Da Blackrock a cancelliere tedesco: chi è Mertz e cosa pensa su Gaza, clima e ambiente – 7/5/2025
Chi è Merz, il nuovo cancelliere tedesco, è iniziato il conclave e in Sardegna esplode la protesta contro il warwashing.

Fonti
#Merz
il manifesto – La stabilità tedesca vacilla, Merz eletto cancelliere col brivido
L’Identità – Da Blackrock al cancellierato, chi è Friedrich Merz
il Post – Com’è fatto il nuovo governo tedesco su cui si sono accordati CDU e SPD
Politico – The end of Germany’s climate crusade
Ansa – Merz: accordo con i Verdi sul debito e la difesa, 100 miliardi per il clima
#conclave
il Post – I cardinali del conclave, uno per uno
#beneficenza armata
Sardegna che Cambia – Joint Stars in Sardegna: tra portaerei, screening pediatrici e sponsor delle armi, la beneficenza si fa armata
#incontriamoci online
Italia che Cambia – Un’ora esclusiva con la redazione di Italia che Cambia
Questo episodio é disponibile anche su Youtube
La Germania ha un ufficialmente un nuovo cancelliere, ovvero un nuovo capo del governo, l’equivalente del nostro primo ministro: ed è, come ampiamente previsto, Friedrich Merz, leader della CDU, anche se col brivido.
Martedì infatti c’è stata la votazione al Bundestag, il parlamento tedesco, per ufficializzare la sua candidatura, e la prima votazione fallita per appena sei voti. Un avvio abbastanza zoppicante ecco, che rischia di lasciare un’ombra lunga sul suo mandato. Come commenta Sebastiano Canetta sul Manifesto:
“Doveva essere poco più di una pura formalità, come è sempre accaduto nella storia della Bundesrepublik, invece l’elezione di Friedrich Merz a cancelliere si è trasformata in un imbarazzante thriller istituzionale capace di tenere con il fiato sospeso l’intera Europa.
Dalla prima inattesa, incredibile, fumata nera al Bundestag indicante la bocciatura del leader della Cdu nel corso del primo scrutinio, fino all’applauso liberatorio dei deputati per il “lieto fine” che comunque non risolve l’enorme problema di fondo: il nuovo cancelliere politicamente è semi-nudo, senza la solida copertura politica necessaria per affrontare la dura stagione di incertezza che si profila sia sul fronte interno che oltre il confine.
Non è stata solo e appena un brivido lungo la schiena la singolare elezione di Merz. Il messaggio lanciato ieri è devastante per Berlino quanto per Bruxelles: la Germania è un gigante con i piedi di argilla. La controprova è arrivata puntuale dalla Borsa di Francoforte, ieri mattina investita in pieno con i principali titoli in picchiata a causa dell’instabilità del paese non più granitico per definizione. Un danno di immagine quasi irreparabile, anche se alla fine il cancelliere è stato eletto alla seconda votazione e perciò da questa (ieri) mattina risulta nel pieno dei propri poteri”.
Comunque, ecco, alla fine al secondo voto Merz è stato eletto, e si ritrova a guidare una große koalition, che sarebbero le larghe intese in salsa tedesca. Merz è leader della CDU, il partito di centrodestra che ha dominato la politica tedesca nella sotira recente, quello di Angela Merkel per intenderci.
Il nuovo governo è sostenuto dalla CDU di Merz, ovviamente, che era risultato primo partito alle elezioni dello scorso 23 febbraio, e dai Socialdemocratici (SPD, centrosinistra) di Scholz, cancelliere uscente, che però avevano ottenuto il loro peggior risultato di sempre. A inizio aprile i dirigenti di questi due partiti avevano trovato un accordo, che era stato approvato internamente da entrambi la settimana scorsa, pur con qualche malumore tra i Socialdemocratici. L’obiettivo esplicito del patto di coalizione, nonostante le distanze tra CDU e SPD, è tenere lontano dal governo il partito di estrema destra Alternative für Deutschland, che era arrivato secondo espandendo ovunque i suoi consensi. E che di recente è stato dichiarato una organizzazione estremista dai servizi segreti tedeschi.
