9 Giugno 2025 | Tempo lettura: 7 minuti

Come fare una valigia minimalista? I consigli della travel coach

Quante volte ci capita di riempire la valigia con capi e oggetti “per ogni evenienza”? I consigli della travel coach Ilaria Vigo per una valigia essenziale.

Autore: Valentina D'Amora
valigia minimalista

Per viaggiare non occorre riprodurre nel trolley una succursale del proprio armadio, serve solo sapere cosa conta davvero. Dopo i consigli su come avere uno zaino leggero per trekking e camminate, allarghiamo il discorso alla preparazione delle valigie in generale.

Una valigia minimalista è una forma di libertà. Ma da dove si comincia? Abbiamo intervistato Ilaria Vigo, una travel coach che ha fatto del minimalismo una filosofia di vita. Insieme a lei abbiamo esplorato consigli pratici, errori comuni e strategie mentali su come fare la valigia: dalla scelta dei capi giusti all’eliminazione del superfluo, passando per il mindset necessario. D’altronde un bagaglio “intelligente” ci accompagna, senza rallentarci, per portare meno, senza sentirci mancare nulla.

Ilaria, parliamo di viaggi e bagagli: quali sono i vantaggi di una valigia minimalista, anche a livello mentale ed emotivo?

Oggi viaggiare leggeri oggi è quasi una richiesta che arriva dall’esterno, perché le compagnie aeree low cost stanno costringendo le persone ad avere un bagaglio sempre più piccolo. Avere una valigia ridotta quindi simboleggia in un certo senso la possibilità di evadere per vivere un’esperienza nuova. Ed è quindi proprio grazie a una valigia leggera che possiamo prendere un volo a 30 euro e andare a visitare un posto molto lontano da casa nostra.

Allo stesso tempo però la realtà è che siamo abituati ad avere valigie piene di roba: basti anche solo pensare alle nostre borse, sempre straripanti di cose, spesso inutili, che rispecchiano un’ansia, una paura di qualcosa che potrebbe accadere e a cui vogliamo sentirci preparati. Ed ecco il motivo per cui è così difficile costruire una valigia piccola e leggera: la propria ansia viene simbolicamente proiettata al suo interno.

come fare la valigia
Ilaria Vigo

Quindi come possiamo affrontare quest’ansia per poter serenamente assemblare un bagaglio leggero?

Dal punto di vista del travel coaching tutto ciò che viviamo come paura è in realtà un potenziale che deve essere espresso. La paura e l’ansia possono quindi trasformarsi in potere personale. Per poter fare questo passaggio è però necessario cambiare la funzione del bagaglio: da “salvavita” deve diventare qualcosa che invece può donare ciò di cui si ha davvero bisogno.

Quando i miei clienti mi chiedono consigli su come fare la valigia, generalmente li invito a mettere sul tavolo ciò che vogliono portare con sé. Una volta che hanno davanti tutto, li osservo mentre guardano tutti quegli oggetti e chiedo loro quale è davvero necessario e che cosa temono di non avere. A quel punto li stimolo a togliere l’80% di quanto è presente sul tavolo. Ecco, nel momento in cui nella nostra valigia mettiamo il 20%, scopriamo che possiamo davvero muoverci in maniera più leggera, lasciando spazio per qualcosa che magari troveremo durante il viaggio.

Secondo te quanti capi sono sufficienti per una settimana di viaggio?

È molto interessante questa domanda. Per rispondere parto col dire che ogni persona ha delle esigenze, dei bisogni. Secondo la prospettiva del travel coaching, anche il bisogno è un’emozione a cui fare riferimento, perché quando si è in viaggio ci si sente più vulnerabili, si ha ancora più necessità di sentirsi a proprio agio. Per questo ci occorrono delle sorte di feticci che ci facciano sentire protetti e in connessione con le parti più equilibrate e forti di noi, quelle che ci valorizzano. Quindi, per rispondere a questa domanda, chiederei alle persone quali sono i capi che indossano quando hanno bisogno di sentirsi bene.

La propria ansia viene simbolicamente proiettata all’interno della valigia, per questo è così difficile costruire un bagaglio piccolo e leggero

A quel punto – ovviamente tenendo conto della destinazione di arrivo – gli abiti scelti dovrebbero essere comunque limitati. Se passiamo una settimana in viaggio – faccio un esempio – in Irlanda, dove le temperature variano tantissimo, è naturale pensare a una modalità “a cipolla”, quindi diverse magliette, una felpa di pile, una giacca a vento e un paio di pantaloni in ricambio. Si parte di solito con il vestiario con cui si viaggia, che poi si mette da parte all’arrivo, per poi utilizzare quello che c’è nella valigia minimalista che abbiamo composto.

