Alimentazione consapevole: ecco perché il futuro del pianeta passa dalla tavola
Le nostre abitudini quotidiane, dal cibo che mangiamo agli abiti che indossiamo, hanno un impatto ambientale enorme. Oggi più che mai, ogni scelta è una responsabilità. Scopriamo perché il futuro passa dalla tavola.

Viviamo in un mondo che corre veloce e le nostre giornate sono spesso scandite da ritmi frenetici, scelte comode e automatiche, acquisti veloci. Raramente ci fermiamo a riflettere su quanto il nostro stile di vita stia pesando sul pianeta. Certo, lo dicono in tv, ma tutto appare lontano, forzato, distante da noi. Pensiamo al cibo confezionato, pronto in pochi minuti, che ci permette di preparare la cena ai nostri familiari anche quando siamo stanchi – cioè sempre –, ai vestiti acquistati per pochi euro e indossati solo una volta, al pratico delivery quotidiano o al viaggio in auto anche per pochi chilometri.
A prima vista sembrano abitudini innocue, sono i nostri automatismi e guai a toccarli. Ma nel loro insieme raccontano una storia diversa e cioè quella di un sistema insostenibile, costruito sull’illusione dell’abbondanza infinita e sullo sfruttamento di risorse che invece sono finite. Ciò che scegliamo ogni giorno, un’alimentazione consapevole, ciò che mettiamo nel carrello della spesa, nel piatto, nel guardaroba, ha un impatto reale sull’ambiente, sugli animali, sulle persone. E il peso più grande, forse, lo portiamo proprio a tavola.

L’alimentazione è oggi una delle prime cause della crisi ambientale globale. È anche uno dei settori dove il cambiamento è più urgente e soprattutto più possibile. Mangiare non è solo un atto personale, è un atto politico, sociale, etico. È una scelta che può nutrire il pianeta oppure distruggerlo. Quella nella direzione di un’alimentazione consapevole è una scelta che possiamo fare noi, che dobbiamo fare noi, che non possiamo più delegare passivamente.
Quanto pesa ciò che mangiamo
Ogni pasto che consumiamo lascia un’impronta. Non solo sul nostro corpo, ma anche sull’ambiente. E non parlo solo di plastica o di imballaggi. Gas serra, consumo d’acqua, uso del suolo, deforestazione, sofferenza animale. L’attuale sistema alimentare, basato in gran parte sull’allevamento intensivo e sull’agricoltura industriale, è tra i principali responsabili dei danni ambientali. Secondo la FAO, l’industria zootecnica produce circa il 14,5% delle emissioni globali di gas serra, più di tutti i trasporti messi insieme. Non è solo questione di aria. È anche una questione di acqua poiché per produrre un chilo di carne bovina sono necessari in media 15.000 litri di acqua. Al contrario, un chilo di legumi ne richiede meno di 5.000.
Continuare oggi a privilegiare alimenti ad alto impatto ambientale è un lusso che non possiamo più permetterci, che anzi non avremmo mai dovuto permetterci. Un altro aspetto spesso ignorato riguarda l’uso del suolo. La maggior parte della terra coltivabile a livello globale – oltre il 75% – è destinata alla produzione di mangimi per animali e non per alimentare direttamente le persone. La soia, ad esempio, non finisce nei nostri piatti sotto forma di tofu, ma come pasto per allevamenti intensivi. Questo comporta una deforestazione massiccia, in particolare in regioni cruciali come l’Amazzonia, distrutta per far posto a pascoli e monocolture.

E così, mentre da una parte distruggiamo interi ecosistemi, dall’altra produciamo cibo in eccesso per pochi, mentre milioni di persone nel mondo non hanno accesso nemmeno a un pasto decente al giorno. Una contraddizione etica che non possiamo più ignorare e che è vergognoso continui a esistere. Oltre all’impatto ambientale, gli allevamenti intensivi rappresentano un vero e proprio nodo etico. Ogni anno, più di 70 miliardi di animali vengono uccisi per il consumo umano, spesso cresciuti in condizioni di enorme sofferenza.
Essere consapevoli di questo significa interrogarsi non solo su cosa mangiamo, ma anche chi mangiamo. Ciò che è dannoso per l’ambiente lo è anche, spesso, per noi. Numerosi studi scientifici dimostrano che una dieta vegetale, ben bilanciata, può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, obesità, diabete e alcuni tipi di cancro. Eppure continuiamo a investire miliardi in pubblicità che promuove junk food e prodotti ultra-processati, mentre si parla ancora troppo poco del potere rivoluzionario di una dieta vegetale.
Perché è così importante scegliere un’alimentazione consapevole?
Perché le nostre scelte contano. Perché scegliere è un atto di responsabilità e di possibilità. Per dare valore a noi come persone, soggetti pensanti e non automi ubbidienti alle leggi di mercato, all’ambiente in cui viviamo e al nostro futuro. In un momento storico in cui il futuro sembra sempre più incerto, abbiamo bisogno di strumenti concreti per cambiare rotta. E il primo, forse il più potente, è la consapevolezza.
I litri d’acqua necessari per produrre un chilo di carne bovina
La percentuale delle emissioni globali di gas serra causata dall’industria zootecnica
Gli animali uccisi ogni anno per il consumo umano
Il cambiamento non arriverà dall’alto, tutt’altro, ma da ogni gesto quotidiano, per primo il nostro. E a tavola, più che altrove, possiamo fare la differenza. Scegliere cosa mangiare è scegliere il tipo di mondo in cui vogliamo vivere. Un mondo basato sullo sfruttamento e sull’eccesso o uno fondato sul rispetto, sulla giustizia, su un’alimentazione consapevole e sostenibile.
Diminuire il consumo di carne, pesce e derivati animali non è impossibile. Non serve diventare vegani da un giorno all’altro, perché questo richiede spesso un percorso, un cammino di consapevolezza, ma nemmeno di rivoluzionare la propria dieta in una notte. Bastano piccoli passi. Si inizia così. Anche solo ridurre la carne un paio di volte alla settimana può avere un impatto positivo. Se ognuno facesse la propria parte, i risultati sarebbero enormi. E soprattutto sarebbero un punto di svolta, un seme di concreto cambiamento.
Non si tratta di rinunce. La natura ci offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno, non solo per nutrirci, ma anche per godere del cibo. Oggi la varietà e la qualità delle alternative vegetali sono straordinarie. Legumi, cereali, frutta, verdura, spezie, semi, erbe aromatiche, piatti della tradizione reinterpretati in chiave vegetale… non ci manca nulla per continuare ad amare la buona tavola, anzi. Scoprire un’alimentazione più vegetale è anche un’occasione di esplorazione, gusto e creatività. Iniziare è semplice. Continuare è possibile. Cambiare è necessario. E il futuro, davvero, può partire dal nostro piatto.
Vuoi approfondire?
La nostra intervista a Isabella Vendrame di Veggie Channel.
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