L’elezione di Alessandra Todde, prima presidente donna della regione Sardegna, ha generato non pochi entusiasmi. Ma le narrazioni attorno alla vittoria non possono sfociare in un racconto parziale o fuorviante del reale. La Sardegna, inserita in un panorama italiano di generali ingiustizie sociali, è una terra in e di lotta, in cui un’elezione può essere spinta al cambiamento, ma non può rappresentare l’immediata fine delle disuguaglianze sociali. Ancor più se il sistema elettorale alla base è – come disse Michela Murgia – “antidemocratico e liberticida”.




