13 Ott 2023

Italo Calvino, l’autore che trasformava il quotidiano in straordinario “compie” 100 anni

Scritto da: Cecilia Moreschi

Cent'anni fa – il 15 ottobre del 1923 – nasceva Italo Calvino, che con il suo stile che mescola la magia all'immediatezza della realtà quotidiana ha catturato generazioni di giovani e non. Cecilia Moreschi lo ricorda in questo breve viaggio attraverso la sua vita, le sue opere e i suoi personaggi, dal Visconte Dimezzato a Marcovaldo, che proprio come i protagonisti e le protagoniste dell'Italia Che Cambia non si arrende davanti al brutto né si lamenta, ma si rimbocca le maniche per cercare incessantemente il bello.

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Siamo nei primissimi anni ottanta del secolo scorso. Vivi in un paese di provincia e frequenti la quinta elementare. La maestra ti fa acquistare i due volumi delle Fiabe Italiane, raccolte girando in tutta la penisola dal grande scrittore Italo Calvino e illustrate da Lele Luzzati. La lettura di quelle storie ti ha terrificato e affascinato al tempo stesso. Anche i disegni sono strani, inquietanti. Come uno strappo, ti sembra che quel libro e le sue raffigurazioni ti abbiano catapultato nel mondo adulto senza averti chiesto il permesso. Ma come, non hai tra le mani un libro di fiabe? 

FIABE ITALIANE

Ancora oggi ricordi le avventure di Colapesce, quelle di Bella Fronte, del Principe Granchio, del giovane che non si era lavato per sette anni per nascondere la sua bellezza e tante altre ancora. Fiabe così diverse da quelle a cui tu e i tuoi compagni eravate abituati, ma forse la vostra giovane maestra Rossana – anticonvenzionale e di chiare idee progressiste – ha scelto proprio quel testo per accompagnarvi nel delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza.

italo calvino

Nel cominciare a vedere che non tutto ha sempre un lieto fine, che il magico e il fantastico possono convivere con la quotidianità di personaggi comuni e che magari, alla fine della fiera, gli straordinari sono proprio questi ultimi. Ma queste riflessioni riuscirai a farle solo durante gli anni dell’università. Negli ultimi mesi di quella quinta elementare, che trascorreranno in fretta e saranno gli ultimi sprazzi dell’infanzia, sai solo che avresti preferito un altro libro. Eppure, non riesci a smettere di leggerlo.

Pochi anni dopo, nel 1985, Italo Calvino muore a Siena, privando il Belpaese di una delle voci più sincere e originali del secolo scorso, di un autore dotato di una scrittura colma di guizzi tragicomici e invenzioni fantastiche e capace di creare personaggi tanto assurdi quanto familiari, che ci accompagneranno per il resto della nostra esistenza; di un artista contraddistinto da un coraggioso sguardo sul proprio tempo senza mai temere di mettere in luce le insidie nascoste dietro l’apparente benessere.

LA VITA

Ma facciamo un passo indietro. Il nostro nasce a Cuba il 15 ottobre del 1923 per poi tornare ben presto in Italia con la sua famiglia. Si unisce ai partigiani nel secondo conflitto mondiale e successivamente aderisce al Partito Comunista. Inizia a scrivere e collaborare con Einaudi, che gli pubblica Il sentiero dei nidi di ragno, suo primo romanzo.

Nel 1952 esce Il Visconte dimezzato, che farà poi parte della trilogia I nostri antenati insieme ai famosissimi Il Barone rampante e Il Cavaliere inesistente; nel 1962 arrivano Le cosmicomiche. Tra gli anni Settanta e gli Ottanta vedranno la luce le sue opere più importanti: Le città invisibili, Il castello dei destini incrociati, Se una notte d’inverno un viaggiatore e Palomar. Morirà per le conseguenze di un ictus mentre stava lavorando a Lezioni americane

SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE

Ecco, siamo all’inizio del XXI secolo e per puro caso ti capita fra le mani Se una notte d’inverno un viaggiatore, che definire semplicemente “libro” o “romanzo” è quasi un’offesa. L’opera è un insieme di stili narrativi intrecciati a generi letterari, nella quale viene dato spazio al punto di vista del lettore e della lettrice, dell’editore, del traduttore e dello scrittore.

