Ecco chi è il nuovo Papa: l’americano Prevost, sarà il Pontefice Leone XIV
Le prime informazioni, in tempo reale, sul nuovo pontefice.

Alle 18.07 di oggi, 8 maggio 2025, si è alzata l’attesa fumata bianca dal comignolo del Conclave. L’Habemus Papam è arrivato al quarto scrutinio complessivo, la terza votazione di oggi, in uno dei conclavi più brevi dell’ultimo secolo.
Il nuovo pontefice, successore di Francesco, apparso davanti alla folla di 100mila fedeli in Piazza San Pietro, è lo statunitense Prevost, che assume il nome di Leone XIV.
Robert Francis Prevost, 69 anni, è un religioso agostiniano nato a Chicago. In precedenza ricopriva il ruolo di prefetto del Dicastero per i Vescovi, una delle posizioni più influenti nella Curia romana, dove supervisionava la nomina dei vescovi in tutto il mondo. È stato fatto cardinale da Papa Francesco nel settembre 2023. Sarà il primo pontefice statunitense degli Stati Uniti, il secondo di fila proveniente dal contenete americano.
Dopo aver conseguito una laurea in matematica alla Villanova University, Prevost ha intrapreso la vita religiosa con gli Agostiniani nel 1977. Ha ottenuto un dottorato in diritto canonico presso l’Università Pontificia di San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua vocazione missionaria lo ha portato in Perù nel 1985, dove ha svolto ruoli pastorali e accademici, tra cui quello di rettore del seminario agostiniano a Trujillo. Nel 1999 è stato eletto priore provinciale degli Agostiniani a Chicago e, successivamente, priore generale dell’ordine dal 2001 al 2013. Nel 2014 è stato nominato vescovo di Chiclayo, in Perù, dove ha servito fino al 2023.
Prevost è considerato un centrista con tendenze progressiste su questioni sociali. Ha sostenuto l’approccio di Papa Francesco verso i poveri e i migranti e ha promosso la sinodalità nella Chiesa.
Tuttavia, mantiene posizioni più tradizionali su alcuni temi dottrinali:
- Donne diacono: si è espresso contro l’ordinazione delle donne al diaconato, ritenendo che “clericalizzare le donne” non risolva i problemi della Chiesa.
- Coppie omosessuali: ha mostrato una posizione ambigua riguardo alla benedizione delle coppie omosessuali, sottolineando la necessità di adattare le direttive papali ai contesti culturali locali.
- Divorziati risposati: ha sostenuto la possibilità per i cattolici divorziati e risposati civilmente di ricevere la Comunione, in linea con le aperture pastorali di Papa Francesco.
Secondo il sito ecclesiastico Cardinalium Collegii Prevost ha affrontato alcune controversie riguardanti abusi sessuali da parte del clero, uno negli Usa ed uno in Perù, essendo accusato in entrambi i casi di aver coperto preti colpevoli di abusi o di non aver indagato adeguatamente.
Nel 2022, tre donne hanno accusato due sacerdoti della diocesi di Chiclayo di abusi sessuali subiti durante l’infanzia. Le vittime sostengono che, dopo aver presentato le denunce, Prevost non abbia avviato un’indagine canonica adeguata e che i sacerdoti abbiano continuato a esercitare il ministero. Inoltre, affermano di non aver ricevuto supporto psicologico né di essere state ascoltate da investigatori ecclesiastici. La diocesi di Chiclayo ha risposto che Prevost ha incontrato le denunciatrici, ha imposto misure cautelari ai sacerdoti coinvolti e ha inviato la documentazione al Dicastero per la Dottrina della Fede. Tuttavia, le vittime contestano queste affermazioni, sostenendo che non esistano decreti ufficiali relativi all’apertura di un’indagine o all’applicazione di misure precauzionali.
Nel 2000, mentre Prevost era provinciale degli Agostiniani a Chicago, il sacerdote James Ray, precedentemente accusato di abusi su minori e con restrizioni ministeriali, fu autorizzato a risiedere in un convento vicino a una scuola cattolica elementare. Le autorità scolastiche non furono informate della presenza di Ray né delle accuse a suo carico.
SNAP (Survivors Network of those Abused by Priests) ha presentato una denuncia al Vaticano, accusando Prevost di aver messo a rischio la sicurezza dei bambini e di non aver rispettato le normative della Chiesa in materia di abusi.
Alcuni dunque lo hanno accusato di non aver gestito adeguatamente le indagini, mentre altri sostengono che abbia seguito le procedure canoniche previste, inviando i risultati al Dicastero per la Dottrina della Fede e incoraggiando le vittime a rivolgersi alle autorità civili. I sostenitori del cardinale sottolineano la sua innocenza e affermano che i casi sono stati riportati in modo impreciso e ingiusto dai media.
«Questa è la pace del Cristo risorto, una pace disarmata, una pace disarmante», ha detto il nuovo Pontefice, fra le sue prime parole. Dopo qualche minuto ha rivolto un saluto in spagnolo «a mi querida diocesi en Perù». Nel discorso ha fatto riferimento anche al concetto, caro a Papa Francesco, di Chiesa sinodale, che cerca sempre la pace, la carità e di essere vicina a coloro che soffrono.
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