Transizioni Fest: nel cuore del bosco, un futuro diverso prende forma
Nel cuore della natura lombarda, Transizioni Fest torna con la sua quarta edizione: tre giorni di vita comunitaria e pratiche condivise per riscoprire insieme il senso profondo di abitare il mondo in modo diverso.

Chiudi gli occhi. Immagina di svegliarti nel cuore di un bosco, tra il canto degli uccelli e l’odore della terra viva. Intorno a te persone che parlano, cucinano, camminano, si confrontano e ridono insieme. Nessuna corsa, nessuna fretta, solo comunità, natura e nuove possibilità. Dal 31 maggio al 2 giugno, a Cascina Rapello, ad Airuno (LC), torna Transizioni Fest: tre giorni per riscoprire il senso profondo dello stare insieme, immergendosi nella biodiversità, vivendo l’esperienza di un campeggio autogestito ed esplorando nuove visioni di futuro.
Transizioni fest: sentire – conoscere – agire
Transizioni Fest è un festival completamente immerso nella natura, il cui obiettivo è esplorare tutte le alternative possibili al sistema attuale attraverso esperienze condivise, laboratori, pratiche ecologiche, momenti di convivialità – i pasti saranno prevalentemente vegetariani/vegani – e intelligenza collettiva, promuovendo immaginazione, speranza e comunità.
«Sarà un incontro fatto di corpi che si ritrovano insieme in un contesto in cui regnano la biodiversità e la ricchezza della natura, nelle sue mille espressioni, nelle sue meraviglie, nei suoi cambiamenti», spiega Matteo Rossi, presidente della cooperativa sociale Liberi Sogni, realtà ideatrice dell’evento. «Si incontreranno persone che magari non si sono mai viste, ma che hanno sensibilità e aneliti comuni, condividendo tre giorni, dove non è tutto previsto».

Le giornate si snoderanno attraverso la riflessione su temi cruciali come l’ecologia, dalla prospettiva dell’ecofemminismo, il ritorno alla terra e la decrescita come alternativa al capitalismo. Si parlerà anche di finanza etica, iperinformazione e strumenti contro le fake news. Saranno valorizzati il reincanto per la natura, la promozione della pace contro la propaganda bellica e l’arte e la musica come strumenti di espressione e connessione, con spettacoli, concerti e percorsi artistici nel bosco.
«Cucinare insieme, riflettere, parlare, accendere un fuoco, ballare, condividere anche aspetti pratici della quotidianità: cose semplici ma che sembrano quasi rivoluzionarie, perché la semplicità oggi sta diventando sempre più complicata da attuare», evidenza Rossi. «Ecco perché vogliamo riappropriarci di un tempo lungo, da passare con gioia e benessere». C’è anche uno spazio dedicato alla dimensione spirituale, pensato per rendere questo percorso ancora più profondo e introspettivo. Un invito a coltivare speranza, serenità e felicità autentica, quella che nasce dal sentire di essere parte di qualcosa di più grande, di connesso, di vivo.
Oggi si parla molto di sostenibilità, resilienza, occupabilità giovanile, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Tutti temi cruciali, certo, ma spesso affrontati in modo tecnico, scollegati dalla domanda più antica e radicale: perché viviamo? «Noi vogliamo riportare al centro proprio questo interrogativo. Vogliamo tornare a guardare alla vocazione originaria e finale dell’essere umano: la ricerca della felicità». Una felicità profonda, tensione vitale, direzione esistenziale. Una parola che sembra ormai scomparsa dalle narrazioni, ma che qui invece vuole tornare al centro della discussione, con coraggio e delicatezza.
Costi e informazioni per l’iscrizione
Conduttori, docenti universitari e attivisti hanno scelto di partecipare a titolo gratuito al Transizioni fest. Questo gesto riflette uno dei valori centrali dell’evento: la gratuità, intesa come rifiuto della mercificazione dell’esperienza. «In un mondo in cui tutto tende ad avere un prezzo, qui si sceglie di mettere al centro la condivisione, la relazione e l’accessibilità». I 24 slot previsti – che poi diventeranno 30 includendo le attività del mattino e le proposte serali – offrono a tutti i partecipanti l’opportunità di entrare in contatto con persone di grande esperienza e spessore, mantenendo i costi di partecipazione estremamente contenuti.

Matteo racconta con entusiasmo che stanno arrivando iscrizioni da ogni parte d’Italia, dalla Calabria al Trentino: «Già undici regioni sono rappresentate e chissà, magari riusciremo a coprire l’intero Paese!». Il contributo richiesto per partecipare ai tre giorni di festival è di 150 euro e comprende i pasti e l’accesso a tutti i laboratori, i concerti, le escursioni e i momenti di condivisione. Inoltre, sono disponibili anche venti borse di partecipazione a offerta libera: ciascuno può proporre un contributo in base alla propria situazione economica, in un clima di fiducia reciproca.
All’interno di questa esperienza c’è anche la possibilità di partecipare in modo flessibile: non è obbligatorio prendere parte all’intero festival. Per iscriversi al Transizioni Fest occorre compilare un form in cui si può segnalare, se necessario, la richiesta della borsa di partecipazione, che consente di ridurre il contributo economico. Nel modulo c’è anche la possibilità di indicare se si ha bisogno di una tenda o di un posto tenda condiviso. Chi invece preferisce dormire fuori dal campeggio, può optare per un B&B o un’altra struttura ricettiva convenzionata, con costi aggiuntivi a carico del partecipante.
«Vogliamo creare un terreno fertile, un contesto il più possibile accogliente, dove possano nascere relazioni, idee e prospettive nuove: un ambiente rigenerante e generativo, in cui possono davvero accadere cose belle», conclude Matteo. Campeggio laboratori, escursioni, concerti, aperitivi poetici e tanti incontri per immaginare e costruire insieme altri mondi che non solo sono possibili, stanno già nascendo. E tu puoi farne parte.
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