Appare persino un professore universitario di Lettere, un giovane studente che non legge ma usa i libri per farne altre opere d’arte plastico-figurativa, la sorella della lettrice, tutta intenta a scomporre la letteratura in fattori primi, quasi si trattasse di un’equazione matematica, e improbabili organizzazioni intente a divulgare falsi letterari, nei quali non riesci a raccapezzarti su cosa sia vero e cosa non lo sia.

Marcovaldo non si arrende e qua e là riesce a scorgere sprazzi di aria e acqua fresca, di animali, fiori e cielo azzurro che cemento e asfalto non sono riusciti a soffocare

In Se una notte convivono pacificamente gli opposti, anzi è chiaro fin da subito che l’uno non potrebbe vivere senza l’altro e quanto le azioni dello scrivere e del leggere siano imprescindibilmente legate tanto da influenzarsi e condizionarsi a vicenda. Ti metti a leggere quel libro e sei subito presa dal vortice narrativo, da una storia che ne apre un’altra e poi un’altra ancora e quando ti sembra che nulla abbia senso, scopri improvvisamente che il significato era lì sotto i tuoi occhi fin dall’inizio.

Dovevi solo lasciarti andare al piacere della lettura e lo avresti scorto fin dalla prima pagina. Ti renderai conto solo anni più tardi dell’immenso regalo che Calvino ti ha fatto con Se una notte. Ti ha ricordato che leggere è più di ogni altra cosa passione e libertà. Questo effetto ci fanno i libri di Calvino. Dopo averli letti, la nostra vita non è più la stessa. Lo scrittore che ha dato una possibilità all’impossibile, che ha reso credibilissima l’esistenza di un visconte diviso a metà per una palla di cannone, e che le due metà siano esattamente il contrario l’una dell’altra.

Che rende altrettanto familiare la fantasia quando ci induce a credere che la scelta del barone rampante di vivere su un albero non sia poi così assurda, anzi forse l’incongruenza sta nel restare ancorati a un mondo che sta andando inesorabilmente verso la distruzione. Ma che possiede comunque una cifra quasi magica e a volte il magico è più reale della realtà e che ha restituito agli adulti la dimensione e la dignità dell’infanzia.

italo calvino2
MARCOVALDO

Sono trascorsi ancora dieci anni e scegli Marcovaldo per un progetto teatrale in una scuola di Roma. In realtà è stata un’amica a consigliartelo. Sì, ovviamente ne avevi sentito parlare, ma non certo annoverare tra le opere più importanti del famoso scrittore. Ma proprio ora stai dimenticando che nessun libro arriva da te a caso? Scopri un antieroe, un Paperino nostrano a cui va sempre tutto male: povero in canna, con sei figli e una moglie petulante, vive in un seminterrato. Vittima di reumatismi e troppe ore di lavoro come operaio. Marcovaldo avrebbe tutte le giustificazioni per lamentarsi della sua vita grama… ma non è questo che fa.

Per tutti i venti racconti, il nostro non rinuncia mai alla ricerca della natura, del verde, della bellezza. Scorge poesia e delicatezza persino in una città piena di palazzoni di cemento, smog, traffico, cartelloni pubblicitari, e consumismo. Marcovaldo non si arrende e, visto che chi cerca trova, qua e là riesce a scorgere sprazzi di aria e acqua fresca, di animali, fiori e cielo azzurro che cemento e asfalto non sono riusciti a soffocare. Ecco, un’altra preziosissima lezione di Calvino. Marcovaldo non si arrende a ciò che la vita sembra avergli riservato. Forse non dovremmo farlo neppure noi.

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