Ma vediamo chi è Merz e come si posiziona su alcune delle tematiche più urgenti del momento. Perché la Germania condiziona in parte le politiche europee e quindi è sempre importante capire chi la governa.
Sulla sua carriera politica e lavorativa, devo dire che l’articolo più interessante che ho trovato è quello di Giovanni Vasso su L’Identità. Ve lo leggo tutto perché è breve ma tocca diversi punti importanti.
“Avvocato, appassionato di volo, una vita in politica, milionario. La vicenda politica di Friedrich Merz è stata a due facce: leader in ascesa, s’è ritrovato di fronte l’opposizione della Merkel, che ha fatto di tutto per estrometterlo dalle gerarchie che contavano all’interno della Cdu. La fine, momentanea, dell’esperienza politica dell’avvocato Merz è arrivata nel 2003.
Proprio dopo aver impartito una (discussa) lezione di marketing elettorale a tutta la politica tedesca. Da esperto economico, presentò la sua riforma agli elettori. E lo fece scrivendola su un sottobicchiere da birra. Il messaggio era efficace: altro che politiche e legalese, Merz parla semplice e non la fa lunga. Era troppo, per Angela Merkel. Che accelerò il processo per farlo fuori, politicamente parlando.
E mentre l’ex cancelliera diventava la zarina d’Europa, Merz prendeva atto dell’impraticabilità politica cui era stato condannato. E iniziò a badare a se stesso. Riprese la professione e si fece avvocato d’affari. Riuscì a farsi cooptare nei Cda e negli organismi dirigenti di alcune delle più importanti aziende e istituzioni economiche tedesche, tra cui quella stessa Commerzbank che oggi costituisce uno dei dossier più scottanti a cui dovrà dare risposte.
Il culmine, professionalmente parlando, quando diventò l’avvocato di Blackrock (Blackrock è il più grande e potente fondo d’investimento al mondo), di cui divenne presidente del Consiglio di Sorveglianza nel 2016 rimanendo in carica fino al 2023. In mezzo, Merz era riuscito a collaborare con chiunque e a raggranellare così una vera e propria fortuna personale. Per lui, che si era fatto conoscere come un liberale più che entusiasta, è stato un successo. Il “ritorno” in politica, da uomo ricco e da consolidato esperto economico, è stato baciato dall’incoronazione tributatagli dalla Csu, il partito centro-democratico della Baviera.
Che lo ha difeso sempre. Sia quando ha proposto politiche sull’immigrazione più dure, tentando così di sfilare all’Afd uno dei cavalli di battaglia elettorali, sia quando, ricchissimo e dotato persino di aereo personale, ha collezionato qualche gaffe di troppo volendosi presentare come esponente della fascia alta della classe media. Ora per Merz è la prova della verità. Una sorta di rivincita, sul partito che l’aveva visto crescere e che poi ne avrebbe voluto tarpare le ali. Con tanti saluti a Angela Merkel che incassa, postuma, un’altra sconfitta”.
Finito questo ritratto, mi sono anche chiesto: ma quali sono le sue idee ad esempio sul conflitto israelo palestinese, e sulle tematiche ambientali? Ho fatto un po’ di ricerche e ho scoperto che:
Per quanto riguarda il primo tema, Merz in una delle sue prime dichiarazioni da cancelliere ha detto che “Israele è una questione di grande preoccupazione” e che “Deve essere chiaro che il governo israeliano deve adempiere ai propri obblighi previsti dal diritto internazionale, comprese le leggi in tempi di guerra, e che gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza devono essere forniti. Guardiamo con notevole preoccupazione agli sviluppi degli ultimi giorni”.
Detto ciò, resta il fatto che Merz è un convinto filo israeliano, che ha già annunciato che “il nuovo ministro degli Esteri tedesco Johann Wadepuhl si recherà in Israele “per intrattenere alcuni colloqui”, e ai tempi del mandato di arresto di Netanyahu da parte della Cpi si era espresso in maniera critica verso la corte e aveva invitato il premier israeliano in Germania garantendo che non sarebbe stato arrestato.
