6 Lug 2022

Campo e sincronicità: come creare la propria vita con consapevolezza imparando a cogliere certi segnali

Marie Noelle Urech, ideatrice del metodo Connessione Corpo, Mente e Spirito, ci rivela quali sono i benefici a cui si arriva dopo aver lavorato sulle credenze, emozioni pesanti e pensieri disfunzionali. Alla fine del percorso si acquisisce la capacità di creare la propria vita con consapevolezza e di poter cogliere “segnali”, coincidenze, sogni, sincronicità, come conferme o meno della giusta direzione per la nostra vita.

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Il campo nella relazione di aiuto è uno spazio energetico, circoscritto, che si crea nel momento in cui due o più persone interagiscono o si connettono, mosse da una intenzione di amore, aiuto, scambio e condivisione. Si produce ogni volta che due o più persone si sintonizzano sulla stessa frequenza vibratoria, portando a ciò che definiamo con l’espressione “essere sulla stessa lunghezza d’onda”.

Nel campo della relazione si incontrano i campi delle persone che interagiscono, che possono espandersi nella sicurezza offerta dal campo prodotto dalla relazione proprio perché scevro da giudizi. L’ampiezza del campo dipende quindi dal nostro stato di coscienza e dalla nostra intenzione.

sincronicità

Il metodo Connessione Corpo, Mente, Spirito, ideato da Marie Noelle Urech, permette al facilitatore o a chiunque è impegnato in una relazione di aiuto di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda del proprio cliente per poterlo aiutare meglio. «Questo avviene perché non siamo solo materia fisica e corpo, emaniamo energia. L’aura è l’insieme delle nostre frequenze fisiche, energetiche, emotive, mentali e spirituali.

Quando interagisco con una persona attraverso il mio campo energetico riesco a calmare, armonizzare il campo dell’altro. È un atto di presenza. Lavoriamo molto durante la formazione, il facilitatore impara a creare questo campo in se stesso, a elevare la frequenza del proprio campo con la respirazione e guardando la persona con uno sguardo particolare. Questo stato di presenza fa calmare la persona» spiega Marie Noelle.

Il campo apre un canale attraverso cui si possono attingere delle informazioni. Si acutizzano i sensi percettivi soprattutto del facilitatore che riesce a vedere o ascoltare nel corpo delle sensazioni più sottili. Il campo mette in contatto i nostri superconsci. Noi siamo esseri fatti dalla parte conscia (l’Io) che sceglie, decide, parla, programma, e dell’inconscio, la parte non verbale, tutto ciò che nascondiamo a noi stessi, che non accettiamo di noi stessi, ma che trapela attraverso il linguaggio del corpo, e della parte del Superconscio, la parte intuitiva e spirituale del nostro essere.  

«Mi capita spesso di vedere delle immagini quando sono connessa al cliente. Una signora era venuta da me per fare delle visualizzazioni di guarigione. Mentre mi parlava di sé, vedevo ripetutamente l’immagine di una suora accanto a lei. Ovviamente non dissi nulla, ma tenni presente questa informazione, sicura che avrebbe avuto un suo significato nel processo di facilitazione.

Dopo il nostro 4°incontro, mi raccontò che all’età di 18 anni voleva farsi suora e aveva iniziato il noviziato. Al momento di prendere i primi voti, si accorse che non era la strada giusta per lei. Visse molto male questo dilemma e continuò a portarsi appresso un senso di inadeguatezza, all’origine dei molti disturbi fisici di cui soffriva», continua Marie Noelle. La sintonia che si crea tra due persone va al di là della semplice telepatia. 

Il campo è sempre stato oggetto di studio e ricerca da parte di alcuni studiosi nel corso del tempo. Lo studio più antico ci è pervenuto tramite i millenari Veda che parlano dell’Akasha (dal sanscrito: etere, la matrice di ogni cosa), ovvero un mare sottile di onde di energia da cui nascono tutte le cose. La memoria costante e duratura dell’universo che registra tutto ciò che è accaduto e accade sulla Terra e ed è connesso a tutto ciò che ancora deve accadere.

