
Le nostre abitudini quotidiane, dal cibo che mangiamo agli abiti che indossiamo, hanno un impatto ambientale enorme. Oggi più che mai, ogni scelta è una responsabilità. Scopriamo perché il futuro passa dalla tavola.
Fatti che le persone Non sanno Utili per la propria vita. Questa definizione, semplice e banale, spesso viene dimenticata. Eppure - se applicata - aiuta a discernere. In questa sezione vi proponiamo fatti UTILI davvero per cambiare noi stessi e il mondo
Le nostre abitudini quotidiane, dal cibo che mangiamo agli abiti che indossiamo, hanno un impatto ambientale enorme. Oggi più che mai, ogni scelta è una responsabilità. Scopriamo perché il futuro passa dalla tavola.
È stato calcolato che circa 50.000 persone all’anno perdono la vita a causa di patologie generate dalle emissioni degli allevamenti intensivi. La pianura padana è la zona del paese in cui il problema è più acuto. Ma un team di associazioni ha presentato una proposta di legge per una transizione agro-ecologica del comparto zootecnico nostrano.
La Scuola Sarda di Pastorizia, promossa dal GAL Anglona Coros con il sostegno della Regione Sardegna, torna con una nuova edizione rivolta agli allevatori di tutta l’isola. Attraverso un percorso gratuito di teoria e pratica, la scuola non solo supporta lo sviluppo di competenze innovative, ma contribuisce anche a contrastare lo spopolamento delle aree rurali, offrendo una nuova prospettiva per il futuro del settore.
Proseguiamo la nostra collaborazione con gli attivisti indipendentisti di Helis Blog, che questo mese propongono un’intervista di Franciscu Pala ad Alberto Di Felice. Imprenditore agricolo e consulente aziendale, Di Felice sostiene la cooperazione tra piccoli imprenditori nel settore dell’agricoltura e dell’allevamento su modelli internazionali, adottando sistemi di produzione foraggera sostenibili e sintonizzati con il nostro contesto ambientale.
Pubblichiamo un contributo che arriva da Bobore Bussa, libero professionista nel settore agroalimentare e turistico. La sua è una riflessione accorata, che parte dall’esperienza personale affrontando il tema del pastoralismo in Sardegna e di come l’allevamento stia cambiando, di pari passo e come diretta conseguenza delle scelte alimentari nel mondo. La testimonianza di Bussa è quella di chi – da sardo e professionista del settore – guarda ai cambiamenti nel mondo dell’allevamento come delle forzature che stanno erodendo un’identità fatta (anche) di capre e pecore.
Una meravigliosa storia di solidarietà tra sperimentazioni, cuccioli passati oltre il filo spinato e manifestazioni nel “Piazzale della libertà”. Il caso Green Hill ha acceso la polemica sulla sperimentazione animale e aperto la strada a numerosi cambiamenti. Giacomo Bottinelli, giornalista di LAV, rivela i dettagli del caso della “collina verde” che ha conquistato gli amanti degli animali.
Dalla caccia ai circhi con animali, dalla vivisezione alle pellicce, dagli allevamenti intensivi alle etichette alimentari. Attiva da quasi 45 anni, la LAV ha condotto numerose battaglie per tutelare la salute e il benessere degli animali non umani. Le ripercorriamo insieme al Presidente dell’associazione Gianluca Felicetti.
Alimentazione, allevamenti intensivi, sostenibilità, obesità, salute sono alcuni dei temi al centro del progetto “Ambiente Chiama” promosso da ISDE Modena e la Rete ARIA. Un progetto che pone molta attenzione allo spreco alimentare, alla riduzione dei rifiuti, ma soprattutto alla possibilità di promuovere una cultura alimentare sana ovunque e alla portata di tutti.
Inquinamento, degrado ambientale e stili di vita concorrono quasi in egual misura a determinare il nostro stato di salute. Diversi studi, infatti, dimostrano l’inscindibile correlazione tra benessere e fattori ambientali. Da qui l’impegno di medici e ricercatori a sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica verso una maggiore consapevolezza di quanto la salute del pianeta determini anche la nostra. Ne abbiamo parlato con Eva Rigonat, medico veterinario e membro del comitato scientifico di ISDE.