Sul fronte climatico, arrivano altre notizie non proprio rassicuranti. Merz ha spesso minimizzato l’urgenza della crisi. Come titolava Politico già a febbraio, “Uno dei governi più ambiziosi al mondo sul clima sta per cadere, sostituito da un probabile cancelliere che afferma che la politica verde è andata troppo oltre.” In passato infatti Merz ha dichiarato che il cambiamento climatico è “sovrastimato” nel dibattito politico e che la popolazione non lo considera così importante come i politici. Come se la gravità della crisi climatica fosse un tema di dibattito, in cui ci sono pareri e idee, invece che evidenze scientifiche.
Ha anche criticato il piano dell’UE di eliminare gradualmente i veicoli a combustione entro il 2035, sostenendo che la neutralità climatica dovrebbe essere raggiunta con l’innovazione tecnologica, non con divieti.
L’unica nota diciamo positiva dal punto di vista ambientale è che nelle trattative che Merz ha fatto a marzo con alcuni partiti per fare una modifica costituzionale che necessitava una maggioranza più ampia ha dovutpo fare una concessione ai Verdi e quindi ha sbloccato 100 miliardi di euro di investimenti per il fondo clima, da prendere dai fondi per le infrastrutture.
Fra parentesi, il cambiamento della costituzione serviva a sbloccare soprattutto le spese militari e quindi andava modificato il limite al deficit di bilancio e al debito pubblico che proprio la Germania aveva insistito perché venisse inserito in costituzione di tutti i paesi membri Ue.
In una conferenza stampa dopo la modifica costituzionale e l’approvazione dei vari pacchetti di spesa Merz aveva dichiarato: Questi soldi “serviranno anche per la tutela della popolazione, per i servizi segreti e per il sostegno a Stati vittime di aggressioni contrarie al diritto internazionale”. Ah ma quindi Merz vuole finanziare la Palestina? No, ovviamente parlava solo dell’Ucraina.
E niente, questo è il nuovo cancelliere tedesco. Va detto ovviamente che Merz non lavorerà da solo, che alcune sue posizioni saranno in qualche misura bilanciate dalla presenza dei socialdemocratici. Le 3 priorità condivide del governo saranno:
Ripresa economica, attraverso investimenti in infrastrutture e innovazione.
Gestione dell’immigrazione, su questo Merz è fautore della linea dura e ha già presentato un piano in cinque punti, che include controlli permanenti alle frontiere, respingimento immediato dei migranti senza documenti validi, detenzione per coloro che devono essere espulsi e restrizioni al diritto di soggiorno per chi commette reati. Vediamo se e quanto la presenza dei socialdemocratici riuscirà a smorzare le sue politiche su questo aspetto. Va anche detto che Merz ha provato a rincorrere a destra AFD per recuperare voti in camagna elettorale su questo tema.
Sicurezza e difesa: Aumentare la spesa militare e rafforzare le capacità difensive del Paese.
Quindi, ecco, è questa roba qua.
Ieri è iniziato il conclave per eleggere il nuovo Papa e molti giornali stanno dedicando a questo evento le loro pagine di apertura. Non mi soffermo qui sulle quotazioni dei vari cardinali che scendono e salgono di ora in ora, perché finché non ci sarà la fumata bianca vige il detto si entra Papa e si esce cardinale, ovvero che quasi mai i grandi favoriti della vigilia vengono effettivamente eletti. Mentre torvo più interessnate spiegare un minimo come funziona il conclave. Faccio appoggio su diversi articoli, che trovate fra le Fonti.
In pratica il conclave è il meccanismo con cui viene eletto il nuovo pontefice. La parola “conclave” deriva dal latino cum clave, “chiuso a chiave” ed è letteralmente così: i cardinali elettori, infatti, vengono rinchiusi nella Cappella Sistina fino a quando non scelgono il nuovo Papa. Ma come funziona, esattamente?