In generale una caratteristica importante è che i capi scelti siano facilmente lavabili e asciugabili, in modo da ottimizzare ulteriormente il carico. Per quanto riguarda le scarpe poi, io in genere consiglio sempre di partire già con quelle che useranno per tutta quella settimana di viaggio, più un paio di ciabatte.

Quali sono i tuoi must have da portare sempre, anche nei viaggi super leggeri?

Un paio di leggings, il mio indumento classico da viaggio. E poi un bottiglino di olio essenziale di lavanda che aiuta a rilassarsi e che, in caso mi facessi male, è anche un disinfettante e cicatrizzante, allevia il mal di testa e profuma l’ambiente. Uno dei prodotti che non mancano mai nel mio beauty case.

come fare la valigia

C’è un oggetto che ti ha stupito per quanto è stato utile in un tuo viaggio?

Sì, il mio pareo rosso, un capo che mi ha salvato in diverse occasioni. È comodo innanzitutto perché è di un cotone leggero facilmente lavabile e asciugabile. Lo si può usare come asciugamano, come telo da spiaggia, può diventare un vestitino e mi è capitato anche di annodarlo alle bacchette da trekking durante il cammino di Santiago per trasformarlo in un tendalino per affrontare il caldo lungo il sentiero.

Il tuo consiglio numero uno su come fare la valigia “leggera”?

A livello mentale ed emozionale il mio suggerimento per chi mi chiede come fare la valigia è iniziare a vederla non più come qualcosa che porta i propri oggetti, ma come il simbolo del proprio sé del futuro. Porsi, nel contempo, queste domande: “Perché sto per intraprendere questo viaggio? Quali sono le parti di me che mi rappresentano di più e quali invece mi appesantiscono?”. Ecco, la valigia in questo senso è il seme iniziale della propria trasformazione.

Dal punto di vista pratico invece partirei scegliendo un bagaglio che ha le misure adatte per i voli low cost, proprio per giocare a fare un tetris con quello che serve davvero. Il senso è usare quello spazio vuoto proprio come un gioco, uscendo dalla modalità performance e andando invece a esplorare le parti essenziali di sè. Il mio consiglio in questo caso è quello di divertirsi a osservare quali sono davvero le proprie priorità, utilizzando gli abiti come simbolo di quello che si è.

Come si può allenare la mente al minimalismo?

Riempire la valigia fino all’orlo è spesso legato a delle paure, al bisogno di sentirsi protetti e al voler “essere all’altezza”, specialmente quando si viaggia in compagnia. Ed esattamente come succede quando ci si allena in palestra, è proprio viaggiando che si diventa pian piano sempre più minimalisti. Al rientro, tutto quello che ci rendiamo conto non essere stato utile non verrà più inserito in valigia alla successiva partenza: questo ci rende via via sempre più consapevoli di cosa ci serve davvero.

In generale la filosofia che mi guida sulla realizzazione di un bagaglio riguarda l’imparare a portare meno pesi nella vita. Apprendere in che modo fare una valigia minimalista, infatti, ti aiuta a capire molto di più: ogni peso che portiamo materialmente sulle spalle è l’equivalente dei pesi che portiamo nella vita, quindi se iniziamo a toglierli dalla valigia, pensiamo a cosa possiamo realizzare nella nostra quotidianità. Mi riferisco alla scelta di quali battaglie si vogliono combattere davvero e quali invece è meglio lasciare andare, così come le responsabilità, alcune ce le possiamo assumere e altre invece vanno restituite al mittente.

Informazioni chiave

Viaggiare leggeri è libertà

Una valigia minimalista non solo semplifica gli spostamenti, ma libera anche la mente da ansie e paure.

Meno è meglio

Eliminare l’80% del superfluo ci permette di portare con noi solo ciò che ci rappresenta davvero e ci fa stare bene.

Scelte consapevoli

Preferire capi versatili, facilmente lavabili e adatti al contesto del viaggio aiuta a ridurre il carico senza rinunce.

Un viaggio interiore

Preparare la valigia può diventare un esercizio di consapevolezza, per capire chi siamo e cosa vogliamo portarci davvero, dentro e fuori.