12 Giugno 2025 | Tempo lettura: 6 minuti
Ispirazioni / Dove eravamo rimasti

Non si ferma La Rivoluzione delle Seppie, che ha riattivato un borgo calabrese con arte e convivialità

A Belmonte Calabro continua il progetto de La Rivoluzione delle Seppie con la riapertura della Casa di BelMondo, uno spazio in cui arte, memoria e comunità convivono.

Autore: Salvina Elisa Cutuli
la rivoluzione delle seppie cover
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In breve

Dal 2016 il borgo di Belmonte Calabro è un cantiere attivo grazie al progetto di rigenerazione e contaminazione culturale promosso da La Rivoluzione delle Seppie.

  • Dopo un anno di lavori è stata riaperta la Casa del BelMondo, uno spazio simbolico e operativo del progetto La Rivoluzione delle Seppie, con una serie di appuntamenti che costituiscono un modello alternativo di convivenza e produzione culturale.
  • La comunità locale è parte attiva del processo di creazione e rigenerazione ed è attivata dalla presenza di designer, artisti e artiste in residenza, ricercatori e ricercatrici.
  • Oltre a Belmonte, La rivoluzione delle Seppie è impegnata con il progetto CosMo – Cosenza Micromondi nel centro storico di Cosenza. Un dispositivo relazionale capace di mettere in connessione cittadini, associazioni e istituzioni, costruendo visioni condivise per il presente e il futuro della città.
  • La Rivoluzione delle Seppie si concentra su contesti “vuoti”, ovvero spazi vivi, attraversabili, capaci di generare nuove forme di abitare e coesistere.

Vi ricordate del progetto La Rivoluzione delle Seppie, il sorprendente esempio di rigenerazione e contaminazione culturale tra un network internazionale e la comunità locale del borgo di Belmonte Calabro? Dal 2016 il paese è un cantiere attivo e creativo di progetti e workshop, laboratori di auto-costruzione, residenze per giovani, ricercatori e studenti. “BelMondoReloading” è l’ultima “fatica” del team delle Seppie. Si tratta di un ciclo di eventi che ha celebrato la riapertura della Casa di BelMondo, uno spazio simbolico e operativo del progetto La Rivoluzione delle Seppie che, dopo un anno di lavori di ristrutturazione, è tornato a essere un luogo abitato e attraversato da pratiche artistiche, processi collettivi e relazioni con il territorio.

La Rivoluzione delle Seppie va avanti

La riapertura di Casa di BelMondo non è stata solo un fatto logistico, ma un processo relazionale che ha coinvolto in modo attivo e continuo diverse fasce della comunità locale, con particolare attenzione ai più giovani. Un percorso che ha preso forma concreta nei mercoledì dell’Open House – l’appuntamento settimanale attivato durante le residenze Culture Moves Europe, il programma europeo per la mobilità nelle aree marginali – nato con l’idea di scrivere un ricettario condiviso e rapidamente evoluto in uno spazio informale di creazione, confronto e convivenza.

A guidare questi momenti sono stati i Magic Carps, un gruppo di giovani del territorio, con proposte, domande, voglia di sperimentare e mettersi in gioco. Accanto a loro, artiste e artisti in residenza, designer, cittadini e cittadine che si sono incontrati intorno a gesti semplici e profondi: cucinare insieme, costruire arredi, progettare in gruppo. Anche i giovani del Servizio Civile Universale attivo a Belmonte hanno avuto un ruolo chiave nella sensibilizzazione del territorio attraverso il podcast Shell and Tell, con una narrazione dal basso dedicata ai temi del cambiamento climatico e alla tutela della zona protetta del Parco Marino di Belmonte.

la rivoluzione delle seppie
Cucinare insieme, costruire arredi, progettare in gruppo sono solo alcuni dei momenti del progetto de La Rivoluzione delle Seppie. Foto di Giulia Rosco

A raccogliere e restituire alle collettività tutte queste esperienze ci ha pensato Seppia News, il media locale nato nel 2022 grazie al sostegno della Fondazione Italia Patria della Bellezza. Seppia News è pensato come strumento di mediazione e connessione tra comunità diverse, per superare le barriere culturali e generazionali che spesso attraversano i territori marginali, come viene considerato il borgo di Belmonte Calabro. 

