Rimossi oltre 500 ostacoli artificiali nei fiumi d’Europa
Sono state rimosse 542 barriere e ostacoli nei fiumi europei. Un beneficio per lo stato di salute degli stessi fiumi, per la biodiversità, il clima e le popolazioni.

I fiumi italiani ed europei sono spesso interrotti da dighe e barriere artificiali che compromettono la loro salute e quella di molti animali con conseguenze che spesso neanche immaginiamo. Si tratta spesso di strutture deteriorate e inutilizzate che limitano lo scorrere dei corsi d’acqua con un impatto negativo sulla biodiversità e sui territori in genere. Secondo il rapporto Dam Removal Europe, un gruppo di ONG impegnate nel ripristino del flusso naturale dei fiumi, nel 2024 sono stati rimossi 542 ostacoli fluviali. Un risultato senza precedenti, un record che, rispetto al 2023, ha registrato un incremento dell’11%.
Le barriere fluviali in tutta Europa sono circa 1,2 milioni, dal 1970 a oggi hanno contribuito a un forte peggioramento delle condizioni delle popolazioni di pesci migratori d’acqua dolce. L’Unione Europea ha approvato la Legge sul Ripristino della Natura (LRN) per il recupero e la protezione degli habitat naturali europei e la salvaguardia delle risorse idriche. L’obiettivo è liberare 25.000 chilometri di fiumi entro il 2030. Entro la metà del 2026 i singoli Stati membri dovranno presentare un piano d’azione in cui spiegano come raggiungere il traguardo. Anche piccoli ostacoli hanno effetti deleteri per gli ecosistemi. Ad esempio, tutto ciò che viene abbandonato ed è inutilizzato contribuisce alla proliferazione di alghe tossiche. Ma non solo.
Tra i paesi più attivi nella rimozione di barriere c’è la Finlandia, che nel 2024 ha eliminato 138 ostacoli, seguita dalla Francia con 128, Spagna, Svezia e Regno Unito. In Svezia e Finlandia si sta procedendo alla rimozione di quasi 400 barriere nella valle del fiume Torne. In Belgio sono stati eliminati 11 canaletti nei bacini di Rulles e Anlier per salvaguardare la margaritifera, una rara cozza d’acqua dolce a rischio estinzione. L’Italia ha liberato 11 chilometri del corso d’acqua del fiume Giovenco in Abruzzo, rimuovendo cinque barriere.
Secondo il rapporto, nel 90% dei casi le strutture eliminate sono di piccole dimensioni, spesso inferiori ai 2 metri. Ostacoli facilmente removibili ma fortemente impattanti per fauna e qualità dell’acqua. Restituire continuità ai fiumi significa non solo migliorare la salute dell’intero ecosistema, ma anche prevenire le inondazioni e l’erosione dei letti dei fiumi con importanti benefici diretti per le popolazioni.
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