Sardegna Chiama Sardegna rilancia il dibattito sulla legge elettorale sarda, chiedendo una riforma proporzionale per garantire rappresentanza e partecipazione democratica.
Sardegna Chiama Sardegna rilancia il dibattito sulla legge elettorale sarda, chiedendo una riforma proporzionale per garantire rappresentanza e partecipazione democratica.
Il GrIG si oppone a un nuovo progetto agrivoltaico a Cossoine, denunciando rischi per ambiente e patrimonio legati alla speculazione energetica in Sardegna e non solo.
Il grande progetto per esportare e stabilizzare l’energia prodotta sull’Isola divide la Sardegna: il presidio degli ulivi di Selargius è stato smantellato, ma la lotta per la tutela del territorio e contro la speculazione energetica continua.
Il genocidio in Palestina si nutre anche della complicità economica. A Cagliari, una petizione rilancia il boicottaggio come strumento per fermare l’apartheid e riaffermare i diritti umani.
Nonostante le preoccupazioni in merito all’impatto ambientale e paesaggistico, il potenziamento del parco eolico (attivo dal 2004) vicino alla Basilica di Saccargia ci sarà. Per il GrIG “è stato determinante il silenzio assenso della Regione Sardegna”.
Il 25 novembre è, fra le tante cose, un momento per riflettere sulle radici profonde della violenza di genere e su fenomeni come il patriarcato e il colonialismo, che rivelano connessioni storiche e culturali che continuano a influenzare la nostra società.
L’attivista palestinese-sarda Ahlam Hmaidan commenta la mozione del Consiglio regionale sardo per il cessate il fuoco a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Un passaggio dal valore simbolico importante, ma anche pieno di contraddizioni.
A Sassari è nato un nuovo movimento di opposizione sardo al disegno di legge 1660, che molti ritengono una grave minaccia alle libertà democratiche e al diritto di protesta.
Una riflessione profonda e personale sui diritti riproduttivi, l’autodeterminazione e il significato di libertà. Attraverso un racconto intimo e provocatorio, Lisa Ferreli affronta temi come l’aborto, la gestazione per altri (GPA) e le politiche di incentivo alla maternità, invitando a ripensare il concetto di “sfruttamento” del corpo femminile.
Presentato come una soluzione promettente per la transizione energetica, l’idrogeno è da tempo entrato fra i temi della questione energetica sarda, grazie al suo potenziale di ridurre le emissioni e stoccare energia rinnovabile. Tuttavia il suo utilizzo non è esente da critiche e sfide, soprattutto riguardo alla sostenibilità della produzione e all’impatto ambientale.
L’arrivo delle piogge autunnali in Sardegna segna l’inizio della stagione dei funghi, ma con essa emergono anche problematiche legate all’assalto indiscriminato dei boschi. La mancanza di una regolamentazione regionale sulla raccolta dei funghi nell’isola crea conflitti con i proprietari terrieri e mette a rischio l’ambiente naturale. In questo scenario, è fondamentale riflettere su come la natura non sia un territorio da conquistare, ma uno spazio da rispettare, garantendo la sostenibilità per tutte le specie che lo abitano.
Riccardo Pusceddu racconta di essere la prima persona trans in Sardegna ad aver ottenuto l’accesso a un’isterectomia nel percorso pubblico, operazione normalmente accessibile oltremare. La sua storia è un racconto di autodeterminazione e lotta per i diritti, spesso ostacolata da sfide burocratiche, pregiudizi e un sistema sanitario ancora inadeguato.
Anche in Sardegna attivisti e studenti scendono in piazza contro il disegno di legge 1660, il cosiddetto ddl sicurezza, che a loro avviso criminalizza il dissenso e limita il diritto di protesta. Le disposizioni, come quelle che colpiscono manifestazioni contro le “grandi opere”, vengono interpretate come un tentativo di zittire chi difende il territorio e i diritti umani. Per la Rete de sos istudentes de Sardigna il provvedimento è liberticida, con un forte impatto nelle lotte sarde contro la speculazione energetica e l’antimilitarismo.
In tempo di aree idonee, in Sardegna si ricomincia a parlare di depositi di scorie nucleari. Il ministro dell’Ambiente ha recentemente dichiarato che la procedura di valutazione ambientale per i siti idonei, inclusi quelli sull’Isola, è in corso. Una proposta che si è scontrata con l’opposizione della Regione Sardegna, e prima ancora e del Comitato No Scorie – Sarcidano per la Sardegna.
