Arriva Slow Italy, la piattaforma per viaggiare in modo lento ed ecologico
Slow Italy, di cui Italia che Cambia è main partner, nasce dall’incontro tra tecnologia, esperienza e passione per il viaggio lento. Una piattaforma pensata per chi desidera scoprire l’Italia in bici o a piedi, in modo sicuro, accessibile e sostenibile.
In breve
Slow Italy è il nuovo portale dedicato ai viaggi lenti lanciato da itinerAria, Movimento Lento e Italia Che Cambia.
- Nato dalla lunga esperienza nel settore delle realtà che lo hanno concepito e progettato, Slow Italy raccoglie e valorizza percorsi accuratamente selezionati.
- In questa prima fase viene proposta una selezione di una trentina di ciclovie, mentre a inizio 2026 verranno lanciati anche i percorsi a piedi.
- Oltre a essere un portale, Slow Italy è anche un modello di sviluppo territoriale e creazione di circuiti economici e sociali locali, virtuosi.
- Si costruiscono reti tra territori, persone e progetti innovativi che collegano fisicamente e culturalmente le esperienze del cambiamento
Negli ultimi anni la crescita del turismo lento ha risposto a un bisogno sempre più diffuso: rallentare. Camminare o pedalare non sono solo modi diversi di spostarsi, ma una vera e propria rivoluzione nel modo di vivere il tempo, la natura e le relazioni. Da questa esigenza e da una lunga esperienza maturata da itinerAria e dalla community di Movimento Lento, già promotori di itinerari come il Cammino di Oropa, nasce il portale Slow Italy, da oggi online.
Il progetto raccoglie e valorizza percorsi accuratamente selezionati, veri e propri “itinerari DOC”, verificati sul campo per garantire sicurezza, percorribilità e bellezza. Il portale è un’alternativa concreta al sovraccarico informativo delle grandi piattaforme collaborative – dove orientarsi può risultare difficile anche per i più esperti e non sempre gli itinerari vengono verificati o sono di qualità – che permette di facilitare l’organizzazione di un viaggio itinerante o di una vacanza stanziale.
Slow Italy, in questa prima fase, propone una selezione di oltre 30 ciclovie di lunga percorrenza; tra queste la Ciclovia Francigena dal colle del Gran San Bernardo a Roma, la ciclovia Alpe Adria, Appennino Bike Tour, Italia Coast to Coast, la Via Silente e molte altre. Ciclovie scelte non solo per la bellezza paesaggistica, ma perché già pronte ad accogliere il cicloturista con i servizi adeguati.

«In questa prima fase abbiamo voluto costruire una sorta di spina dorsale della mobilità lenta in Italia partendo dalle ciclovie, perché il viaggio in bici si presta maggiormente a lunghe percorrenze ed esistono già itinerari molto ben sviluppati che attraversano l’Italia e sono pronti ad accogliere i cicloturisti», commenta Alberto Conte, CEO e founder di itinerAria.
«Percorsi tracciati su strade secondarie a basso traffico o piste ciclabili su sede propria, muniti di tracce GPS affidabili e segnaletica, con una rete di alloggi bike friendly, noleggi di e-bike e punti di ricarica, ciclofficine, servizi di trasporto e supporto, possibilmente con un soggetto gestore che si occupa di manutenzione e promozione. Abbiamo voluto partire da qui per dare il nostro contributo allo sviluppo del cicloturismo italiano».
Ad oggi sono stati caricati sul portale più di 16.000 chilometri di percorsi in tutta Italia e laddove sono ancora un work in progress – ad esempio la Ciclovia del Sole Eurovelo 7 – sono stati inseriti i tratti effettivamente percorribili e dotati di servizi. Slow Italy, oltre a essere un portale, è anche un modello di sviluppo territoriale pensato come un viaggio a tappe: si parte con le ciclovie, a novembre arriverà il primo travel planner sulla Via Francigena ciclabile, nel 2026 sarà la volta dei cammini a piedi.

