
UNA COOPERATIVA TRA NOCCIOLETI, RISTORANTE E INTEGRAZIONE
Grazie al contatto con i locali è emersa la necessità di creare un’attività lavorativa che ha portato alla nascita di una cooperativa sociale con l’obiettivo di coinvolgere anche persone con difficoltà. La HandMade Montalbano Elicona – questo il nome della cooperativa – ha deciso di puntare sul recupero della coltivazione dei noccioleti abbandonati e sulla trasformazione della preziosa nocciola dei Nebrodi, famosa per le sue proprietà nutrizionali, organolettiche e salutistiche, per il suo ricco sapore e per il suo intenso profumo.

È nato così un laboratorio artigianale di trasformazione delle nocciole da cui si ricavano creme, biscotti, dessert utilizzati anche nel ristorante dai sapori locali che Silvio ha messo in piedi, un luogo di incontro con il cibo attraverso il quale raccontare il territorio e condividere la vita. La cooperativa ha preso in carico 10 ettari di noccioleti, in grande controtendenza essendo una coltura ormai abbandonata – è fuori mercato dal momento che non consente la raccolta meccanizzata – e una superficie adibita a orto e gestita seguendo il metodo di Masanobu Fukuoka, padre dell’agricoltura naturale.
«Coltiviamo e trasformiamo avendo cura di conservare la genuinità degli elementi che li compongono, a partire dall’adozione di una tecnica colturale per nulla invasiva che favorisce la conservazione degli equilibri naturali dei nostri territori. Nei nostri prodotti c’è l’unicità del “fatto a mano”, l’originalità e la semplicità con cui concepiamo i sapori equilibrati e innovativi, la socialità di una collaborazione inclusiva e condivisa, l’amore per il nostro lavoro che si fonde con la natura di Sicilia», continua Silvio.
LA MAGIA DI MONTALBANO ELICONA, L’ALTOPIANO DELL’ARGIMUSCO
Insieme alla moglie e ai soci della cooperativa, Silvio e Rosaria stanno cercando di innescare un processo di rivitalizzazione del luogo – che come molti borghi di montagna e aree interne sta vivendo un forte spopolamento – puntando in particolare sui giovani. Dallo scorso anno, al laboratorio e al ristorante si è aggiunto anche un servizio di albergo diffuso per un turismo esperienziale.

Ed effettivamente nella zona di Montalbano Elicona di esperienze se ne possono vivere davvero tante, anche magiche grazie ai luoghi unici. Qui i Sicani, una delle tre popolazioni che hanno abitato la Sicilia più di 4000 anni fa, hanno lasciato delle tracce indelebili, dalla lingua a una spiritualità fortemente connessa con la Natura.
Silvio e Rosaria sono diventati anche delle guide abilitate e accompagnano i tanti visitatori alla scoperta del territorio e della perla dell’altopiano dell’Argimusco, suggestivo non solo per la bellezza paesaggistica ma anche per i numerosi menhir che stanno incuriosendo diversi studiosi. Sono in corso varie analisi e ricerche, tra cui anche alcuni di archeoastronomia, in merito alla possibile presenza di allineamenti astronomici delle rocce e quindi a una funzione rituale o persino calendariale del luogo.
«Siamo circondati da bellezze che tolgono il fiato, non potevamo non fermarci qui. Una scelta fatta forse in modo incosciente ma che oggi ci ripaga tanto. Abbiamo creato diverse attività che ci consentono di lavorare tutto l’anno. Quando io e mia moglie ci siamo sposati avevamo fatto una promessa, avremmo vissuto i primi cinquant’anni al mare e gli altri cinquant’anni in montagna. Oggi sembra una battuta, ma era un sogno che nel tempo oltre a svelarsi si è concretizzato. I nostri figli non volevano lasciarci andare, noi invece siamo rinati… altro che mezza età!», sottolinea Silvio.
Nel 2015 Silvio e Rosaria avevano superato i cinquant’anni e a dispetto dei figli, contrari alla loro scelta, hanno lasciato la città per andare a vivere a Montalbano Elicona
IL SOGNO DI UNA COMUNITÀ SOLIDALE A MONTALBANO ELICONA
Con il nuovo anno si prevedono importanti cambiamenti che coinvolgeranno anche i ragazzi arrivati nel borgo – a Montalbano Elicona è attiva uno SPRAR, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, e molti degli ospiti hanno trovato accoglienza e lavoro all’interno della cooperativa avviata da Silvio e Rosaria – e che oggi sono parte integrante di HandMade Montalbano Elicona. Ad esempio, nella cucina del ristorante insieme a Silvio c’è anche un ragazzo del Gambia e l’obiettivo è che presto prenda lui il “comando”.
«Stiamo lavorando in modo da lasciare l’attività in mano ai giovani e creare una comunità che sia un contesto di collaborazione, scambio e mutualità che nei paesi di montagna non è sempre facile da attuare. C’è un grande desiderio, ma anche una grande rassegnazione, non credono che sia possibile creare una comunità solidale. Le attività sono ormai autonome, noi ci occupiamo della promozione, del coordinamento, della supervisione che è frutto della nostra esperienza, ma i ragazzi devono essere i veri protagonisti», conclude Silvio.
COSA ABBIAMO IMPARATO DA QUESTO ARTICOLO
Si può stare insieme in modo diverso, inventando un modo stesso di stare insieme e un nuovo sistema economico e sociale di essere e fare comunità, a partire da un profondo rispetto per la Madre Terra e le sue leggi naturali che sanno di bellezza e armonia. Inoltre l’età non è un deterrente per stare meglio e vivere tutte quelle esperienze che abbiamo sempre sognato.
Se vuoi saperne di più sull’agricoltura naturale leggi il nostro approfondimento.
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