C’è un progetto in corso in Sardegna, che guarda lontano. Fino alla Palestina. Si tratta del docufilm di Ahmad “Abo” Al Khalil insieme all’associazione sarda ISSASA.
C’è un progetto in corso in Sardegna, che guarda lontano. Fino alla Palestina. Si tratta del docufilm di Ahmad “Abo” Al Khalil insieme all’associazione sarda ISSASA.
Intervista ad Antonio Muscas, ingegnere e attivista dei comitati sardi contro la speculazione energetica, sul progetto di impianto fotovoltaico di Putifigari.
Nonostante sia riconosciuto lingua minoritaria e tutelato da organismi come UNESCO, il sardo resta ai margini della vita pubblica e scolastica. Eppure la normativa per tutelarlo esiste.
In Sardegna il MASE ha dato esito positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il progetto di un mega-impianto fotovoltaico dentro l’area di buffer di un sito Patrimonio dell’Umanità, ignorando il parere negativo della Soprintendenza e i gli obblighi verso l’UNESCO.
A Cagliari un presidio studentesco contro la presenza di due docenti israeliane a congresso AIPMA, accusa Israele di usare l’archeologia per giustificare l’apartheid e le istituzioni sarde di complicità.
Il nuovo anno scolastico si apre tra precarietà e vecchie ferite: in Sardegna la scuola resta il principale strumento di italianizzazione, a scapito della lingua e della cultura locali.
Il consiglio per l’estate è: smettere di pensare, ma non mettere da parte la consapevolezza. Ecco dieci libri da leggere sotto l’ombrellone (o dove vuoi).
Dalla storia della Brigata Sassari, emblema della penetrazione dell’identità italiana in Sardegna, a come si è tentato di cucire insieme sardità e italianità, spesso a discapito della prima.
Gruppi criminali sardi, assalti ai portavalori e vecchi stereotipi: le parole di Roberto Saviano riaccendono il dibattito sul presunto legame tra banditismo storico e criminalità organizzata.
Il Carnevale di Ovodda ha riacceso polemiche sull’uso di animali. La questione si intreccia con un dibattito ben più ampio sull’identità sarda prima, e sul colonialismo culturale poi.
Il nazionalismo è un’invenzione moderna? Dalle monarchie europee alle lotte anticoloniali, continuiamo a esplorare la nascita delle nazioni e il loro legame con l’identità. E in Sardegna, quando abbiamo iniziato a immaginarci come un popolo?
Il nazionalismo è dato per scontato: un popolo, una terra, una storia. Ma quando nasce l’idea di nazione? E cosa accade quando incontra realtà come la Sardegna, dove l’identità locale si intreccia e a volte si scontra con quella italiana?
Il nazionalismo italiano è un processo storico e politico in cui si radica l’identità italiana e cioè la percezione di essere italiani, anche in Sardegna.
L’impatto culturale dei mega-progetti per la produzione di energia rinnovabile sull’Isola va ben oltre il semplice danno “estetico” al paesaggio. L’alterazione imposta del territorio implica un danno al senso identitario e si caratterizza come un conflitto di autorità. Ce ne parla la nostra archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas.
Il cambiamento climatico odierno, causato principalmente dalle attività umane, si distingue per la sua rapidità rispetto ai cicli naturali del passato preistorico. In Sardegna l’aumento delle temperature e delle precipitazioni irregolari minaccia la conservazione del patrimonio archeologico, accelerando fenomeno come l’erosione e intensificando i danni da incendi boschivi. La paleoclimatologia offre preziose informazioni per comprendere queste dinamiche e proteggere il patrimonio culturale in un contesto di rapidi cambiamenti ambientali. Ce ne parla Sara Demurtas Corona, archeologa e divulgatrice.
Nel tardo Mesolitico piccoli gruppi di nomadi giungevano in Sardegna. Tuttavia non si stabilirono mai permanentemente sull’isola. Questo mese la nostra archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas racconta come durante il Neolitico, intorno al 5700 a.C., la situazione cambiò radicalmente. Nuove popolazioni provenienti da altre terre portarono con sé conoscenze avanzate di agricoltura e allevamento, introdussero piante e animali domestici, navigando con ingegno e coraggio, e fondarono i primi insediamenti stabili. Così si segna l’inizio di una nuova era per la Sardegna.
C’è una forma di ingiustizia climatica che si lega ai grandi progetti di energia rinnovabile in Sardegna. Nonostante la Valutazione di Impatto Ambientale, le lotte di comitati e amministratori e l’intervento delle Soprintendenze, il cosiddetto “assalto eolico”
e fotovoltaico continua a generare controversie e dubbi anche in merito al danno al patrimonio culturale.
Da dove provenivano? E quando vi approdarono per la prima volta? Queste sono alcune delle grandi domande a cui l’archeologia preistorica della Sardegna cerca di rispondere. A parlarci oggi del tema è Sara Corona Demurtas, archeologa e divulgatrice sarda, attraverso un viaggio nel tempo che ripercorre le principali tappe dell’essere umano.
Autorappresentazioni, offerte votive, simboli di riti collettivi. Anche questo mese proseguiamo la collaborazione con l’archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas, stavolta con un approfondimento che prova a definire meglio la finalità dei bronzetti nella civiltà nuragica.
Insieme all’archeologa Sara Corona Demurtas approfondiamo una notizia che da tempo viene condivisa dai principali media isolani, in merito a un presunto legame tra Israele e la Sardegna. A convalidare il rapporto sarebbero i risultati degli scavi nel sito di El Ahwat, i quali reperti rivelerebbero un insediamento costruito e abitato da popoli nuragici, gli Shardana. Alcune interpretazioni sono però state accolte con scetticismo fuori da Israele.
Parliamo di sicurezza stradale con Giovanni di Adesso Basta, dei detenuti al regime 41-bis in arrivo nell’isola, delle polemiche sul Rally Città di Cagliari e di Borutta e del valore dalle botteghe di prossimità.
Ciao a tutti, sono alla ricerca di un terreno con una casa o anche un rudere per poter iniziare da […]
Bilancio finale a qualche giorno di distanza dalla chiusura della COP30 di Belém. Non si è raggiunto un accordo sull’uscita dai combustibili fossili, ma nasce il “Meccanismo dell’Azione di Belém” per coordinare la giusta transizione.
In piazza corvetto gli operai avrebbero utilizzato i propri mezzi da lavoro per sfondare una barricata della polizia, ma si sarebbero poi ritirati. La polizia avrebbe lanciato e gas lacrimogeni.
La giornalista Rosy Battaglia e una delegazione delle associazioni tarantine hanno portato il documentario Taranto Chiama a Bruxelles per denunciare la devastazione causata dall’ex Ilva.
Cosa accade in Sudan e perché è importante informarsi? Ce ne parla il giornalista sardo Matteo Cardia in questo approfondimento.
Dalle discussa ipotesi sulla natura dell’oggetto interstellare 3I/ATLAS, alle alluvioni nel Sudest asiatico e alla bancarotta idrica di Teheran.
L’eredità sociale e culturale delle generazioni che ci hanno preceduto ha causato una forte inerzia nei confronti del cambiamento, rendendo difficile progettare il futuro. Una possibile soluzione? Unire le forze e farlo insieme.