Entro l’anno verranno presentate anche le Slow Region – destinazioni ideali per chi vuole trascorrere una vacanza a piedi o in bicicletta con una rete di itinerari, alloggi e servizi – e gli Slow Village, piccoli comprensori con almeno una struttura di accoglienza “slow friendly” e un paio di itinerari pedonali o cicloturistici e servizi, perfetti per trascorrere un weekend in modo sostenibile. Con entrambe le proposte si punta a creare un’offerta concreta per valorizzare anche le aree interne spesso escluse dal turismo di massa. La tecnologia quindi non è fine a se stessa, diventa strumento di inclusione e sviluppo locale.
Dal digitale al reale: il travel planner rende semplice il viaggio lento
Slow Italy è anche una piattaforma intelligente che semplifica l’organizzazione del viaggio lento. Da novembre sarà attivo per la CicloVia Francigena il travel planner, un motore di ricerca avanzato che permetterà di costruire il proprio programma di viaggio, generando una guida personalizzata in PDF da salvare su telefono o stampare. Inserendo i giorni a disposizione, la località di partenza, la distanza media che si vuole percorrere, il sistema genererà una scheda dettagliata con informazioni generali e un elenco di tappe consigliate, indicando per ognuna la lunghezza effettiva, gli alloggi, i servizi disponibili e la difficoltà. L’utente potrà personalizzare il programma di viaggio, modificando le tappe consigliate dal sistema.
Slow Italy è un’alternativa concreta alle grandi piattaforme collaborative e permette di facilitare l’organizzazione di un viaggio itinerante o di una vacanza stanziale
Un’Italia inclusiva da percorrere, non da attraversare
«Vogliamo avvicinare un pubblico più vasto al viaggio lento. Sono tanti i ciclisti urbani che usano la bici, in particolare la e-bike, per gli spostamenti quotidiani, ma non hanno ancora fatto la prima pedalata fuori città. La e-bike è molto democratica e consente, anche alle persone meno allenate, di compiere percorsi collinari e passi alpini. Il nostro obiettivo è avvicinare al viaggio lento un nuovo pubblico e convincerlo a fare “il primo passo” – o la prima pedalata – semplificando la parte organizzativa. Esistono molte piattaforme con tantissimi itinerari, noi al momento ne offriamo una selezione con un livello di sicurezza accettabile e logistica accessibili a tutte e tutti tramite la nostra tecnologia», continua Alberto Conte.
Un potenziale economico concreto
Il cicloturismo è già una parte importante dell’economia turistica europea e italiana. Secondo il rapporto “Viaggiare con la bici 2025″ curato da Isnart-Legambiente, le presenze cicloturistiche in Italia sono state circa 89 milioni nel 2024, il 54% in più rispetto al 2023, e hanno generato un impatto economico diretto stimato in 9,8 miliardi di euro. Si tratta di oltre il 10% del totale delle presenze turistiche nazionali. Un incremento del 76,4% rispetto al 2023 che coinvolge la ricettività, la ristorazione, i servizi di noleggio e riparazione bici, le attività culturali e l’acquisto di prodotti tipici.

Eppure, l’Italia fatica a intercettare pienamente questo mercato, molti tour operator stranieri organizzano viaggi in Italia con pacchetti da oltre 1000 euro al giorno, portando valore all’estero più che ai territori locali. Slow Italy vuole invertire questa rotta anche rispetto allo sviluppo possibile nelle aree interne.
Slow Italy e Italia che Cambia, un viaggio condiviso alla scoperta di persone e progetti virtuosi
Viaggiare lentamente è un gesto rivoluzionario perché porta attenzione là dove solitamente non c’è. Significa fermarsi nei piccoli borghi, conoscere i produttori locali, mangiare in osterie fuori rotta, parlare con chi abita e presidia quei territori spesso abbandonati. Lo sa bene Daniel Tarozzi, fondatore di Italia che Cambia. «Da sempre raccontiamo l’Italia meno nota al mainstream. A volte sono le periferie, altre volte le imprese, ma spesso sono i territori considerati svantaggiati che secondo noi, invece, sono la vera ricchezza del nostro paese», spiega.
«Un altro modo di viaggiare, che sia a piedi o in bici, è alla base della nostra ricerca costante e permette un contatto vero con il territorio e le persone che ci vivono. Condividere questo viaggio con itinerAria significa entrare in contatto con un’Italia viva e pulsante che cambia passo dopo passo, pedalata dopo pedalata. Noi mappiamo da sempre l’Italia che cambia, l’idea che ci si possa muovere in questa Italia in cambiamento usando anche la piattaforma di Slow Italy per scoprire persone e progetti virtuosi può essere una forza».

Italia che Cambia è parte del network di Movimento Lento e collabora con itinerAria allo sviluppo di filoni di approfondimento culturale sul mondo del turismo, dei cammini e dei movimenti lenti. «Come in ogni nostra partnership è fondamentale il valore umano di chi propone un progetto. Alberto e il team di itinerAria fanno sì che noi possiamo aderire sia a livello di idee che al livello umano. E siamo felici di farne parte», continua Daniel Tarozzi.
Con Slow Italy si costruiscono reti tra territori, persone e progetti virtuosi che collegano fisicamente e culturalmente le esperienze del cambiamento mappate in tutta Italia e si sostiene un turismo lento pedalando su itinerari accessibili e pronti ad accogliere nuovi viaggiatori.
Potete visitare il nuovo sito a questo link.












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