Cicloturismo, aree interne e nuovi modelli di mobilità: Pinar Pinzuti descrive come il viaggio in bici possa rilanciare economie locali e ridurre i divari territoriali.
Fatti che le persone Non sanno Utili per la propria vita. Questa definizione, semplice e banale, spesso viene dimenticata. Eppure - se applicata - aiuta a discernere. In questa sezione vi proponiamo fatti UTILI davvero per cambiare noi stessi e il mondo
Cicloturismo, aree interne e nuovi modelli di mobilità: Pinar Pinzuti descrive come il viaggio in bici possa rilanciare economie locali e ridurre i divari territoriali.
La SNAI punta a rafforzare servizi e opportunità nelle aree interne. L’Alta Marmilla è un esempio di come la Strategia si possa tradurre in interventi concreti su scuola, sanità e sviluppo locale.
Tra spopolamento e mancanza di servizi, le aree interne – in Sardegna come altrove – cercano un nuovo equilibrio. La SNAI punta a rimettere al centro i territori marginali.
Una riflessione di Paolo Piacentini – scrittore, camminatore e presidente onorario di FederTrek – su come riabitare le aree interne partendo dalla cura ed evitando i rischi di speculazione.
Francesco Tomè ha attraversato l’appennino tosco-emiliano per conoscere e raccontare chi è rimasto. Dal suo viaggio sono nati un libro e un docufilm.
Slow Italy, di cui Italia che Cambia è main partner, nasce dall’incontro tra tecnologia, esperienza e passione per il viaggio lento. Una piattaforma pensata per chi desidera scoprire l’Italia in bici o a piedi, in modo sicuro, accessibile e sostenibile.
Ci sono luoghi che, per farsi conoscere davvero, chiedono silenzio e attenzione. Così è stato per Carnino, piccolo villaggio tra le rocce e i pascoli dell’alta val Tanaro, dove abbiamo conosciuto il cuore pulsante del parco del Marguareis.
Per Treballu, contro lo spopolamento non basta attrarre professionisti da remoto, serve costruire legami con le comunità locali, generare cultura e nuove opportunità.
Nasce “Aventino, Valle della Biodiversità” un progetto per rilanciare un’area interna dell’Abruzzo attraverso natura, agricoltura e cultura.
Partendo dal dibattito che si è acceso sul tema in questi giorni, Paolo Piacentini – presidente onorario di FederTrek – prova a immaginare una risposta al problema dello spopolamento delle aree interne.
A Siliqua, così come nel resto dei paesi sardi, vivere al margine non è solo una condizione geografica o demografica, ma un atto quotidiano di resistenza. Al centro c’è la scuola.
In Trentino una manifestazione con un mix di attività diverse è riuscita a coinvolgere l’intera comunità di un piccolo borgo di montagna grazie a eventi per ogni fascia d’età.
A Rittana quella che un tempo era la bocciofila del paese oggi mira a diventare un hub culturale e sociale, per offrire spazi per attività artistiche, culturali e ricreative grazie a Montagna Futura, il distretto culturale che punta a rigenerare i territori alpini attraverso la cultura e l’arte contemporanea.
Il presidente onorario di FederTrek Paolo Piacentini ci invita a cambiare prospettiva per creare un rapporto più armonico e naturale con i luoghi che ci ospitano. La prima cosa da fare? Entrare in connessione profonda con il paesaggio.
Maestrale è il nome della nostra nuova rubrica di approfondimento sui cambiamenti che interessano la Sardegna, analizzando politiche pubbliche, sviluppo locale e innovazione sociale, ponendo l’accento su sostenibilità, partecipazione civica ed economia sociale. Il suo curatore, Stefano Gregorini, ce la presenta.
Due borghi, un ponte tibetano che li collega e un progetto di rivitalizzazione in modo dolce, ecologico e partecipato di un territorio soggetto a spopolamento. Ce lo racconta Roberto Battista, collaboratore di Italia Che Cambia e vicesindaco di Sellano.
A Gangi è in atto una rivoluzione culturale che promuove il territorio a partire dalle risorse naturali, agricole, zootecniche. Tra i nuovi progetti del sindaco Giuseppe Ferrarello c’è anche la trasformazione del carcere di massima sicurezza, mai usato, in un bioparco per le farfalle.
Ecco come in pochi mesi è nata una rete che ha connesso persone, luoghi e territori attraverso i giovani e la cultura, promuovendo strategie orientate a sviluppare comunità vive, solide e sostenibili.
Nato da una ricerca costante di colture resilienti e ricche di sostanze nutritive, CereAMO combina innovazione al recupero di saperi antichi, cereali da riscoprire e tradizioni agricole da ravvivare.
Prendendo come case history la val Pennavaire, al confine fra Liguria e Piemonte, proviamo a capire quale può essere il contributo dell’agricoltura nella lotta allo spopolamento, ma anche alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità.