Il racconto della nostra escursione su Nesis, la e-boat realizzata da due donne che con questa imbarcazione lenta, ecologica e silenziosa organizzano gite in mare nel Golfo di Napoli.
Il racconto della nostra escursione su Nesis, la e-boat realizzata da due donne che con questa imbarcazione lenta, ecologica e silenziosa organizzano gite in mare nel Golfo di Napoli.
Nel borgo irpino di Oscata la comunità è accogliente e inclusiva. Grazie al locale ecomuseo chi visita questo luogo può calarsi nel contesto comunitario e scoprire la sua anima profonda.
A Morigerati, in provincia di Salerno, l’ecomuseo Transluoghi è una collezione di persone, attività e luoghi storici e naturali per esplorare in modo lento e consapevole il Cilento.
Vi portiamo a passeggio per Scampia lungo gli itinerari dell’ecomuseo MOSS che racconta il cambiamento in atto nel quartiere attraverso le voci dei suoi protagonisti.
Una decina di giovani napoletani non ci stava a vedere i propri concittadini additati come incivili e disinteressati alla pulizia e alla salubrità dell’ambiente urbano. Così nel 2011, in piena emergenza rifiuti, ha lanciato un’iniziativa che dal basso ha attivato centinaia di persone e ancora oggi contribuisce a diffondere consapevolezza e coscienza ambientale.
A Napoli c’è l’Officina Sociale Avventure di Latta, creata da un designer in collaborazione con un’associazione che si occupa di accoglienza e integrazione. La filosofia del progetto non è quella del mero assistenzialismo, ma si fonda sul coinvolgimento dei migranti in un percorso di formazione professionale che li integra con le tradizioni artigianali locali e apre loro sbocchi lavorativi.
Valorizzare il patrimonio culturale del territorio di Napoli e della Campania, creare opportunità di lavoro in un contesto che ne offre poche, promuovere e sostenere le realtà attive nel sociale attraverso un circuito economico virtuoso attivato dai turisti stessi e dalle loro scelte. Nasce con quest’obiettivo Walkaboutnaples, un progetto che propone un modo nuovo e diverso di viaggiare e conoscere attraverso i principi del turismo responsabile.
Marco DiDomenico è un fotografo freelance specializzato in fotografia di strada. Abbandonando il suo lavoro da dipendente ha scelto di scommettere su questa passione per trasformarla in una professione. Lo ha fatto soprattutto per suo figlio, quando si è reso conto che il tempo per stare con lui non sarebbe stato sufficiente se avesse continuato ad avere un cartellino da timbrare lontano da casa.
Un giro del mondo ecologico, per conoscere culture e tradizioni più o meno remote, senza muoversi da Napoli. È questa la proposta di Francesco Paolo Busco che ha deciso di realizzare un reportage a tappe per invitare ad esplorare posti nuovi senza prendere aerei e rimanendo in città.
Tre medici di Frattamaggiore, comune della provincia di Napoli, hanno lanciato un’iniziativa di solidarietà per aiutare i pazienti bisognosi a sostenere le spese sanitarie. È stato così creato il “ticket sospeso”, una cassa comune destinata alle persone in difficoltà economica che se lo desiderano possono ricambiare donando un po’ del loro tempo. A due anni dal lancio i numeri confermano che la solidarietà è contagiosa!
Maria de Biase, preside virtuosa di una scuola pubblica del Cilento, racconta la storia di un progetto sostenibile realizzato con coraggio in un luogo devastato dall’inquinamento e dalla criminalità. Un’opera di recupero ecologica ed efficiente nella Terra dei fuochi che oggi rischia di essere interrotta.
Recuperare e ricostruire se stessi, la comunità ed il territorio partendo dalla coltivazione della terra. È questo il principio da cui prende vita l’Orto della Salute nato a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, per iniziativa del centro Lilliput per la cura delle dipendenze. Un laboratorio ed un progetto comunitario che promuove socialità e benessere.
Inaugurato nel 2016, il social market fondato da due onlus in provincia di Napoli non solo è diventato un punto di riferimento per molte famiglie della zona, ma ha anche dimostrato le enormi potenzialità dell’economia del dono.
Italia Che Cambia condivide e sottoscrive l’appello dell’Associazione 21 Luglio per risolvere la situazione di emergenza in cui versano 73 famiglie rom. Carlo Stasolla, presidente dell’associazione, ha iniziato uno sciopero della fame per dare forza all’appello.
Ridurre lo spreco alimentare, mangiare sano e al giusto prezzo. Sono questi i vantaggi offerti da Sfreedo, un servizio semplice, diretto e gratuito che permette di risparmiare dal 20% sino al 100% su prodotti alimentari freschi di giornata o prossimi alla scadenza e impedire che cibo buono e di qualità finisca in discarica.
Mentre l’istituzione scolastica è attraversata da contraddizioni e malessere, si moltiplicano nel mondo pratiche pedagogiche efficaci e innovative, segno della necessità di una trasformazione radicale nell’ambito dell’educazione. “Cura, bellezza e sogni ci pare possano essere i primi fondamenti di un cambiamento possibile dell’educazione e della scuola”. È quanto sostengono i promotori del primo Congresso Mondiale della Trasformazione Educativa che si terrà a Napoli dal 29 al 31 ottobre.
Un reparto di medicina integrata di un ospedale di Napoli offre prestazioni pubbliche di medicina tradizionale cinese e fitoterapia. Il responsabile, il dott. Ottavio Iommelli, ci racconta la sua esperienza e il rapporto con la medicina convenzionale donandoci una visione originale del concetto di salute e della ricchezza delle opportunità terapeutiche.
Un’altalena artigianale, realizzata con materiali naturali, facilmente trasportabile e montabile su qualsiasi supporto. Da un’idea di Achille e Claudia, architetti e artigiani, L’Altralena nasce per sopperire all’assenza di attrezzature nelle poche aree gioco di Napoli.
La Giunta Comunale di Napoli ha approvato una Delibera che riconosce alcuni immobili municipali occupati quali “spazi che per la loro stessa vocazione (collocazione territoriale, storia, caratteristiche fisiche) sono divenuti di uso civico e collettivo per il loro valore di beni comuni”. La Delibera individua gli spazi che i napoletani hanno sottratto al degrado come “spazi di rilevanza civica ascrivibili al novero dei beni comuni”, dando così non solo valore economico degli immobili, ma anche valore sociale delle esperienze che li vivono.
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