Da allevatori a custodi: Lucia e Massimo hanno deciso di far diventare il loro piccolo allevamento di capre da latte un santuario di animali liberi. Una trasformazione che ha riscritto le loro vite e quella dei compagni a quattro e due zampe, sottratti a un destino di sofferenza e sfruttamento. Una storia a lieto fine per animali: umani e non.
Quella per i maiali è una passione che ha sin da bambina: così Fedy ha deciso che nella sua vita non poteva che dedicarsi al loro benessere, salvandoli dagli allevamenti intensivi e da situazioni di maltrattamento. Attraverso molti sacrifici è riuscita a realizzare il suo sogno: nel pinerolese ha dato vita al Santuario La Vie en Rose dove questi animali socievoli e intelligenti vivono oggi una vita lunga, dignitosa e felice.
Da cinque anni, i fratelli Vinti con la loro azienda agricola La Mannirata a San Biagio Platani, hanno cambiato letteralmente vita lasciando i rispettivi vecchi lavori e avviando l’attività di allevatori e casari e puntando tutto sulla razza rara della capra girgentana. Una gestione di tipo tradizionale tra i pascoli dei monti Sicani e la trasformazione manuale del pregiato latte in formaggio.
Massimo Manni è un ex allevatore laziale che a un certo punto della sua vita ha avuto la capacità di empatizzare con quelli che prima venivano visti semplicemente come oggetto del suo lavoro. Erano gli animali della sua azienda, a cui nel tempo se ne sono aggiunti tanti altri. Oggi sono più di 350 e sono gli abitanti del Santuario Capra Libera Tutti, che oltre a salvare bestie “da reddito” da allevamenti e mattatoi fa un’intensa attività di diffusione della cultura antispecista, del rispetto della vita e della tutela dell’ambiente.
Ormai è scientificamente provato che i polpi sono esseri senzienti, che avvertono il dolore, oltre a possedere un’intelligenza sviluppatissima. Alla luce di queste scoperte, questi animali dovrebbero essere tutelati ancora di più, eppure la Spagna sta progettando allevamenti intensivi gestiti con metodi inaccettabili.
Gli allevamenti intensivi sono considerati attività insalubri di prima classe e sono fra i principali emettitori di polveri sottili. Non solo: nel 2020 hanno ricevuto complessivamente 32 milioni di euro di finanziamenti. Il primo passo per correggere questa gravissima situazione è conoscerli, a partire dalla loro collocazione. A questo scopo Greenpeace ha realizzato una mappa che censisce quasi 900 allevamenti inquinanti.
Da qualche anno la lana si è trasformata da risorsa e fonte di rendita in rifiuto con costi di gestione molto alti. Per cercare di salvaguardare il lavoro di più di cento imprese è nato il distretto laniero siciliano, che ha l’obiettivo di ricostituire la vecchia filiera di un tempo e ripristinare i molteplici usi della lana.
È necessaria una rivoluzione del sistema di produzione alimentare che preveda l’abbandono dei modelli intensivi di allevamento e che ricorra al biologico non come tentativo di greenwashing ma come reale pratica per un’alimentazione sana e sostenibile. Sono queste le conclusioni a cui giunge un position paper pubblicato dall’ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente.
Un altro importante passo avanti verso un modello alimentare più etico e sostenibile: grazie all’iniziativa di diverse associazioni animaliste, anche le grandi aziende alimentari europee hanno messo in discussione il sistema degli allevamenti intensivi in cui gli animali sono rinchiusi nelle gabbie.
Ad Alessandria è nata la Bee My Job Academy, una scuola di apicoltura diretta a rifugiati e richiedenti asilo provenienti da tutta Italia che promuove l’integrazione e l’inserimento lavorativo di persone migranti con le aziende etiche del territorio.
Una yurta sull’Appennino e tanta pazienza sono stati gli ingredienti di un ritorno consapevole alle origini e ad un mestiere antico, quello del pastore. Dopo aver vissuto in prima persona il terremoto del centro Italia ed il Covid-19, Marco Scolastici ha acquisito sempre più consapevolezza dell’importanza della natura, del suo lavoro all’aria aperta e delle piccole produzioni locali.