«Due strumenti fondamentali della cassetta degli attrezzi glocal della Rivoluzione delle Seppie si sono rivelati centrali in questo processo: il convivio come pratica di relazione e ascolto, capace di creare fiducia e apertura attraverso il cibo condiviso, e l’autocostruzione, come strumento di appropriazione e trasformazione concreta dello spazio, che permette ai partecipanti di lasciare un segno tangibile e costruire senso di appartenenza», racconta Rita Adamo, curatrice del progetto.

Cos’è successo a BelMondoReloading

Tra gli interventi principali della settimana, che ha celebrato la riapertura di Casa di BelMondo, c’è “Notturno senza luna” di Nico Angiuli. Dopo due mesi di residenza e ricerca d’archivio, l’artista ha proposto un intervento poetico e dirompente: la proiezione notturna, su due monumenti pubblici di Belmonte Calabro, dei volti e nomi di donne calabresi uccise per violenza patriarcale o per mano mafiosa. 

La Rivoluzione delle Seppie si sta evolvendo in modo organico attraverso un modello collettivo che punta alla sostenibilità, alla sperimentazione e all’autogestione

“Sleeping in (Belmondo)” è stato invece il laboratorio condotto da Esmee Maluta e Julia LeanieRosner che ha portato alla realizzazione di una nuova foresteria all’interno della Casa. La residenza si è articolata in quattro fasi – arrivare e abitare, aprire la casa, curare spazi di incontro, dormire a BelMondo – culminando in una performance collettiva notturna che ha restituito alla comunità uno spazio costruito insieme.

A chiudere la settimana, sabato 31 maggio, la restituzione del progetto “ASCOLTALA” a cura del collettivo Word of Mouth (W.O.M.), composto da artiste e pedagogiste provenienti da Europa e Asia. Keerthi Basavarajaiah e Antonella Fittipaldi hanno raccolto storie di donne di Belmonte attraversando case, cortili e luoghi di incontro per costruire un archivio sonoro tattile e intimo. Registrate su cassette a nastro, le voci custodiscono saperi tramandati per via orale, racconti di cura e apprendimento intergenerazionale. 

Ad accompagnare questi percorsi, una serie di momenti conviviali che hanno favorito la costruzione di una comunità temporanea, dove lo scambio informale si è rivelato parte integrante della ricerca. «Lavorare nei margini è una scelta politica: è lì che si possono sperimentare modelli alternativi di convivenza e produzione culturale. Le residenze che attiviamo non sono semplici soggiorni, ma dispositivi di relazione: persone che attraversano il territorio, si confrontano con le sue complessità e generano connessioni con la comunità locale. È in questi scambi che il margine smette di essere periferia e diventa un nuovo centro», commenta Rita Adamo. 

la rivoluzione delle seppie
“Sleeping in (Belmondo)”, il laboratorio condotto da Esmee Maluta e Julia LeanieRosner, ha portato alla realizzazione di una nuova foresteria all’interno della Casa. Foto di Giulia Rosco

Con la conclusione di “BelMondoReloading”, La Rivoluzione delle Seppie rilancia il proprio progetto: un laboratorio permanente che fa della Casa di BelMondo uno spazio politico, relazionale e trasformativo. Un luogo dove abitare diventa un gesto condiviso e progettare significa costruire legami. 

La Rivoluzione delle Seppie si sta evolvendo in modo organico, intrecciando tempo e spazio in una traiettoria che unisce visione e pratica, lavorando a un modello collettivo che punta alla sostenibilità, alla sperimentazione e all’autogestione. Un lavoro che si muove in una doppia dimensione: quella rurale, che trova nel contesto di Belmonte uno spazio di sperimentazione concreta, e quella urbana, che si sviluppa anche attraverso CosMo – Cosenza Micromondi, un progetto che agisce nel centro storico di Cosenza come dispositivo relazionale capace di mettere in connessione cittadini, associazioni e istituzioni, costruendo visioni condivise per il presente e il futuro della città.

«In entrambi i contesti ci concentriamo sui cosiddetti “vuoti”, intesi non come assenze, bensì come spazi vivi, attraversabili, capaci di generare nuove forme di abitare e coesistere. La Rivoluzione delle Seppie è, in questo senso, una pratica situata che si costruisce nel tempo, nelle relazioni e nella cura collettiva dei luoghi», conclude Rita Adamo.