13 Giu 2022

Barbara Cassioli racconta a I(n)spira-Azioni il suo viaggio a piedi e senza soldi attraverso l’Italia – #10

Viaggi, cambiamento, sostenibilità sono alcuni dei temi affrontati da Barbara Cassioli, autrice del libro “Di questi tempi”, durante la nuova puntata di I(n)spira-Azioni. Dopo aver superato varie paure è partita da Bologna, a piedi e senza soldi, per raggiungere Lampedusa. Un viaggio alla scoperta dell’Italia che Cambia e di sé stessa.

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La protagonista del nono appuntamento di I(n)spira-Azioni è Barbara Cassioli, autrice del libro Di questi tempi, che ha attraversato l’Italia senza soldi da Bologna a Lampedusa e nel farlo ha affrontato molti temi “vitali” in questo momento storico. Durante la chiacchierata, Barbara è a bordo di Romeo, il suo camper, a Bologna in attesa della nascita di un nuovo nipotino.

Nell’ultimo mese è stata in provincia di Firenze tra le donne della comunità Le Campate che sognano, pensano e ricercano una quotidianità con una dimensione matriarcale, esclusivamente femminile e femminista. Un viaggio continuo che, dalla primavera del 2019 non si è mai concluso, e che le ha permesso di esplorare contesti rurali e comunitari.

Oggi avverte il bisogno di metabolizzare quanto vissuto negli ultimi 36 mesi che, per esperienze e intensità, equivale a tanti anni di vita. «A marzo 2019 sono partita dalla provincia di Bologna con l’obiettivo di raggiungere Lampedusa senza soldi, andando alla ricerca di forme di vita comunitaria e storie di cambiamento personali e collettive per trovare ispirazione. Tra i vari obiettivi anche quello di finanziare Mediterranea, che si occupa di salvataggio. Io non avevo soldi per me, non avevo contante dietro, le persone sapevano che mi avrebbero offerto vitto e alloggio».

«Gli spostamenti li facevo in autostop», prosegue Barbara. «Al mio rientro ho riconvertito tutte le spese in donazioni per Mediterranea usando dei soldi che avevo da parte. È stato per me un modo di celebrare la chiusura di un ciclo decennale di lavori nei servizi sociali, prevalentemente a favore di persone migranti in condizioni di emarginazione e fragilità. È stato un intreccio di dinamiche personali e intime che mi spinto a partire, ma anche il desiderio di realizzare qualcosa che potesse coinvolgere altre persone».

Daniel e Darinka si ritrovano molto nelle parole di Barbara, due “grandi” viaggiatori che hanno raccolto alcune delle esperienze vissute durante i loro viaggi nei libri Io faccio così e Walkaboutitalia. La paura in generale, la paura verso l’ignoto, la fiducia, il coraggio sono temi trasversali a ogni cambiamento di vita e il viaggio è uno strumento di crescita personale potente, che in modo diverso è stato vissuto in prima persona da Daniel, Darinka e Barbara. 

barbara cassioli 1

«Avevo vissuto gli ultimi dieci anni lavorando per il sociale, avevo una relazione con un ragazzo del Camerun e un ragazzo senegalese era in casa con noi. Per me l’uomo musulmano era tutto tranne che lo sconosciuto dipinto dai mass media. Ho deciso così di lasciarmi andare all’ignoto e il viaggio mi ha permesso di ritrovare fiducia verso me stessa e le mie capacità. Darinka era stata capace di viaggiare a piedi e senza soldi, Vagamondo aveva scritto un libro. Io non pensavo di poter fare queste cose. Il viaggio mi ha permesso di esplorare la mia autenticità e il mio reale volere».

Barbara ha impiegato tre anni prima di decidere di partire. Il suo primo viaggio importante è avvenuto nel 2015 dopo aver lasciato il lavoro, il compagno storico e la casa. Il desiderio di un viaggio via terra fino a Lampedusa era già forte, sono stati degli eventi drammatici accaduti intorno a lei a darle la spinta finale. Oggi sa cosa vuole, le piacerebbe vivere di sartoria – nel 2018 ha cominciato a cucire – e di scrittura, nel modo più sostenibile possibile senza mettere più in discussione determinati valori. «Serve con urgenza un cambio strutturale di sistema, non abbiamo più scelta. Il ritorno alla terra non è solo una questione di gusto personale, ma anche una scelta necessaria, dettata dagli eventi intorno a noi». 

barbara cassioli 2

Il problema non è tanto l’Occidente quanto il capitalismo, il distacco dalla terra come Madre. India e Cina inneggiano al consumismo, come è sempre stato per l’Occidente, ma oggi sappiamo che non è più sostenibile, né per l’essere umano, né per l’ambiente. Barbara ha deciso di lasciare il lavoro che tanto amava e per cui aveva studiato perché le cooperative erano sempre più simili alle aziende, più attente agli aspetti materiali e meno alla cura della persona: «A partire dal 2015 con il grande boom di sbarchi abbiamo visto un proliferare di grandi centri di accoglienza».

Per lei tutto il mondo dell’accoglienza ha cominciato ad avere meno senso: «Le persone andrebbero lasciate libere di spostarsi e qui mi ritrovo tantissimo nella riflessione di Darinka sul concetto di confine, che è qualcosa di ingiusto perché provoca violenza. Se fossimo liberi di spostarci non avremmo bisogno di un centro di accoglienza, di un permesso di soggiorno, di tutte quelle strutture che abbiamo creato e che sono in qualche modo pesanti e limitanti. L’integrazione arriverà, ma bisogna imparare a conoscere lo sconosciuto anche nel nostro piccolo, nel nostro palazzo, nel nostro quartiere». 

Il viaggio di Barbara, in compagnia di tanta buona musica, le ha permesso di ritrovare l’energia giusta, di prendersi cura di sé e della sua anima. Le storie raccontate non sono le stesse descritte da Daniel e Darinka, a testimonianza di un’Italia che Cambia sempre più nutrita. Il suo viaggio è diventato anche un documentario.

Ho deciso di lasciarmi andare all’ignoto e il viaggio mi ha permesso di ritrovare fiducia verso me stessa e le mie capacità

«L’idea era quella di far raccontare le realtà che mi avevano ospitato in prima persona, senza il mio punto di vista. Se ripenso a tre anni fa mi commuovo. Non avrei mai pensato di sentirmi a mio agio in una conversazione di questo tipo. Tutto cambia, noi cambiamo, basta fidarsi e ascoltarsi profondamente e tutto diventa più accessibile e possibile. C’è un’Italia bellissima lì fuori, ancora in pochi la raccontano. Voi siete stati i primi a parlare del mio viaggio». 

Barbara ha avuto il coraggio di mettere in discussione buona parte della sua vita, di affrontare le sue paure più profonde, tra queste anche quella di rimanere senza soldi. Ogni incontro è stato un insegnamento, un’ispirazione che le ha permesso di abbattere credenze e condizionamenti e riconoscere il proprio posto nel mondo in una prospettiva collettiva e spirituale. Un viaggio non sempre lineare, ma di sicuro avvincente, che l’ha portata a conoscere una parte di Italia, ma sicuramente una parte importante di sé stessa. 

Segui I(n)spira-Azioni su youtubefacebookspreaker o spotify. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 15 giugno alle ore 19 con i Nutshell Travel.

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