6 Mar 2024

Ecofactory, l’e-commerce che permette di piantare un albero con un click

Nel 2016 Francesco Ragusa, nella sua Modica, ha deciso di fare impresa mettendo insieme le sue competenze digitali e la sua coscienza ecologica. Ne è venuta fuori una piccola azienda familiare che gestisce insieme con sua moglie e che, oltre alle bomboniere e i gadget verdi, permette di piantare alberi nel mondo e di sostenere alcuni boschi cittadini in Sicilia e nel Lazio grazie alla collaborazione con realtà che si occupano di riforestazione.

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Ragusa - In principio fu “buatta”, un vasetto in vetro che conteneva tutto l’occorrente per far nascere e crescere una pianta. Da quel seme anche ideale, piantato nel 2016, è nata a Modica, in provincia di Ragusa, Ecofactory la piccola impresa familiare con cui Francesco Ragusa ha progettato un modello imprenditoriale che “pensa globale e agisce locale” con la possibilità, non solo di “commerciare” anche online oggetti e prodotti green, ma anche di regalare o piantare un albero nel mondo – iniziative importanti di cui abbiamo parlato anche qui.

La piccola impresa meridionale Ecofactory ha fatto dell’economia verde il suo centro propulsore avviando un progetto di commercio ed e-commerce di gadget e bomboniere verdi e affiancando la possibilità di piantare un albero nel mondo come dono per eventi speciali. Un’idea che il giovane modicano, con una laurea all’università di Ferrara in Comunicazione multimediale e un passato da social media manager, copywriter e web specialist, ha sviluppato mettendo insieme la sua passione per il web, lo spirito imprenditoriale e la coscienza ecologista.

Piantare alberi
Francesco Ragusa è l’ideatore di Ecofactory
LA NASCITA DI ECOFACTORY E LA SCELTA DI RESTARE

«A un certo punto ero indeciso se andare via per immaginare un futuro o costruire qualcosa da zero», racconta Francesco che oggi ha 36 anni, una moglie e un bambino. «Ho scelto la seconda strada – continua – , puntando sulla mia eco-start up poiché la prospettiva, e il cuore, erano rivolti al mondo della natura. Oggi Ecofactory è una piccola impresa meridionale: una dimensione che stiamo mantenendo, guardando però al mondo».

Così nel laboratorio artigianale di Modica, Francesco insieme con sua moglie Noemi e sua sorella Mariachiara assembla a uno a uno i prodotti: dal piccolo giardino in boccia al cofanetto in legno da cui germoglia una piantina, fino alla candela che fiorisce. Ma c’è di più, perché, a partire dal suo negozio online Ecofactory ha sviluppato la possibilità di spedire nel mondo cartoline e biglietti di auguri che permettono di piantare un albero a distanza.

Il “format” è quello dei doni originali, che oltre a trasmettere emozioni fanno bene all’ambiente e favoriscono anche il diffondersi di una maggiore sensibilità sui temi del cambiamento climatico e sull’utilità e l’importanza di piantare alberi nel mondo e sostenere le associazioni e lo onlus che se ne occupano. «A volte penso – confessa – che si è trattato di un’impresa in due sensi: sia come avventura imprenditoriale, sia come sfida personale. In sette anni comunque siamo cresciuti, siamo diventati una piccola impresa anche se manteniamo la dimensione familiare che ci permette di custodire l’attenzione e la cura per ogni singolo dettaglio».

Con alcune meravigliose realtà abbiamo reso possibile piantare un albero a distanza e poi anche andare a visitarlo

DAL SITO ECOFACTORY, LA POSSIBILITÀ DI PIANTARE UN ALBERO NEL MONDO

E questa dimensione Francesco ha voluto mantenerla nonostante qualche proposta da parte di investitori interessati. «Abbiamo preferito rimanere solo noi, la nostra famiglia, anche perché siamo convinti che un’espansione troppo rapida avrebbe potuto compromettere l’essenza stessa di Ecofactory. Dal 2019 abbiamo allargato il nostro orizzonte grazie alla collaborazione con associazioni in tutto il mondo per piantare alberi con un semplice click. Ed è una cosa di cui vado molto orgoglioso perché è un’emozione seguire e far seguire la crescita dell’albero a distanza, aiutando anche le comunità locali».

E visto il successo del progetto da qualche tempo, Ecofactory collabora anche con realtà locali per la forestazione o riforestazione di alcuni boschi cittadini. «Con alcune meravigliose realtà – come ad esempio Rimboschiamo di Ragusa – abbiamo reso possibile piantare un albero a distanza e poi anche andare a visitarlo. Vedere dal vivo la crescita nel corso degli anni». Un esempio? Con il cofanetto digitale Bosco1937 – Adotta un Bosco – Ragusa, si ha la possibilità di scaricare contenuti esclusivi all’insegna della natura e di diventare parte integrante del Bosco degli Abbracci a Ragusa o di un altro dei tre boschi di cui si occupa Rimboschiamo. Con la possibilità di andare anche a visitarlo e sentirne l’energia durante “gli open day”.

ecofactory_piantare un albero
Ecofactory sostiene anche progetti a Ragusa (Rimboschiamo) e nel Lazio (Alberi in periferia_in foto)

Stesso discorso per il Lazio, dove esiste la possibilità non solo di “piantare alberi”, ma anche quella di partecipare sin da subito con un seme in vivaio. «Ho lanciato la possibilità di prendere il cofanetto digitale Bosco1937 – Seme in Vivaio che permette di selezionare un seme o una ghianda che viene messo in fitocella all’interno di un vivaio. E quel seme in autunno verrà piantato nel bosco realizzato dall’associazione Fabbrica dell’ossigeno di Roma». E per chi ha a cuore la natura e il futuro del pianeta, la riforestazione e la tutela degli alberi non poteva non suscitare interesse e attenzione anche verso le api.

«Dagli alberi alle api la strada è stata decisamente breve. Abbiamo adottato due arnie e due famiglie di api, lo abbiamo fatto in collaborazione con due piccoli apicoltori in Veneto e nella nostra Modica: si tratta di 140.000 api che possono visitare milioni e milioni di fiori ogni mese». E con questi progetti che mattoncino dopo mattoncino crescono sempre a partire dalla dimensione familiare. Alla domanda: Francesco, ti sei mai pentito della scelta di restare? L’imprenditore modicano sorride e risponde: «La Partita Iva genera di certo tante ansie, ma la risposta è “mai”, neanche per un attimo».

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