Per molti fra i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al laboratorio condotto da Alessia Marchetti dell’associazione Filò, crescere significa più ansia, più lavoro, più preoccupazioni. Ma c’è anche chi scorge nuove porte che si aprono…
Per molti fra i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al laboratorio condotto da Alessia Marchetti dell’associazione Filò, crescere significa più ansia, più lavoro, più preoccupazioni. Ma c’è anche chi scorge nuove porte che si aprono…
Chiara Minardi dell’associazione Filò – Il filo del pensiero racconta una giornata di dialogo filosofico in un liceo partendo dalla domanda: “Cosa ti spinge a disobbedire?”.
Settembre è spesso descritto con un linguaggio da dispositivi elettronici: ricaricare le batterie, tornare operativi. Ma cosa perdiamo quando ci percepiamo come macchine? Il pensiero di Chiara Minardi dell’associazione Filò, il filo del pensiero.
Enrico Liverani dell’associazione Filò – il filo del pensiero, riflette su cosa significa essere simpatici e sull’importanza sociale e relazionale di questa attitudine.
Spesso bollato come elemento di debolezza, il dubbio può essere uno stimolo alla riflessione e all’indagine. Il pensiero di Chiara Minardi dell’associazione Filò, il filo del pensiero.
Dialogare stando in silenzio? Spesso non parlare è il primo passo per creare una vera comunicazione. Carola Truffelli dell’associazione Filò riflette su questi aspetti partendo dal racconto di un esperienza che ha vissuto durante un laboratorio in un asilo.
Stare ogni giorno in un contesto sociale – o anche scegliere di non farlo – può essere impegnativo e sfidante. Chiara Minardi dell’associazione Filò ci spiega in che modo può esserci d’aiuto il dialogo filosofico.
Un laboratorio nel Museo Archeologico di Bologna ha consentito ad alcune famiglie di studiare come la cura – delle persone, dei luoghi, della natura – fosse centrale nelle civiltà del passato. Un insegnamento prezioso anche per il futuro.
A Bologna ha preso il via un festival organizzato da Filò, associazione che si occupa di educare attraverso la filosofia. Come ci spiega Beatrice Gobbi, una delle curatrici, il programma è incentrato sulla cura delle relazioni e sul confronto filosofico come pratica collettiva.
Che ruolo hanno i genitori, gli insegnanti e le persone deputate all’educazione delle giovani generazioni nel determinare gli stereotipi di genere? Prova a chiederselo Alessia Marchetti di Filò – Il filo del pensiero, facendo ricorso sia alla sua esperienza di laboratori nelle scuola che agli insegnamenti di Elena Gianini Belotti, pedagogista e scrittrice.
I giochi da tavolo sviluppano la cooperazione, avvicinano persone con background diversi, prevengono l’eccessiva astrazione del pensiero, incoraggiano lo sviluppo di responsabilità ed empatia. E attraverso tutto ciò, facilitano il dialogo filosofico. Ce ne parlano Elisabetta Tallone e Francesco Sibani di Filò, il filo del pensiero.
Un’esperienza immersiva in un rifugio nei boschi dell’appennino tosco-romagnolo per conoscere e vivere le pratiche filosofiche in un contesto comunitario di dialogo e confronto. È la proposta di Filò per questa estate, un’occasione per approfondire concetti come normalità, anormalità, mostruosità in un percorso dialogico comune, in un contesto immerso nella natura.
Rifacendosi al termine latino educere si può introdurre una lettura al tempo stesso antica e innovativa dell’attività educativa. Per capirne meglio le caratteristiche ci affidiamo a questo riflessioni di Beatrice Gobbi, che dopo aver analizzato le criticità del modello didattico italiano propone alcuni spunti fondati anche sull’esperienza nelle scuole dell’associazione Filò – Il filo del pensiero.
Il team di Filò – associazione che si occupa di filosofia ed educazione – ha svolto un progetto in alcune scuole, lanciando a bambini e bambine una sfida: raccontare cosa farebbero se sbarcassero su un’isola deserta. Ilda Mauri di Filò ci illustra i risultati dell’esperimento, invitando voi che leggete a cimentarvi nella risposta alla stessa domanda: come costruireste la vostra isola ideale?