Il campo è anche l’Inconscio collettivo, pietra miliare dello psichiatra svizzero Carl. G. Jung che, basandosi su un suo sogno, cominciò ad analizzare i suoi e quelli degli altri trovando tracce di un passato storico e di immagini mitologiche non appartenenti al vissuto individuale. Cominciò a concepire l’esistenza di uno spazio inconscio più vasto e ricettivo che chiamò inconscio impersonale o inconscio collettivo.

Un’altra teoria più recente è quella dei campi morfici sviluppata dal biologo britannico Rupert Sheldrake, secondo il quale ci sono campi di energia localizzati dentro e intorno ai sistemi viventi di tutte le specie.

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Carl Gustav Jung (Douglas Glass/Paul Popper/Popperfoto/Getty Images)

Esisterebbe, quindi, una memoria collettiva propria a ogni specie, a cui, in certe occasioni, ogni elemento o individuo attinge in modo sincronico. Infine una teoria che nasce da una speculazione della fisica quantistica: la teoria del campo del punto zero. Già anticipata dal fisico David Bohm Il Campo Del punto zero è la vera base del nostro universo, un mare di energia pulsante in cui ogni elemento vivente è connesso con qualsiasi altro attraverso una fitta ragnatela invisibile.

«Nel campo della relazione non solo riceviamo informazioni sulla persona, ma possiamo immettervi nuove informazioni potenzianti per il cliente, immagini, simboli e parole. Io sono sicura che le terapie di un futuro, non molto lontano, saranno sempre meno verbali, si lavorerà sempre di più sulle frequenze e sull’uso di immagini e simboli, per aiutare la persona a elevare le proprie frequenze e arrivare ad uno stato di armonia» sottolinea Marie Noelle.

Il superconscio, che ci connette ai piani superiori della percezione, è il navigatore interno nel mondo invisibile. Nonostante contenga risorse inestimabili che possono essere mobilitate per la propria evoluzione e guarigione, la cultura ocidentale si è focalizzata più sull’aspetto cognitivo, razionale del nostro essere che, invece, ha un’altra modalità di percepire che si manifesta attraverso i sogni, le coincidenze significative, la sincronicità. Manifestazioni trasmesse tramite il linguaggio dell’emisfero destro, il cosiddetto “cervello analogico”.

«A tutti è capitato di pensare a qualcuno per la prima volta dopo anni e di incontrarlo poche ore dopo. Oppure di sentire una frase insolita, che non hai mai sentito prima, più volte nello stesso giorno. Questi eventi misteriosi sono coincidenze (da cum: con e incidere: accadere, nello stesso tempo)Di solito ci divertono e ci colpiscono, ma diventano significative quando ci accorgiamo che le coincidenze esprimono una relazione con la nostra vita e le leggiamo come un’indicazione, una risposta, una direzione.

Quando interagisco con una persona attraverso il mio campo energetico riesco a calmare, armonizzare il campo dell’altro

La sincronicità è un passo ulteriore, che non vuol dire solo “nello stesso tempo” ma anche “con lo stesso senso”. La semplice coincidenza diventa significativa e sincronistica allorché stabilisce un nesso significativo con delle scelte esistenziali che dobbiamo fare in un dato momento della nostra vita. Gli eventi sono collegati ad uno nostro stato interiore preesistente, di cambiamento, di crisi, di ricerca» conclude Marie Noelle.

Fu Jung a gettare le basi scientifiche, assieme al fisico Wolfgang Pauli, della sincronicità: un accadimento nello stesso arco spazio-temporale di avvenimenti  senza nesso causale nella realtà esterna che sono in corrispondenza significativa con un’esperienza interiore.

Attraverso il metodo CCMS, solo dopo aver lavorato sulle credenze, emozioni pesanti e difficili, pensieri disfunzionali, è possibile aprire un portale verso un forma di saggezza profonda e benevola presente in ognuno di noi, la supercoscienza. Si acquisisce la capacità di creare la propria vita con consapevolezza, rimanendo nel flusso sincronico, attraverso la capacità di poter e saper cogliere i “segnali”, coincidenze, sogni, sincronicità, come conferme che stiamo andando nella buona direzione o meno.

Per maggiori informazioni sul corso consulta il sito CCMS

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