
Parte dal tetto dell’Acquario di Genova la sfida per un’energia pulita, condivisa e solidale. GEECO – Genova Energie Condivise è una nuova comunità energetica creata dal basso che vuole portare la transizione ecologica nel cuore della città.
Fatti che le persone Non sanno Utili per la propria vita. Questa definizione, semplice e banale, spesso viene dimenticata. Eppure - se applicata - aiuta a discernere. In questa sezione vi proponiamo fatti UTILI davvero per cambiare noi stessi e il mondo
Parte dal tetto dell’Acquario di Genova la sfida per un’energia pulita, condivisa e solidale. GEECO – Genova Energie Condivise è una nuova comunità energetica creata dal basso che vuole portare la transizione ecologica nel cuore della città.
Da qualche anno le aziende italiane si stanno dimostrando sempre più attente a promuovere la sostenibilità attraverso la creazione e il supporto di CER, Comunità Energetiche Rinnovabili. Un modo per ridurre i costi in bolletta e prendere parte attiva alla transizione energetica.
Le comunità energetiche rinnovabili sono uno dei pilastri della transizione energetica. Ma tra ritardi normativi e iter burocratici il loro sviluppo è nettamente depotenziato rispetto agli obiettivi climatici fissati al 2030.
Beneficiare della condivisione di energia rinnovabile prodotta localmente, contribuire a progetti sul proprio territorio e prendere parte alle decisioni strategiche della propria comunità. Questo e molto altro è far parte di una CER, una Comunità Energetica Rinnovabile. Ecco come si fa.
Per legge le comunità energetiche non devono perseguire il profitto finanziario, ma fornire benefici sociali, ambientali ed economici. Ma quindi convengono o no? Lo abbiamo chiesto ai sindaci di Magliano Alpi e Ferla, dove sono nate le prime CER italiane.
Da mesi si è fatta più intensa, ma la questione sarda legata al fenomeno della speculazione energetica nell’Isola va avanti da anni. Si tratta però di un tema le cui domande superano le risposte, finendo spesso intrappolati nelle sabbie mobili del dubbio. Ecco perché nel momento in cui la transizione energetica rischia di assumere i tratti di un assalto senza precedenti al territorio sardo, un’informazione il più possibile completa è di cruciale importanza. Per questo Indip ha realizzato un instant book sulla questione, un libro agile – di cui pubblichiamo l’introduzione – che prova a rimettere in ordine i vari fili che caratterizzano il tema.
Una panoramica sul mondo delle Comunità Energetiche Rinnovabili e su aspetti come la figura del prosumer, il mix fra tecnologia e socialità e la volontà politica di emanciparsi da un modello di produzione e consumo di energia che presta il fianco a diverse criticità, non ultimo quello della speculazione. Di tutto questo parliamo con l’ingegnere e giornalista ambientale Giuseppe Milano.
Paolo Aureli è avvocato, ex vice presidente del Movimento Sardegna Zona Franca e, alle ultime elezioni europee, sostenitore della lista Pace Terra e Dignità. In questa intervista propone un riequilibrio tra l’Isola e lo Stato italiano, sostenendo la Zona Franca come opportunità per emancipare la Sardegna.
È nata la Comunità Energetica Rinnovabile Fondazione C.E.R. PARMA 2030. Anche il capoluogo emiliano entra così nel novero delle città italiane che ospitano una CER. Questo caso in particolare è impreziosito dalla collaborazione fra importanti soggetti di diversi ambiti cittadini – Comune, CNR, Università e AUSL – coordinati dall’instancabile cooperativa energetica ènostra.
Pochi giorni fa, presso il capannone della cooperativa sociale Di Mano in Mano a Cambiago, in provincia di Milano, è stato inaugurato un nuovo impianto fotovoltaico collettivo da 157MWh annui. Ne da notizia ènostra, cooperativa energetica che da ormai un decennio è in prima linea nella diffusione delle fonti energetiche pulite e condivise.