I partecipanti sono appunto i cardinali elettori: per norma, tutti i cardinali sotto gli 80 anni di età al momento della sede vacante. Attualmente, i cardinali sono 252, ma quelli con diritto di voto sono 135 secondo alcune fonti (fra cui il Post), 133 secondo altre. Se vi interessa scoprire chi sono il Post ha fatto un articolo con una serie di infografiche molto carine in cui li potete scoprire uno per uno, cho sono, da dove vengono ecc. Le votazioni, appunto, si svolgono nella Cappella Sistina, all’interno del Vaticano, in un contesto altamente rituale e isolato da ogni contatto col mondo esterno.
Come spiega il sito ufficiale del Vaticano, «gli elettori non possono comunicare con l’esterno, né ricevere notizie. Tutto il personale addetto giura il segreto assoluto». Nei primi giorni, si vota fino a quattro volte al giorno: due votazioni la mattina e due il pomeriggio. Se al termine del terzo giorno non c’è ancora un Papa, si sospende un giorno per la preghiera e la riflessione, poi si riprende. Se dopo 33 o 34 votazioni ancora non si è arrivati a un risultato, i cardinali possono decidere – con maggioranza assoluta – di cambiare il metodo, ad esempio riducendo la rosa dei candidati ai due più votati.
Per essere eletto, serve una maggioranza di due terzi. In questo caso 89 o 90 a seconda di quale sia il numero dei votanti reali.
Dopo ogni sessione di voto, le schede vengono bruciate nella stufa della Cappella Sistina. Se l’elezione non è andata a buon fine, il fumo che esce dal comignolo è nero (fumata nera), ottenuto con una miscela chimica che oscura la combustione. Se invece il Papa è stato eletto, la fumata è bianca: e a quel punto si pronuncia la iconica frase «Habemus Papam!».
Curiosità, Come ricorda la BBC, «la fumata bianca si ottiene mescolando clorato di potassio, lattosio e canfora, mentre quella nera contiene pece, carbone e zolfo». Non c’è una durata fissa per l’elezione del nuovo Papa, come si capisce. In media, negli ultimi secoli, un conclave dura dai 2 ai 5 giorni, ma dipende tutto dai giochi interni al Collegio dei Cardinali. Ci aggiorniamo, ovviamente.
Oggi su Sardegna che Cambia pubblichiamo un’inchiesta fatta dalla nostra Lisa Ferreli su un evento che sta causando molta polemica nell’isola e non solo. L’evento si chiama Joint Stars for Charity è un evento benefico che si tiene questo fine settimana a Cagliari per raccogliere fondi per due posti letto in terapia intensiva pediatrica. E per fare screening sanitari gratuiti per i bambini. Insomma una roba bella no? Eh, insomma.
Perché il contesto in cui è inserito questo evento è quello dell’esercitazione militare interforze Joint Stars 202, una gigantesca l’esercitazione militare nazionale interforze.
E c’è il sospetto, legittimo che tutta questa sia un’operazione di warwashing, ovvero una cosa di marketing per rendere tutto ciò che ruota attorno all’esercito e alle questioni militari più bello, inoffensivo, puccioso. Lo screening gratuito per i bambini si terrà ad esempio in una portaerei.
Questa cosa ha suscitato le polemiche e le proteste, che vengono raccolte e argomentate nell’inchiesta, così come si da voce anche a chi invece promuove l’iniziativa. È davvero un lavoro gigantesco, vi invitpo caldamente a leggervela se il tema vi interessa ed appassiona.
Ah, la cosa che devo dirvi alla fine giusto. Fra le cose che offriamo ai nostri abbonati ci sono degli incontri aperti con la redazione. Per la prima volta apriamo le porte a tutti e tutte, non solo a chi è abbonato! Iscriviti gratuitamente e partecipa ad un appuntamento esclusivo, vivo e interattivo con chi ogni giorno racconta il cambiamento.
Contributo di Lisa Ferreli disponibile nel video / podcast
Segnala una notizia
Segnalaci una notizia interessante per Io non mi rassegno.
Valuteremo il suo inserimento all'interno di un prossimo episodio.
Commenta l'articolo
Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi
RegistratiSei già registrato?
Accedi