4 Feb 2020

Il basket (e non solo) per i bambini di Ostia: i quartieri difficili ripartono dallo sport!

Scritto da: Paolo Cignini
Video realizzato da: Paolo Cignini

Nei quartieri difficili lo sport può rappresentare per bambini e ragazzi uno strumento di educazione, inclusione e riscatto sociale. Ne sono convinti gli allenatori della Fondazione Laureus, impegnati per promuovere attività sportive e percorsi di sostegno ai giovani in particolare in alcuni contesti, come quello di Ostia, in provincia di Roma.

Salva nei preferiti

Roma - «Il contesto di Ostia, da sempre, è diviso in due parti: Ostia levante e Ostia ponente, la parte storica di Ostia e quella nuova. Nell’immaginario comune, Ostia levante è la parte più tranquilla, mentre la parte nuova della città è quella con maggiori pericoli. Come tutti i luoghi comuni, è vero e falso allo stesso tempo: noi lavoriamo con i bambini e loro hanno solo voglia di imparare, crescere, confrontarsi e divertirsi. Da qui bisogna ripartire, perché le logiche divisorie le creiamo noi adulti».

Ostia, frazione litoranea del comune di Roma, è uno dei “quartieri difficili” in cui opera la Fondazione Laureus. Un quartiere per modo di dire, perché conta ben ottantacinque mila abitanti e ha una dimensione assimilabile a quella di una cittadina.

Negli ultimi anni è (troppo) spesso rappresentata al pubblico, a livello mediatico, tramite episodi di violenza e malavitosi in generale. Sono veri e tangibili, non dobbiamo negare la realtà: ma sono una parte della storia.

Per questo, Italia che Cambia cerca di raccontare i luoghi da un altro punto di vista e le esperienze di reazione a situazioni di difficoltà e degrado: come ci è capitato a Scampia con Barbara Pierro, il Mammut e il Gridas, lo abbiamo fatto anche ad Ostia soprattutto da un punto di vista legato all’educazione, con le esperienze dei Maestri di Strada e dell’Associazione Manes e con due asili outdoor: l’Asilo nel Bosco e l’Asilo del Mare.

Da qualche settimana a questa parte vi stiamo raccontando la struttura e le attività della Fondazione Laureus, l’organizzazione che promuove lo sport come strumento terapeutico nella prevenzione del disagio e che è attiva in alcune città italiane nel 2005.

Laureus opera anche ad Ostia, in collaborazione con uno degli istituti storici del quartiere romano: l’Istituto Comprensivo “Via Giuliano da Sangallo”. Il lavoro insieme permette a molti bambini e ragazzi di Ostia di poter usufruire di diverse attività sportive, coadiuvate dagli allenatori Laureus con le metodologie che vi abbiamo descritto qui.

Uno degli allenatori Laureus (è sua la dichiarazione in apertura dell’articolo), cresciuto ad Ostia, è l’istruttore di minibasket Marco Ciceroni.

Nel video che segue, insieme al tutor Laureus Gabriele Manca e all’insegnante dell’Istituto Sangallo Anna Franceschini, ci raccontano nel dettaglio come si struttura questo tipo di collaborazione e quali effetti benefici ha sulle principali vittime del disagio nei contesti urbani e non: i bambini.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso
Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

Alare di Luana Cotena: la moda come manifesto di innovazione sociale e creatività
Alare di Luana Cotena: la moda come manifesto di innovazione sociale e creatività

In Val Pennavaire la comunità locale cresce a partire da un’aiuola… magica!
In Val Pennavaire la comunità locale cresce a partire da un’aiuola… magica!

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "nazionale"