E se la filosofia fosse una chiave d’accesso al mondo degli e delle adolescenti, ai loro pensieri, ai loro sogni, che troppo spesso – colpevolmente – ignoriamo o sottovalutiamo? Alessia Marchetti di Filò ci guida attraverso alcune esperienze nelle classi delle superiori nell’ambito del progetto Inventio, la filosofia negli Istituti tecnici e professionali.
Pensare salva la vita. Lo fa quando si palesano i primi segnali di rischio di femminicidi e di casi di violenza di genere, ma anche in molte altre situazioni della vita di una persona. Ma in che modo? Raccontandoci la sua esperienza con una classe di adolescenti, Carola Truffelli di Filò ci spiega perché allenarsi a pensare e concettualizzare è fondamentale.
Combattere le ingiustizie e cambiare il mondo. Una missione a cui, nell’immaginario collettivo, ragazzi e ragazze sono da sempre votati. Eppure oggi sembra che non sia più così. Ma qual è la fonte della loro disillusione? Se lo chiede Alessia Marchetti, del team di Filò – Il filo del pensiero, raccontando la sua esperienza in una classe di adolescenti.
Imparare a dialogare con il proprio corpo per raggiungere le emozioni, superando il dualismo fittizio corpo-mente. È possibile parlare di intelligenza emotiva con bambini e bambine della scuola primaria? Sara Gomel, dell’associazione Filò – Il filo del pensiero, ci racconta gli esperimenti e i dialoghi condotti con una quarta elementare. E se questa pratica non fosse solo una parentesi virtuosa ma diventassi una prassi diffusa nelle scuole italiane?
La pena di morte è giusta o sbagliata? Prima di rispondere a questa domanda è opportuno affrontare una riflessione più ampia sul valore del confronto e della discussione, anche su temi alquanto ostici come quello proposto. È proprio ciò che fa Alessia Marchetti di Filò – Il filo del pensiero, aiutandosi con l’esempio di un laboratorio di filosofia che ha condotto in una scuola.
Nell’epoca dei social sentiamo la necessità di far sapere costantemente a tutti cosa facciamo, troviamo spesso difficoltà a raccontare chi siamo, parlare di noi senza filtri né schermi a mediare. Carola Truffelli di Filò riflette su questa anomalia basandosi anche sulla sua esperienza con una classe di bambini dove ha tenuto un laboratorio di filosofia.
Cicloturismo, aree interne e nuovi modelli di mobilità: Pinar Pinzuti descrive come il viaggio in bici possa rilanciare economie locali e ridurre i divari territoriali.
A Palermo il CESIE sviluppa percorsi formativi e partecipativi che coinvolgono giovani, scuole e comunità, dando vita a una consulta cittadina, a un portale informativo e a una rete globale.
La fiera dell’editoria “Più libri più liberi” è al centro di polemiche per la presenza della casa editrice neofascista Passaggio al Bosco; in Bulgaria migliaia in piazza contro il governo; a Gaza segnali di normalità.
Parliamo di sicurezza stradale con Giovanni di Adesso Basta, dei detenuti al regime 41-bis in arrivo nell’isola, delle polemiche sul Rally Città di Cagliari e di Borutta e del valore dalle botteghe di prossimità.
Bilancio finale a qualche giorno di distanza dalla chiusura della COP30 di Belém. Non si è raggiunto un accordo sull’uscita dai combustibili fossili, ma nasce il “Meccanismo dell’Azione di Belém” per coordinare la giusta transizione.
In piazza corvetto gli operai avrebbero utilizzato i propri mezzi da lavoro per sfondare una barricata della polizia, ma si sarebbero poi ritirati. La polizia avrebbe lanciato e gas lacrimogeni.
La giornalista Rosy Battaglia e una delegazione delle associazioni tarantine hanno portato il documentario Taranto Chiama a Bruxelles per denunciare la devastazione causata dall’ex Ilva.
Cosa accade in Sudan e perché è importante informarsi? Ce ne parla il giornalista sardo Matteo Cardia in questo approfondimento.