20 Ott 2022

Torna Streets for kids: bambine e bambini di tutta Europa chiedono più sicurezza e meno smog

Scritto da: Redazione

Il messaggio è semplice e diretto: via le auto private dalle strade su cui si affacciano delle scuole. La campagna Streets for kids chiede questo. L'obiettivo è diminuire le emissioni e il congestionamento e aumentare la sicurezza, il tutto a vantaggio di bambini e bambini che frequentano quotidianamente queste strade.

Salva nei preferiti

Domani venerdì 21 ottobre 2022 torna la mobilitazione europea Streets for kids, di cui abbiamo già parlato la scorsa primavera: in tutta Europa migliaia di bambini e bambine scenderanno in strada con girotondi e biciclettate per chiedere più strade scolastiche e per lanciare la petizione Basta aria inquinata intorno alle scuole, che ciascuno di noi può sottoscrivere e condividere cliccando qui.

Il 93% dei bambini nelle città europee infatti respira aria inquinata e a livelli considerati critici dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’aria inquinata è particolarmente dannosa per la salute dei bambini, poiché causa danni permanenti ai polmoni ancora in via di sviluppo. L’esposizione all’inquinamento atmosferico può provocare asma, malattie respiratorie croniche e ritardo nella crescita, cancro, ansia e depressione, scarsa capacità di concentrazione.

E questo solo per citare alcune conseguenze: studi scientifici dimostrano che l’inquinamento atmosferico può danneggiare ogni organo del corpo. La petizione vuole quindi chiedere ai leader europei di fissare obiettivi ambiziosi di riduzione dell’inquinamento dell’aria, che siano pienamente in linea con le ultime evidenze scientifiche. Venerdì in Italia saranno una decina le città coinvolte nella giornata di mobilitazione europea Streets for Kids, con quasi un centinaio di iniziative proposte, ma l’invito a organizzarsi e mobilitarsi è ancora aperto. Sul sito sono disponibili materiali, vademecum e contenuti per organizzare la propria mobilitazione.

La richiesta alle Amministrazioni di associazioni, genitori e insegnanti è chiara: istituire più strade scolastiche, cioè aree che siano interessate della chiusura al traffico nei tratti su cui si affacciano le scuole. La campagna andrà avanti fino al 2030. Le strade scolastiche sono uno strumento utile a ridurre l’inquinamento dell’aria nelle immediate vicinanze delle scuole. A Londra, ad esempio, è stato dimostrato che le strade scolastiche hanno ridotto i livelli di biossido di azoto fino al 23% e diminuito sensibilmente il traffico veicolare lungo tutto l’arco della giornata.

MENO INQUINAMENTO

Le strade scolastiche sono inoltre un tassello essenziale per una mobilità sostenibile e a zero emissioni, che metta al centro lo spazio per le persone e riduca la centralità dell’auto nelle nostre città. Attorno alle strade scolastiche, secondo un’indagine realizzata da Clean Cities, c’è già molto consenso, tant’è che il 70% degli intervistati si dichiara favorevole alla loro realizzazione. Nelle grandi città europee le strade scolastiche sono già una realtà: 500 a Londra, 170 a Parigi, 120 a Barcellona. In Italia sono attive solo poche sperimentazioni, spesso lasciate all’iniziativa volontaria di genitori, con scarsi risultati in termini di efficacia, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.

La crisi climatica richiede una profonda e rapida trasformazione del modo in cui ci muoviamo, produciamo energia e riscaldiamo le nostre case

«Tante bambine e bambini occuperanno le strade, con giochi, girotondi, disegni, bici. Lo faranno insieme ai loro genitori, per affermare il loro diritto a respirare aria pulita, ad avere spazio per giocare, a muoversi in sicurezza da casa a scuola», ha commentato Anna Becchi, coordinatrice della campagna Strade Scolastiche per Clean Cities Italia. «Con questa mobilitazione in tutta Italia e in tutta Europa chiediamo ai sindaci di impegnarsi per chiudere tutte le strade di fronte alle scuole materne, primarie e medie entro il 2030, cominciando dal nuovo anno scolastico».

LA SITUAZIONE IN ITALIA

L’Italia ha all’attivo ben tre procedure d’infrazione europee per violazione dei limiti di inquinamento dell’aria su PM2.5, PM10 e NO2. Inoltre la crisi climatica richiede una profonda e rapida trasformazione del modo in cui ci muoviamo, produciamo energia e riscaldiamo le nostre case. È quindi necessario ridurre lo spazio per le auto, soprattutto quelle inquinanti, e potenziare la ciclabilità, il trasporto pubblico e la sharing mobility, come dimostrato dal recente rapporto dell’IPCC (WG3) e come indicato dalla IEA nel suo scenario Net Zero by 2050.

streets for kids2

«Nel recente rapporto City Ranking pubblicato da Clean Cities, città italiane come Roma e Napoli sono tra quelle in Europa con meno spazio dedicato a pedoni e bici, mentre Milano e Torino sono le più inquinate del continente. Dare un forte segnale sulle strade scolastiche sarebbe un modo, per le tante amministrazioni locali che hanno promesso di trasformare in senso “green” le proprie città, di dimostrare che fanno sul serio», ha concluso Becchi.

CLEAN CITY CAMPAIGN

La Clean Cities Campaign è una coalizione europea di oltre 60 ONG, associazioni ambientaliste, think-tank, movimenti di base e organizzazioni della società civile che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. La campagna sostiene la mobilità attiva, condivisa ed elettrica per un futuro urbano più vivibile e sostenibile, inclusa la graduale eliminazione dei veicoli con motore a combustione interna dalle città. Streets for Kids è la mobilitazione europea per le strade scolastiche coordinata dalla coalizione Clean Cities.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La mobilità sostenibile a Napoli: dalla smart mobility al car sharing
La mobilità sostenibile a Napoli: dalla smart mobility al car sharing

A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile
A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile

Ponte sullo Stretto, dubbi e anomalie di un progetto senza fine
Ponte sullo Stretto, dubbi e anomalie di un progetto senza fine

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Scurati e gli altri. C’è un problema di censura in Rai? – #919

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

|

Lo strano caso di RWM Italia, tra business delle armi e la “cancellazione” di due fiumi

|

Arte e ricerca al femminile: a Cagliari un stanza tutta per loro, artiste del nostro tempo

|

MAG4, la mutua autogestione piemontese, si schiera contro il mercato delle armi

|

Percorsi Spericolati, continua la formazione per sviluppare progetti innovativi per le aree interne

string(9) "nazionale"