Legge elettorale, rappresentanza, speculazione energetica, transizione “giusta” e lavoro. In questa intervista Renato Soru, ex governatore della Sardegna, affronta alcuni temi caldi nell’Isola, primo fra tutti quello di un passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili che davvero, sia in grado di non lasciare indietro nessuno.
In Sardegna due importanti processi in materia ambientale rivelano la realtà della giustizia italiana in questo ambito. Da un lato il processo per abusi edilizi sull’Isola di Tavolara, avviato nel 2019 e “bloccato” in un labirinto di rinvii, dall’altro il processo per disastro ambientale al poligono di Teulada, conclusosi senza accertamento di responsabilità.
Il tema della speculazione energetica, dove grandi aziende italiane e straniere puntano a realizzare impianti rinnovabili con profitti enormi, con conseguenze negative sulle comunità locali e il patrimonio storico e ambientale sardo, continua a essere centrale nelle cronache isolane. In questa intervista Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru, paese impegnato da oltre 10 anni in lotte ambientaliste, dice la sua in merito a come la battaglia contro la colonizzazione energetica sia fondamentale per garantire una transizione ecologica giusta, sostenibile e una maggiore equità sociale.
Sette associazioni ambientaliste sarde si sono schierate contro il progetto di nuovi campi boe nell’Area Marina Protetta di Porto Conte, denunciando la probabilità di un impatto negativo sull’ambiente, ma non solo. Parlano anche di problemi di accessibilità agli atti e del mancato coinvolgimento della cittadinanza, il tutto in una lettera congiunta con richiesta di incontro urgente, destinata al Comune di Alghero.
Il nuovo centro antiviolenza inaugurato da Lìberas a Pirri rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la violenza di genere in Sardegna. In un contesto in cui i dati ISTAT rivelano che una donna su tre in Italia ha subito violenza, l’apertura di questo centro offre un sostegno vitale che va però “oltre il femminile” e guarda alla comune radice patriarcale della violenza su donne, lesbiche, persone trans e non binarie.
La speculazione energetica, fenomeno al centro delle lotte che da mesi animano l’Isola, è una minaccia per l’ambiente naturale della Sardegna. Se da un lato l’assalto al territorio aumenta i profitti degli speculatori del vento e del sole, in questa gara alla colonizzazione dell’habitat la biodiversità dell’Isola rischia di scomparire. Da sempre al fianco dell’ambiente e di chi lo popola, il Gruppo di Intervento Giuridico ha più volte sottolineato l’incompatibilità di alcuni impianti con l’ecosistema sardo. “Le centrali – spiega Stefano Deliperi – possono avere impatti soprattutto sull’avifauna selvatica”.
Cicloturismo, aree interne e nuovi modelli di mobilità: Pinar Pinzuti descrive come il viaggio in bici possa rilanciare economie locali e ridurre i divari territoriali.
A Palermo il CESIE sviluppa percorsi formativi e partecipativi che coinvolgono giovani, scuole e comunità, dando vita a una consulta cittadina, a un portale informativo e a una rete globale.
La fiera dell’editoria “Più libri più liberi” è al centro di polemiche per la presenza della casa editrice neofascista Passaggio al Bosco; in Bulgaria migliaia in piazza contro il governo; a Gaza segnali di normalità.
Parliamo di sicurezza stradale con Giovanni di Adesso Basta, dei detenuti al regime 41-bis in arrivo nell’isola, delle polemiche sul Rally Città di Cagliari e di Borutta e del valore dalle botteghe di prossimità.
Bilancio finale a qualche giorno di distanza dalla chiusura della COP30 di Belém. Non si è raggiunto un accordo sull’uscita dai combustibili fossili, ma nasce il “Meccanismo dell’Azione di Belém” per coordinare la giusta transizione.
In piazza corvetto gli operai avrebbero utilizzato i propri mezzi da lavoro per sfondare una barricata della polizia, ma si sarebbero poi ritirati. La polizia avrebbe lanciato e gas lacrimogeni.
La giornalista Rosy Battaglia e una delegazione delle associazioni tarantine hanno portato il documentario Taranto Chiama a Bruxelles per denunciare la devastazione causata dall’ex Ilva.
Cosa accade in Sudan e perché è importante informarsi? Ce ne parla il giornalista sardo Matteo Cardia in questo approfondimento.