Le periferie del meridione stanno diventando sempre più protagoniste di una vera e propria rivoluzione ecologica grazie alla nascita di alcune comunità energetiche e solidali che promettono di contrastare la povertà e abbattere i costi – economici, sociali e ambientali – del consumo di energia.
Nell’isola sono due le comunità energetiche operative. Si trovano a Villanovaforru e a Ussaramanna. A pochi anni di distanza dall’inizio del progetto, quella di Villanovaforru ha ricevuto i primi incentivi dal GSE (Gestore Servizi Energetici): è una delle poche in Italia e rappresenta un modello virtuoso. Ma anche un simbolo di resistenza.
Da Licata a Niscemi, dal 28 settembre al 1° ottobre, professionisti e imprenditori cammineranno insieme per quattro giorni sull’antica Via Francigena Fabaria per disegnare nuovi futuri nel mondo delle comunità energetiche rinnovabili. Walking ON è una proposta di innovazione sociale che punta a stimolare progetti e attività per l’avvio di comunità energetiche rinnovabili attraverso approcci e metodologie nuove basate sulla cooperazione.
Nel piccolo Comune di Marcellinara è nata la prima comunità energetica rinnovabile della Calabria. Purtroppo però l’entusiasmo con cui il territorio ha accolto questa iniziativa – hanno già aderito una settantina di persone, a fronte di una popolazione di poco più di 2000 abitanti – si scontra con l’indolenza delle istituzioni nazionali e il grave ritardo del decreto attuativo dei fondi del PNRR, fondamentale per la realizzazione di tutte le azioni previste.
A Genova è nata la prima comunità energetica solidale della Liguria. Si chiama CER SOLE – Solidale Libera Ecologica e non vuole solo attivarsi sul piano ambientale, ma soprattutto promuovere un diverso modello di produzione dell’energia e di sviluppo, con un occhio di riguardo alla lotta alle disuguaglianze. Ne abbiamo parlato con Elena Putti, tra le fondatrici e presidente della comunità.
Giuseppe Bonomo con entusiasmo e ottimismo racconta di una Sicilia in corsa verso la realizzazione di comunità energetiche grazie anche al bando promosso dalla Regione che ne incentiva la nascita attraverso un finanziamento iniziale. Una rivoluzione energetica, economica, ambientale e sociale che rivaluta il significato effettivo della parola “comunità”.
Dalla pianificazione territoriale a quella energetica, passando per quella urbanistica, in questi giorni si sta giocando una partita importante che riguarda le aree interne e appenniniche. Secondo l’analisi di Paolo Piacentini, presidente onorario di FederTrek, a interessanti opportunità si accompagnano gravi rischi, che in nome dell’emergenza potrebbero aprire la strada a cementificazione e consumo di suolo.
Accompagnata dalla consulenza e assistenza tecnica di ènostra, l’amministrazione di Santeramo in Colle ha inaugurato la propria comunità energetica rinnovabile, ufficialmente costituita il 6 giugno scorso. Un segnale importante e incoraggiante che testimonia come alle dichiarazione vuote e inconcludenti della politica istituzionale faccia da contraltare un percorso di transizione energetica reale e concreto sui territori.
Spesso relegata a un ruolo secondario nel panorama regionale, Caltanissetta è in questi giorni protagonista di un’iniziativa d’avanguardia che potrebbe innescare una rivoluzione ecologica in Sicilia. È qui infatti che sta nascendo la prima comunità energetica dell’isola, che ha già destato l’interesse di altre città, prima fra tutte Palermo
Due piccoli Comuni nel cuore della Sardegna hanno acceso la miccia per una rivoluzione energetica in questa regione. Due modelli produttivi e culturali si scontrano: uno mira alla realizzazione di una transizione ecologica reale e a misura di comunità, mentre l’altro persegue vecchie logiche incentrate sul profitto di pochi. Ecco come sta andando questo “duello”.