Possiamo tutelare davvero i minori senza trasformare in sospetta ogni scelta di vita più sobria, in natura e fuori dai modelli dominanti?
Possiamo tutelare davvero i minori senza trasformare in sospetta ogni scelta di vita più sobria, in natura e fuori dai modelli dominanti?
Grazie al progetto Paesaggi musicali della Palestina, il linguaggio universale di parole e note costruisce un ponte con la Palestina, per una narrazione diversa della storia di questo angolo di mondo.
Una riflessione di Paolo Piacentini – scrittore, camminatore e presidente onorario di FederTrek – su come riabitare le aree interne partendo dalla cura ed evitando i rischi di speculazione.
Dal 26 settembre una nuova edizione del Cammino con nove tappe a piedi da Narni ad Arcidosso, tra conferenze, esperienze comunitarie e paesaggi unici.
Prestando attenzione ai fenomeni di massificazione degli itinerari a piedi più battuti, i cammini posso diventare strumento per sostenere dal punto di vista sociale ed economico le piccole comunità.
Partendo dal dibattito che si è acceso sul tema in questi giorni, Paolo Piacentini – presidente onorario di FederTrek – prova a immaginare una risposta al problema dello spopolamento delle aree interne.
I cammini possono rigenerare dal punto di vista sociale ed economico i territori che attraversano? È una riflessione che Paolo Piacentini, presidente onorario di FederTrek, porterà anche al Borghilenti Festival.
Dall’insostenibilità dell’innevamento artificiale agli ingenti fondi stanziati per sostenere un settore agonizzante, il rapporto Neve Diversa pubblicato da Legambiente evidenzia tutte le criticità del turismo invernale in Italia.
Il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini ci invita a cambiare prospettiva per creare un rapporto più armonico e naturale con i luoghi che ci ospitano. La prima cosa da fare? Entrare in connessione profonda con il paesaggio.
Spaziando dal “caso Roccaraso” alle grandi opere per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina, il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini riflette sui grandi problemi della fruizione delle montagne così come avviene oggi.
Spesso tendiamo a idealizzare luoghi e paesaggi che rappresentano l’ideale della fuga dalla realtà e questo provoca un senso di spaesamento. Perché lo facciamo? Quale effetto ha su di noi e su quei luoghi?
Verusca, Luca e Fabrizio sono testimoni del fermento che anima i borghi e le valli dell’appennino centrale, un’area che vuole rinascere attraverso festival, ecomusei, cooperative e altri strumenti per tenere vivo il tessuto sociale.
Voler proteggere il paesaggio dai mega-impianti significa essere contrari alla transizione energetica? Secondo Paolo Piacentini – scrittore e presidente onorario di FederTrek – no e anzi sono necessari spazi di dialogo “laici” che uniscano entrambe le istanze.
Come nel maggio del 2023, in questi giorni di pioggia insistente si è verificata una nuova alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche settentrionali. Verrebbe da chiedersi come sia possibile che più di un anno dopo i tragici eventi che provocarono 17 morti e più di 20mila sfollati il copione si ripeta senza che nulla sia cambiato. Eppure le responsabilità sono chiare, come sottolinea il nostro Paolo Piacentini, invocando anche i provvedimenti risolutori che una politica colpevole e timorosa si rifiuta di adottare.
L’incremento delle energie rinnovabili si può raggiungere senza ulteriore consumo di suolo, lo confermano numerosi studi, eppure non sembra essere questa la direzione intrapresa. In Sardegna, ad esempio, il passaggio da transizione a speculazione rischia di compiersi concretamente. Soldi, grossi interessi, territori deturpati e poche ricadute economiche e sociali, che fine hanno fatto i principi alla base di una vera transizione energetica a tutela del paesaggio e della biodiversità?
Paolo Piacentini, insieme a un nutrito gruppo di persone, è appena rientrato da un lungo trekking attraverso i parchi italiani intitolato Missione Parchi. Come suggerisce il nome, uno degli obiettivi dell’iniziativa era tastare il polso delle aree protette, delle comunità che le abitano e degli enti che le amministrano. Ecco cos’è emerso da questa “indagine itinerante”.
Si è concluso Missione Parchi, un cammino lento che ha portato i partecipanti ad attraversare alcuni parchi dell’Italia centrale in un trekking di due settimane. Gli obiettivi? Attraversare e conoscere le comunità appenniniche e riflettere sul rapporto fra natura, persone e gli enti di gestione dei parchi. Il racconto di Paolo Piacentini, organizzatore e presidente onorario di Federtrek.
Domani, 24 maggio, Giornata dei Parchi naturali italiani, avrà ufficialmente inizio Missione Parchi, un trekking di quindici giorni che porterà i e le partecipanti dalle Marche all’Abruzzo attraversando e conoscendo diverse comunità che vivono in queste aree. L’obiettivo? Recuperare il legame fra esse e i parchi, intesi sia come scrigni di biodiversità che come istituzioni con cui dialogare proficuamente per una gestione armonica del territorio.
La scuola che si fa comunità, la comunità che si fa scuola. Per molti versi è una necessità nei piccoli paesi e nelle aree interne, ma per altri è anche l’incarnazione di un modello didattico e scolastico che, sfoggiando doti di resilienza notevoli, si conforma al contesto sociale e antropologico in cui è calato. Paolo Piacentini, presidente onorario di FederTrek, ci racconta la storia della scuola di Fornole, piccolo centro in provincia di Terni.
Il rapporto fra comunità locali e gli Enti di gestione dei parchi italiani non è mai stato idilliaco, così come il lavoro stesso di chi opera nelle aree protette deve scontrarsi con molte difficoltà. Proprio per ricostruire il rapporto fra questi soggetti, per aprire un dialogo e riscoprire gli scrigni di biodiversità che il nostro Paese custodisce, il 24 maggio prenderà il via il trekking “Missione parchi – Riprendiamo il cammino”, di cui Italia Che Cambia è media partner.
Ciao a tutti, sono alla ricerca di un terreno con una casa o anche un rudere per poter iniziare da […]
Bilancio finale a qualche giorno di distanza dalla chiusura della COP30 di Belém. Non si è raggiunto un accordo sull’uscita dai combustibili fossili, ma nasce il “Meccanismo dell’Azione di Belém” per coordinare la giusta transizione.
In piazza corvetto gli operai avrebbero utilizzato i propri mezzi da lavoro per sfondare una barricata della polizia, ma si sarebbero poi ritirati. La polizia avrebbe lanciato e gas lacrimogeni.
La giornalista Rosy Battaglia e una delegazione delle associazioni tarantine hanno portato il documentario Taranto Chiama a Bruxelles per denunciare la devastazione causata dall’ex Ilva.
Cosa accade in Sudan e perché è importante informarsi? Ce ne parla il giornalista sardo Matteo Cardia in questo approfondimento.
Dalle discussa ipotesi sulla natura dell’oggetto interstellare 3I/ATLAS, alle alluvioni nel Sudest asiatico e alla bancarotta idrica di Teheran.
L’eredità sociale e culturale delle generazioni che ci hanno preceduto ha causato una forte inerzia nei confronti del cambiamento, rendendo difficile progettare il futuro. Una possibile soluzione? Unire le forze e farlo insieme.
Nel borgo lucano è nata una comunità energetica che unisce cittadini e piccole imprese per produrre e condividere energia pulita, riducendo costi, emissioni e disuguaglianze.